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By Miguel Ordoñez


Il disturbo bipolare è una ben precisa condizione mentale che molti non riescono a comprendere completamente. I farmaci e la psicoterapia restano i principali trattamenti per questa malattia, ma gli scienziati stanno conducendo un sempre maggior numero di ricerche per valutare gli effetti della cannabis su diversi tipi di disturbi bipolari.

CHE COSA E’ UN DISTURBO BIPOLARE?

I disordini bipolari si manifestano in quattro varianti, che però mantengono caratteristiche simili. Anche denominata sindrome maniaco-depressiva[1], la principale caratteristica di questo disturbo è la presenza di periodi di insolita energia ed estasi, dette anche “manie”. Al contrario, un umore estremamente negativo e senza speranza sono i segni di un altro sintomo: gli episodi depressivi.

QUATTRO VARIETA’

Le varianti sono le seguenti: il disordine bipolare di tipo 1 è la variante che molti ritengono erroneamente come l’unica forma di questa patologia. Questo tipo di disturbo bipolare è caratterizzato da periodi di mania che durano oltre una settimana. I pazienti diagnosticati con disordine bipolare di tipo 1 vanno anche incontro a episodi depressivi. Questo porta ad estremi cambiamenti di umore da un giorno con l’altro. Il disordine bipolare di tipo 1 può essere notevolmente invalidante nella vita quotidiana, e in alcuni casi può richiedere il ricovero ospedaliero.

Il disturbo bipolare di tipo 2 si caratterizza principalmente per gli estesi episodi depressivi. Anche se i pazienti di questa categoria possono avere episodi occasionali di mania, la loro condizione evidenzia principalmente cattivo umore, mancanza di energia e una ridotta capacità di agire.

La ciclotimia[2] è una terza categoria di disordini bipolari che affligge gli individui in un modo meno netto e riconoscibile rispetto agli altri due tipi. Questo genere di disturbo si caratterizza per i comportamenti ipomaniaci e depressivi, che non raggiungono necessariamente i picchi elevati di un classico episodio maniaco o depressivo.

Il quarto e ultimo tipo di disordine bipolare comprende tutte le altre varianti specifiche e non specifiche di questa patologia, come diagnosticate dai professionisti della medicina.

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COME ENTRA IN GIOCO LA CANNABIS

Dal momento in cui la cannabis ha dimostrato la sua efficacia terapeutica, risulta perfettamente normale che ricercatori e medici cerchino di capire come i cannabinoidi possono interagire con i disordini bipolari, nel bene e nel male. Sul fronte dei disordini mentali, la cannabis è stata palleggiata fra i vari centri di ricerca considerandola dannosa oppure benefica. Questo è in gran parte dovuto alla illegalità di questa erba e alla sua storica connotazione come una sostanza senza benefici medicinali.

UNA SERIE DI SCOPERTE PRELIMINARI

Esistono alcuni studi preliminari sugli effetti della cannabis nei confronti dei disordini bipolari, quasi tutti effettuati su un numero ridotto di partecipanti. Uno studio recente[3] condotto alla Lancaster University nel Regno Unito, ha tenuto sotto controllo 24 pazienti con disordini bipolari che utilizzavano cannabis almeno tre volte a settimana. Lo studio è stato condotto utilizzando il metodo ESM (Experience Sampling Method) dove i partecipanti annotavano le proprie osservazioni su un diario nel corso di un periodo di 6 giorni. Ognuno di essi cercava di osservare come la cannabis interagiva con i loro episodi maniaci e/o depressivi.

In ultima analisi, i risultati dello studio sono stati in qualche modo inconcludenti. Questa ricerca indicava che i sintomi maniaci e depressivi di alcuni partecipanti aumentavano con l’uso di cannabis, ma la maggior parte dei pazienti che la utilizzavano apprezzavano i suoi effetti positivi ed erano portati a usarla per piacere personale più che come medicina. Le evidenti inesattezze di questo studio, le piccole dimensioni del campione di utilizzatrori, e la mancanza di un gruppo di controllo rendono difficile identificare possibili effetti generalizzati in un gran numero di pazienti.

THC CONTRO CBD

Quando si compiono studi sull’uso di cannabis per il trattamento di disordini bipolari, i ricercatori devono considerare le differenze fra i diversi metodi di assunzione. In base al tipo di cannabis utilizzato, i risultati delle ricerche scientifiche possono cadere in errori e incoerenze da studio a studio. Per esempio, i pazienti bipolari che fumano concentrati di cannabis con livelli di THC estremamente elevati hanno maggiori probabilità di dover affrontare un cattivo umore rispetto a chi fuma fiori di cannabis da varietà ad alto tenore di CBD. Questo perché il thc genera in alcuni utilizzatori degli effetti acuti di ansia e paranoia, mentre il CBD è efficace nel mediare questi effetti avversi dei sintomi psicotropici. È inoltre importante riconoscere il tipo di varietà di cannabis utilizzata, che sia essa sativa, indica o ibrida. Ciascuna varietà produce differenti risultati sia individualmente, sia su larga scala. La mancanza di distinzione fra i diversi metodi e le differenti varietà usate all’interno degli studi scientifici rende difficile mantenere coerenza fra i diversi risultati.

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LA CANNABIS PUO’ CAUSARE DISTURBI BIPOLARI?

Anche se è stato rilevato che la cannabis può temporaneamente causare sintomi simili[4] ad alcuni disordini psichiatrici, non ci sono prove che il suo uso possa provocare disordini cerebrali o malattie mentali. Nei pazienti bipolari gli effetti dipendono dalle varie manifestazioni patologiche, così come dalle abitudini di assunzione, dal peso del paziente, dalla sua forma fisica e da numerosi altri fattori.

I ricercatori che sostengono come la cannabis sia efficace nel trattamento dei disordini bipolari si concentrano sugli effetti dei cannabinoidi sul sistema endocannabinoide umano. Quando si consuma cannabis, cannabinoidi come il THC si legano ai recettori endocannabinoidi[5] conosciuti come CB1 e CB2 in differenti zone del corpo e possono potenzialmente favorire una stabilizzazione dell’umore[6].

Uno studio condotto nel 2010 dalla University of Oslo ha verificato su 133 pazienti bipolari gli effetti della cannabis sui meccanismi neurocognitivi[7]. I risultati sono stati incoraggianti, con la conclusione che effettivamente esistono evidenze a supporto della sua efficacia, ma questo richiederà molta più ricerca per essere effettivamente provato.

CANNABIS CONTRO MANIE E DEPRESSIONI

L’utilizzo di cannabis nei pazienti bipolari è superiore alla media, e riflette in gran parte il loro bisogno di alleviare la depressione o uscire da un episodio maniacale. Mentre alcuni studi di aneddotica hanno seguito i pazienti la cui mania era attenuata dagli effetti sedativi di CBD e THC, altri usano cannabis durante i periodi di depressione per provare una sensazione di euforia.

LA CONCLUSIONE?

Il messaggio dall’attuale ricerca scientifica sulla cannabis nei pazienti bipolari ci dice che semplicemente non ci sono sufficienti studi approfonditi per capire con precisione se questa erba possa trattare pazienti bipolari. Mentre è stato dimostrato che può stimolare sintomi di ansia e manie, molti pazienti usano la cannabis non come una medicina, ma per il loro piacere personale quando non stanno soffrendo di un episodio di disturbo bipolare. La cannabis offre un’ampia gamma di applicazioni mediche e potrebbe essere una delle chiavi per una salute mentale naturale nel prossimo futuro.

 

External Resources:
  1. NIMH » Bipolar Disorder https://www.nimh.nih.gov
  2. The Relationship between Bipolar Disorder and Cannabis Use in Daily Life: An Experience Sampling Study http://journals.plos.org
  3. Cannabis-Induced Bipolar Disorder with Psychotic Features https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  4. Introduction to the Endocannabinoid System - NORML - Working to Reform Marijuana Laws http://norml.org
  5. Opposite Relationships Between Cannabis Use and Neurocognitive Functioning in Bipolar Disorder and Schizophrenia - PubMed https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  6. The Relationship between Bipolar Disorder and Cannabis Use in Daily Life: An Experience Sampling Study https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  7. SAGE Journals: Your gateway to world-class journal research http://journals.sagepub.com
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