The RQS Blog

.


By Marguerite Arnold


La cannabis, come qualsiasi altra pianta, può essere di pura razza o una miscela ibrida di più varietà. Da quando l'industria ha iniziato a commercializzarla, sia le varietà pure che gli ibridi già esistenti vengono continuamente mescolati e rimescolati. Queste nuove piante sono conosciute come ibridi.

Gli ibridi sono frutto di un tentativo umano di personalizzare le piante con specifiche caratteristiche, normalmente presenti in varietà ruderalis, sativa e indica. Gli ibridi più pregiati sono quelli che ereditano le migliori qualità dai loro genitori.

Ecco una pratica guida per capire da dove provengono gli ibridi.

Quali tipi di ibridi esistono?

Normalmente, esistono quattro tipi di varietà ibride:

  1. Sativa x sativa: Due diverse varietà sativa vengono incrociate insieme.
  2. Indica x indica: Due diverse varietà indica vengono incrociate insieme.
  3. Sativa x indica: Le varietà descritte con questa sigla mostrano caratteristiche prevalentemente sativa. Tuttavia, si notano ancora i tratti di entrambe le genetiche di cannabis. Ad esempio, una pianta di questo tipo potrebbe diventare alta con cime violacee.
  4. Indica x sativa: Questa varietà esprimerà le caratteristiche di entrambe, ma la dominanza sarà indica.

Ci sono inoltre gli ibridi autofiorenti, piante che in qualche momento del loro processo evolutivo sono state incrociate con una genetica ruderalis.

Quali tipi di ibridi esistono?

Ibridare nuove varietà di cannabis

Tutte le piante richiedono lo stesso processo di base per poter essere ibridate e la cannabis non è da meno. Una pianta femmina dev'essere fecondata dal polline di una pianta maschio. Si tratta di un fenomeno del tutto naturale. Tuttavia, per la creazione dei nuovi incroci, i breeder lavorano sull'ibridazione selettiva in ambienti controllati. In altre parole, scelgono la pianta femmina e quella maschio per ricreare uno o più tratti specifici.

I semi germinati da questo processo saranno ibridi di prima generazione di genitori maschio e femmina. Le piante che mostreranno i migliori tratti saranno nuovamente incrociate. Una volta ottenuti i risultati desiderati, i breeder "stabilizzeranno" la nuova varietà. In altre parole, incroceranno un giovane ibrido con un suo stretto parente per rafforzare le caratteristiche. Di solito questo processo viene ripetuto su tre o più generazioni per stabilizzare ulteriormente le caratteristiche.

La cannabis si riproduce per via "sessuale" o "asessuale". Il processo riproduttivo sessuale comporta la combinazione di genitori diversi. I metodi vegetativi, tuttavia, includono anche la clonazione e persino la suddivisione delle radici. La riproduzione asessuata consente di produrre più volte la stessa identica pianta.

Video id: 733881361

Caratteri dominanti e recessivi

L’eredità genetica descrive le modalità attraverso cui il materiale genetico dei genitori (a prescindere che siano piante di cannabis o esseri umani) viene combinato e trasmesso alla progenie. Sebbene la prole riceverà materiale genetico da entrambi i genitori, gli specifici geni di ciascuno domineranno l’espressione delle caratteristiche individuali.

Descritto per la prima volta da Gregor Mendel durante alcuni esperimenti sull’ibridazione di piante di piselli, lo scienziato escogitò i seguenti tre principi di ereditarietà per determinare le modalità di trasmissione dei caratteri dal genitore alla progenie.

Legge della dominanza
La prima legge di Mendel sull’ereditarietà o legge della dominanza afferma che la prole eredita solo il carattere dominante. Gli alleli soppressori (geni) che non si esprimono sono considerati recessivi.
Legge della segregazione
La legge della segregazione di Mendel afferma che ogni pianta madre possiede due alleli, ma solo uno viene tramesso alla progenie.
Legge dell’assortimento indipendente
Questa legge sostiene che l’eredità dei vari geni è un processo indipendente che non è condizionato o associato all’eredità di altri geni.

Fino alla scoperta di Mendel, si pensava che la prole ricevesse una combinazione “miscelata” di geni da entrambi i genitori, con la conseguente espressione di caratteri “a metà” tra le caratteristiche di entrambi, in opposizione ai geni dominanti e recessivi.

Dominanza completa vs incompleta

Per comprendere meglio questo concetto in relazione alla cannabis, nonché alle insidie delle leggi di Mendel, qui di seguito vi riportiamo due tipi di dominanza esistenti.

  • Dominanza completa: La dominanza completa si ha quando il gene dominante inibisce completamente l’espressione del gene recessivo, il che significa che solo i caratteri dominanti verranno espressi nel fenotipo risultante. Questa teoria è in linea con gli studi originali di Mendel. Nel campo della cannabis, possiamo usare il colore come esempio semplificato. Se una pianta madre mostra il verde come colore principale (dominante) e l’altro esemplare il viola (recessivo), secondo la regola della dominanza completa si otterranno piante esclusivamente verdi nella prima generazione e piante prevalentemente verdi con pochi esemplari viola nelle generazioni successive.
  • Dominanza incompleta: Questa si verifica quando nessuno dei due geni è dominante, ottenendo fenotipi con caratteri sia dominanti che recessivi. Sebbene meno comune, ciò si traduce in una prole con caratteri intermedi nella prima generazione ed anche in quelle successive, una teoria che va contro la legge di Mendel della dominanza e dell’assortimento indipendente. Usando il nostro precedente esempio sulla cannabis, la progenie mostrerebbe quindi una miscela di sfumature verdi e viola, in contrasto con l’una e l’altra legge. In quanto tale, la legge della segregazione di Mendel è l’unica ad essere considerata vera, senza alcuna eccezione. Ciò non toglie che le altre leggi siano valide, ma presentano alcune incongruenze.
Dominanza completa vs incompleta

Cannabis autoctona e le varie sottospecie

La cannabis autoctona è una pianta che, in passato, è stata “addomesticata” dall’uomo e, con gli anni, si è adattata a diverse regioni geografiche dove oggi cresce spontaneamente senza interferenza umane (grazie all’impollinazione libera). In quanto tali, queste varietà tendono a crescere in zone isolate, di solito sui pendii delle montagne.

Esistono tre tipi principali di cannabis classificati come varietà autoctone provenienti da diverse regioni del mondo, dopodiché troviamo gli ibridi.

  • Indica: Sono varietà piccole e tozze con un’elevata produzione di resina e cime compatte. Alcune indica autoctone, come la Kush, contengono livelli moderati di THC, insieme ad altri cannabinoidi secondari e a quantità rilevanti di mircene, un terpene dalle proprietà rilassanti. Adattandosi ad ambienti difficili e montuosi, molte indica autoctone vengono usate per ibridare cultivar robuste e compatte.
  • Sativa: Le sativa sono note per essere grandi e slanciate, raggiungendo altezze simili ad alberi e sviluppando cime meno compatte rispetto alle indica. Queste maestose varietà provengono da luoghi come Messico e Sud Africa. Quest’ultima è la patria della Durban Poison, una varietà molto particolare ricca di THC, THCV ed una quantità rilevante di terpinolene, che conferisce alla varietà il suo speciale sapore pepato-erbaceo.
  • Ruderalis: Questa è una sottospecie di cannabis a basso contenuto di THC originaria dell’Asia centrale e dell’Europa orientale. La sua caratteristica principale è che non dipende dal fotoperiodo, il che significa che fiorirà indipendentemente dalla quantità di luce a cui verrà esposta. Questa è una caratteristica molto ricercata sul mercato commerciale. Quando vedrete una versione autofiorente del vostro ibrido preferito, saprete che è stata ottenuta incrociando un'indica o una sativa con una ruderalis.
  • Ibridi: Gli ibridi di cannabis sono il risultato di un processo di ibridazione condotto dall’uomo con le sottospecie appena riportate. Gli ibridi sono una combinazione di indica, sativa e/o ruderalis che mette in evidenza caratteri specifici ricercati da breeder, coltivatori e consumatori. Uno dei primi ibridi commerciali fu la Skunk, una genetica che potrebbe essere considerata il primo incrocio “di tendenza” tra un’indica ed una sativa, ma questo fu solo l'inizio.

Quali caratteri cercano i breeder?

Alcuni caratteri sono molto richiesti nel mercato commerciale, un settore dove i clienti possono permettersi di essere sempre più esigenti e dove la varietà è il sale della vita. Questa tendenza andrà avanti di pari passo con la crescente legalizzazione dell'industria della cannabis.

Di conseguenza, una cosa di cui è consapevole la maggior parte dei breeder professionisti è l’importanza di mantenere la biodiversità vegetale. Le persone interessate a coltivare solo una o due varietà di cannabis sono ben poche.

Qui di seguito sono riportati i caratteri più ricercati nelle moderne varietà di cannabis.

  • Rendimento

La quantità di fiori che una pianta di cannabis può produrre deriva principalmente dalla sua eredità genetica (e dalle condizioni favorevoli o sfavorevoli in cui cresce). Le indica, ad esempio, sono note per la loro produzione massiccia di cime compatte e, quindi, sono spesso utilizzate per conferire ai nuovi ibridi un potenziale produttivo superiore. Detto questo, ci sono alcune sativa che, per loro natura, sono molto produttive, ma non arrivano a dare rese vertiginose (a meno che non vengano ibridate con varietà indica per mantenere la loro spiccata produttività e ridurre le altezze).

  • Potenza

In un mondo che ama gli eccessi, le concentrazioni di THC continuano ad essere spinte sempre più in alto. Ovviamente, questo si deve all’incrocio di varietà già potenti che danno vita a piante ancora più potenti. Oggi, le cime di alcuni ibridi possono raggiungere i 25–30% di THC o più (ad esempio, la nostra Cookies Gelato). Tuttavia, i livelli di THC non possono superare una certa soglia (che si ritiene sia di circa il 35% in peso secco), in quanto lo stesso gene da cui deriva il THC viene utilizzato per creare altri cannabinoidi.

Quali caratteri cercano i breeder?
  • Contenuto specifico di cannabinoidi

A parte la potenza del THC, c’è sempre più interesse nell’aumentare le concentrazioni degli altri cannabinoidi contenuti nella cannabis. CBD, THCV, CBDA e CBG sono quattro esempi di cannabinoidi che oggi troviamo in concentrazioni mai viste prima, grazie a studi recenti e resoconti che descrivono i loro potenziali benefici per il benessere. Grazie all’intervento umano, siamo riusciti ad ottenere dei profili di cannabinoidi unici, impossibili da trovare nelle varietà autoctone.

I moderni ibridi di cannabis hanno vari rapporti di THC:CBD per soddisfare tutte le esigenze. Ma come accade per il contenuto di THC, anche il contenuto complessivo di cannabinoidi presenti nei fiori ha un limite. Ciò significa che sarà necessario scendere a compromessi durante il processo di ibridazione.

  • Effetti

Un tempo si pensava che gli effetti della cannabis fossero determinati dal tipo di varietà (indica o sativa), ma questo parametro non viene più considerato affidabile. Infatti, è la concentrazione fitochimica (in particolare cannabinoidi e terpeni) di una determinata cultivar a determinarne gli effetti. Sappiamo che il responsabile dello sballo è il THC, ma sono i terpeni che ravvivano l’esperienza con sensazioni ed esperienze diverse, da quelle più rilassate a quelle più euforiche.

Con questo in mente, i breeder sono in grado di adattare le varietà ibride alle diverse preferenze dei consumatori.

Energizzante e stimolante
Gli effetti energizzanti e stimolanti che venivano associati in passato alle varietà sativa potrebbero essere riprodotti creando un ibrido dai livelli medi di THC e con terpeni dalle proprietà tonificanti, come limonene e pinene. Anche il CBD può essere incluso per modulare meglio gli effetti psicotropi del THC.
Rilassante ed effetto “inchioda-divano”
Man mano che i livelli di THC iniziano ad aumentare e vengono aggiunti terpeni dalle proprietà rilassanti (come il mircene e il linalolo), l’effetto lenitivo della cannabis aumenta. Se volete provare un effetto fisico che libera anche la mente dalle preoccupazioni, gli ibridi con questi profili sono un’ottima scelta.
Mentalmente lucido
Scegliere il CBD (o un altro cannabinoide non psicotropo) come cannabinoide dominante assicura che gli effetti non saranno mai travolgenti. Le varietà di cannabis ricche di CBD vengono selezionate per consentire ai consumatori di rimanere concentrati e produttivi, tenendo a freno gli effetti psicotropi. Anche in questo caso, i terpeni sono usati per amplificare gli effetti dei cannabinoidi.
  • Struttura della pianta

La struttura della pianta è un altro carattere che i breeder commerciali cercano di ottimizzare attraverso gli ibridi. Sebbene le piante di cannabis grandi come alberi siano stupende, non sono l’ideale per la maggior parte delle coltivazioni domestiche o commerciali. Ciò non toglie che molti coltivatori continuino ad amare le varietà alte e slanciate. In ogni caso, le piante possono essere incrociate affinché gli ibridi risultanti possano esprimere le dimensioni e le forme più attraenti, senza per questo rinunciare alle alte rese produttive. Tali caratteri includono una distanza internodale ottimale, numerosi siti da cui si svilupperanno le cime e gambi e rami forti.

  • Sapori ed aromi

Un altro aspetto importantissimo che dipende dai terpeni presenti nella pianta. Fortunatamente, ci sono molti tipi di cultivar ibride con profili aromatici ed olfattivi unici per soddisfare ogni preferenza. Che stiate cercando un aroma intenso ed inebriante o leggero e fruttato, troverete sicuramente una varietà adatta alle vostre esigenze.

Generalmente, gli ibridi vengono prodotti per esprimere sapori più decisi e dinamici, sviluppando cime che sappiano distinguersi per i loro aromi dolci, agrumati o al cioccolato. Dall’altra parte dello spettro troviamo quegli ibridi che offrono al consumatore profili olfattivi ed aromatici più pungenti, quasi sgradevoli, come quelli di formaggio o gasolio.

Questi sono solo alcuni esempi dei possibili profili, ma ce ne sono molti di più. I breeder possono creare varietà con note di eucalipto, miele, caramelle, pepe, lavanda, menta, mirtillo, biscotti cotti al forno e l’elenco potrebbe continuare. Sapori opposti possono essere combinati per creare qualcosa di complesso e sorprendente. Incrociando una Blueberry con una Cheese si crea un ibrido che sa di cheesecake ai mirtilli, arricchita da una buona percentuale di THC!

  • Compattezza

Le dimensioni di una pianta sono una caratteristica molto importante che i breeder cercano sempre di ottimizzare. Per soddisfare la domanda di piante compatte e produttive, le indica più pure vengono spesso ibridate per raggiungere la statura ideale. Tuttavia, è possibile ottenere ibridi compatti a predominanza sativa o 50/50 indica/sativa incrociando e stabilizzando con cura alcune cultivar nel corso di numerose generazioni.

  • Velocità (fioritura rapida)

Questo è un altro aspetto importantissimo in cui tendono a distinguersi sempre le piante indica (e ruderalis). Al giorno d’oggi, gli ibridi di cannabis vengono ibridati per ottenere tempi di fioritura brevi, con una media di 8–10 settimane. Questi tendono ad essere ancora più brevi nelle varietà autofiorenti, che hanno una fase vegetativa breve e preimpostata di circa 3 settimane.

Per gli amanti delle varietà dai lunghi periodi di fioritura, come le Haze, i breeder hanno incrociato queste piante con indica o ruderalis per ridurre il tempo di fioritura, ad esempio da 15 ad appena 10 o 11 settimane.

  • Autofiorenti

Le autofiorenti offrono molti vantaggi ai coltivatori. Oltre a fiorire in base all’età, le autofiorenti moderne sono robuste e chi le coltiva non deve rinunciare a potenza o rese. Sebbene le autofiorenti tendano ad essere leggermente meno potenti e produttive delle varietà fotoperiodiche, facilitano notevolmente la vita ai coltivatori e danno loro l’opportunità di ottenere raccolti multipli per stagione. I migliori ibridi autofiorenti sono quelli che conservano le qualità del loro genitore indica o sativa originale, sfruttando al contempo il carattere autofiorente conferito dal genitore ruderalis.

  • Resina

Un’alta produzione di resina significa grandi quantità di cannabinoidi e terpeni, rendendo una cultivar più adatta alla creazione di concentrati o hashish. Inoltre, le cime ricoperte di cristalli sono sempre belle da vedere. Alcune indica producono per loro natura enormi quantità di resina e i breeder hanno sfruttato queste genetiche per creare varietà che sembrano ricoperte di ghiaccio. Tra le varietà più famose per produrre enormi quantità di resina troviamo White Widow e ICE

Quali caratteri cercano i breeder?
  • Risposta agli stress termici

La cannabis può essere anche ibridata per esprimere una maggiore resistenza alle temperature eccessivamente calde o fredde. I breeder hanno fatto del loro meglio per creare ibridi adatti a quasi tutti i climi. Infatti, alcune varietà sviluppano sfumature viola o rosse quando le temperature notturne scendono sotto un certo livello termico. Stabilizzando queste varietà, i breeder danno ai coltivatori domestici l’opportunità di stressare leggermente le piante per ottenere un’estetica più affascinante. Questo è solo un esempio di come le piante di cannabis siano state ibridate per resistere agli stress termici.

  • Resistenza a muffe, malattie e parassiti

Oltre alla temperatura, le piante di cannabis vengono ibridate per esprimere maggiore resistenza a muffe, malattie, parassiti ed agenti patogeni. Ad esempio, si ritiene che le piante altamente resinose abbiano la capacità di difendersi meglio dai parassiti e le cime meno compatte e più “aperte” siano in grado di prevenire lo sviluppo di muffe in ambienti umidi. Incrociando delle piante di per sé già resistenti e resilienti, si possono creare ibridi molto resistenti a tutti i tipi di minacce.

  • Colore

Alcune varietà autoctone sviluppano spontaneamente colori molto particolari (oltre al verde). Queste tonalità sgargianti possono essere sfruttate e perfezionate per creare varietà con toni di viola, rosso, rosa, giallo, (quasi) nero e, ovviamente, verde. La cannabis “purple” è stata a lungo, ed è tuttora, molto ambita e, di conseguenza, i breeder sono riusciti a trasmettere le sue caratteristiche sfumature viola ad un’ampia varietà di genetiche.

Non tutti gli ibridi sono creati allo stesso modo

Esistono diversi modi in cui i breeder realizzano un progetto di ibridazione per creare nuove varietà di cannabis. Possono optare per l’accoppiamento compensativo (che essenzialmente limita le carenze di una pianta combinandola con un’altra), la selezione direzionale (che punta ad una certa caratteristica in un fenotipo nel tentativo di perpetuarla nelle generazioni successive) o la produzione di semi (attraverso, ad esempio, l’impollinazione libera).

  • Accoppiamento compensativo

L’accoppiamento compensativo consente ai breeder di sfruttare le caratteristiche ideali di due piante separate per creare una prole con le migliori caratteristiche di entrambe, mascherando o compensando eventuali limitazioni. Questo è molto comune nel mondo dell’ibridazione delle moderne varietà di cannabis. Ad esempio, un genitore può apportare potenza e sapori, mentre un altro potrebbe trasmettere un’elevata produttività e tempi di fioritura rapidi. Sebbene ad un genitore possano mancare i caratteri vincenti dell’altro, questo può essere mitigato attraverso un accurato accoppiamento compensativo.

  • Selezione direzionale

Si tratta essenzialmente del processo per identificare un carattere desiderato in un fenotipo e perpetuarlo nelle generazioni successive stabilizzando la progenie. In altre parole, si rimuovono gli esemplari indesiderati e ci si concentra solo su quelli che offrono una caratteristica specifica ricercata, come rese abbondanti, potenza o sapori eccezionali. Ciò crea una forte influenza durante l’ibridazione di varietà con determinate caratteristiche.

Non tutti gli ibridi sono creati allo stesso modo
  • Produzione di semi

Nell’ibridazione della cannabis, la produzione di semi è un processo dettato dalla natura. Le piante femmina esposte al polline delle piante maschio produrranno semi, determinando un alto livello di variabilità nella progenie. Tuttavia, alcuni non lo considerano un vero e proprio processo di ibridazione, poiché non mira a svelare caratteri specifici. Detto questo, questo tipo di ibridazione “casuale” può fornire ottimi risultati, ma è molto meno omogeneo.

Tuttavia, non è facile sviluppare un nuovo ibrido di successo. Ci vuole esperienza, pazienza e tanto lavoro. E non tutti gli ibridi sono uguali in termini di qualità, a cominciare dalla stabilità.

Con questo in mente, oggi sul mercato si possono trovare i seguenti tipi di ibridi:

  • Solo clone: Un ibrido disponibile solo come clone è coltivato esclusivamente partendo da talee della stessa pianta madre. Le condizioni di crescita avranno un grande impatto sul prodotto finale, ma sarà una copia genetica identica alla madre. In questo modo, le caratteristiche generali della varietà possono essere perpetuate nelle generazioni future.
  • Seme stabile: Un seme stabile è quello prodotto da piante di sesso maschile e femminile ibridate tra di loro ripetutamente per mantenere caratteristiche specifiche. Ci si può aspettare una leggera variazione genetica, ma entro un intervallo ristretto. Questi sono generalmente i tipi di semi che i coltivatori domestici cercano, poiché offrono i risultati più uniformi.
  • Semi instabili: Un seme instabile può essere prodotto in tempi nettamente inferiori a quelli di un seme stabile, ma i risultati non sono prevedibili. Un negozio di semi serio e professionale non vi venderà mai degli ibridi instabili.

Gli ibridi stanno conquistando il mondo

Avrete ormai capito che gli ibridi sono diventati lo standard del settore. Ci sono ibridi di vecchia data che sono stati amati ed apprezzati per decenni, ma ce ne sono anche di nuovi che vengono continuamente lanciati sul mercato. Trovare l’ibrido perfetto con la giusta combinazione di caratteristiche fa parte del divertimento di coltivare e di assaggiare un’ampia varietà di cultivar di cannabis.

Sebbene alcuni scelgano di coltivare le stesse varietà anno dopo anno, molti stanno oggi sperimentando alcuni degli ibridi più diversi ed esotici in circolazione, portando qualcosa di nuovo ed eccitante nel loro giardino o stanza di coltivazione.

Scatenatevi. Esplorate. Divertitevi.

Hai più di 18 anni?

I contenuti di RoyalQueenSeeds.com sono adatti solo ad un'utenza adulta e nel rispetto delle leggi locali.

Assicurati di avere un'età consentita dalle leggi vigenti nel tuo paese.

Cliccando su ENTRA, dichiari
di avere
più di 18 anni.