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By Miguel Ordoñez

Sta arrivando una nuova generazione di prodotti contenenti CBD pronta a sostituire oli e creme “tradizionali”? Non lo sappiamo con certezza, ma probabilmente ci sarà uno scontro sul piano della biodisponibilità, ovvero la frazione di una sostanza che raggiunge inalterata le cellule target.

Più una dose è biodisponibile, minore sarà la quantità necessaria per ottenere degli effetti. Una dose somministrata per via endovenosa è considerata biodisponibile al 100%, poiché raggiunge direttamente il flusso sanguigno in forma liquida.

Quando si parla di consumo di cannabis e di CBD, la biodisponibilità è un fattore essenziale. Il modo migliore per aumentare l'efficacia del CBD (o del THC), senza incrementare la dose, è migliorare la sua biodisponibilità. I prodotti a base oleosa, come gli oli di CBD e le creme per uso orale o topico, hanno una biodisponibilità piuttosto bassa, perché la molecola del CBD è idrofobica. I cannabinoidi sono sostanze resinose che non si mescolano con l'acqua, l'elemento principale che compone il corpo umano.

MIGLIORARE L'EFFICACIA DEL CBD CON LA NANOEMULSIONE

Per risolvere il problema del difficile assorbimento dei cannabinoidi da parte dell'organismo, oggi le nuove tecnologie riescono a scomporre le sostanze oleose in piccole particelle emulsionate.

Questa innovazione ha consentito di trasformare gli oli di CBD in prodotti che si amalgamano all'acqua ed offrono quindi una maggiore biodisponibilità. Oggi, la nanoemulsione permette alle aziende di produrre una nuova generazione di oli di CBD e THC idrosolubili.

COS'È LA NANOEMULSIONE?

Tecnicamente, le emulsioni del tipo olio in acqua sono miscele in cui l'acqua rappresenta la fase disperdente e l'olio la fase dispersa. Esse vengono stabilizzate da uno o più emulsionanti, detti anche tensioattivi. I tensioattivi possono essere naturali o artificiali, e vengono usati per ridurre la tensione molecolare superficiale tra oli e liquidi.

Le emulsioni possono essere macro, micro o nano, a seconda della dimensione delle particelle della fase dispersa.

Recentemente, la nanotecnologia è stata utilizzata nel settore alimentare per risolvere problemi come biodisponibilità e consistenza dei cibi. Come risultato, sono nate delle nanoemulsioni di ingredienti solubili in acqua, che possono essere aggiunti a qualsiasi bevanda.

Le nanoemulsioni vengono ottenute tramite processori di liquidi ad ultrasuoni, che scompongono la fase dispersa in particelle di 10–1000nm. Tali frammenti sono molto più piccoli delle macroemulsioni (0,1–100µm), e possono essere trasportati facilmente in tutto l'organismo in una sostanza a base acquosa. In pratica, più si riesce a scomporre il cannabinoide, più esso potrà penetrare nei tessuti miscelato all'acqua.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLA NANOEMULSIONE?

La nanoemulsione viene studiata come potenziale soluzione per somministrare antidoti ad azione rapida contro i virus e per numerose altre applicazioni. Finora sono stati approvati oltre 60 farmaci con tecnologia a nanoemulsione, e la scienza continua a progredire. Secondo uno studio[1], la nanoemulsione aumenta notevolmente la biodisponibilità dell'δ-tocoferolo (un tipo di vitamina E) per via transdermica.

Altre nanoemulsioni sono state concepite per migliorare la biodisponibilità della curcumina[2] e della luteina negli integratori alimentari. Gli stessi progressi stanno emergendo anche nel settore della cannabis. Il CBD e altre molecole in forma oleosa possono essere nanoemulsionati per creare formule innovative e aumentare il tasso di assorbimento[3] a livello intestinale.

Nanoemulsion

Alcuni laboratori all'avanguardia hanno sviluppato nanoemulsioni di cannabinoidi di grado farmaceutico, affermando che il CBD in nanoemulsione offre effetti immediati, un tasso di assorbimento superiore ed effetti terapeutici anche a dosi inferiori. Alcune formulazioni nanoemulsionate contengono anche sostanze che favoriscono l'assorbimento[4], come la piperina.

LA NANOEMULSIONE PRESENTA QUALCHE SVANTAGGIO?

Il principale aspetto negativo di questa tecnologia è il costo di produzione. I prodotti al CBD nanoemulsionati sono ovviamente più costosi rispetto agli oli di CBD tradizionali. Tuttavia, anche i loro effetti possono essere differenti.

Le nanoemulsioni possono offrire sollievo da dolore o ansia, ma generare sensazioni più spiacevoli quando gli effetti svaniscono. Inoltre, l'aumento della biodisponibilità comporta anche un aumento dei potenziali effetti collaterali, anche se il CBD è considerato sicuro da questo punto di vista. Per finire, solo pochi produttori offrono queste nuove formulazioni, pertanto in rete non sono ancora disponibili recensioni indipendenti.

CHE DIFFERENZA C'È TRA NANOEMULSIONE E LIPOSOMI?

Un'altra tecnologia recente e ben consolidata in campo farmaceutico è quella dei liposomi.

Con i liposomi, gli ingredienti attivi possono attraversare il tratto digerente e arrivare in determinate aree del corpo senza deteriorarsi. Le sostanze restano protette all'interno di queste piccole sfere fino al raggiungimento della cellula target, pertanto la loro biodisponibilità è notevolmente superiore.

I liposomi vengono utilizzati nell'industria nutraceutica e in quella del CBD e della cannabis per migliorare la biodisponibilità e proteggere le preziose molecole, senza effetti collaterali. Questa forma di somministrazione può essere usata per creare oli di CBD e miscele a base acquosa simili alle nanoemulsioni, con risultati superiori in termini di biodisponibilità rispetto agli oli tradizionali. Finché la nanotecnologia non prenderà il sopravvento, il CBD liposomiale resterà uno dei metodi di somministrazione più sani ed efficaci.

L'OLIO DI CBD IN NANOEMULSIONE È IL FUTURO?

Le nanoemulsioni offrono un'elevata stabilità e un assorbimento rapido, con tassi di biodisponibilità simili a quelli della somministrazione per via endovenosa. Con molta probabilità, presto occuperanno gli scaffali dedicati alla cannabis terapeutica.

Tuttavia, la nanoemulsione non rende il CBD completamente solubile in acqua. Gli studi clinici su questo metodo sono ancora in fase embrionale, ma i primi risultati sembrano promettenti. Occorre svolgere ulteriori indagini per comprendere il reale impatto della nanoemulsione, dei composti fitochimici nanoincapsulati e persino dei nanocristalli e delle micelle polimeriche. In ogni caso, la nanotecnologia applicata ai derivati della cannabis è sicuramente più di una semplice trovata pubblicitaria.

External Resources:
  1. Increased bioavailability of a transdermal application of a nano-sized emulsion preparation - ScienceDirect https://www.sciencedirect.com
  2. Improving the Oral Bioavailability of Curcumin Using Novel Organogel-Based Nanoemulsions https://pubs.acs.org
  3. Development of a Novel Nano­emulsion Formulation to Improve Intestinal Absorption of Cannabidiol https://www.karger.com
  4. The effect of Pro NanoLipospheres (PNL) formulation containing natural absorption enhancers on the oral bioavailability of delta-9-tetrahydrocannab... - PubMed - NCBI https://www.ncbi.nlm.nih.gov
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