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By Max Sargent

Vi sarà già successo di trovare una bustina d’erba sotto il letto o dietro un armadio e molti di voi si saranno posti queste domande: “dovrei fumarla?” o “mi sballerà?”. Se ha solo un aspetto leggermente marrone ed una consistenza friabile al tatto, abbiamo buone notizie per voi, può essere fumata! Anche se non possiamo promettere che sarà ancora gradevole da fumare.

Ma non sono solo le cime a perdere il loro fascino, succede anche ai concentrati. Ma quanto ci mette un Wax ad andare a male? Un Wax dall'aspetto grumoso è ancora buono da fumare? Ancora una volta, abbiamo buone notizie per voi: potete tranquillamente consumarlo! Ma prima leggete la nucleazione (più sotto).


Per quanto tempo si conserva la marijuana?

Questa non è certo una scienza esatta e le condizioni di conservazione delle cime determineranno lo stato in cui si trova il contenuto di cannabinoidi. Ad esempio, se l'erba è stata esposta all’umidità per un anno, probabilmente non vale nemmeno la pena provarla. Tuttavia, se è rimasta nascosta in un luogo freddo ed asciutto, i suoi tricomi potrebbero ancora contenere una buona quantità di THC.

Queste sono stime approssimative, ma è probabile che la degradazione del THC avvenga a questa velocità:

Per quanto tempo si conserva la marijuana?

Per quanto tempo si conserva la marijuana?
Per quanto tempo si conserva la marijuana?
Per quanto tempo si conserva la marijuana?

Quindi, alla domanda “l’erba può andare a male?” possiamo rispondere: “sì, ma in tempi piuttosto dilatati”. Anche se sarà meno potente di quanto ricordavate, consideratela comunque una prelibatezza.

Come capire se l’erba è andata a male

Fortunatamente, proprio come il cibo, ci sono alcuni segni rivelatori che dovrebbero aiutarvi a capire se la vostra erba è andata a male.

Aspetto

Se la vostra erba è solo vecchia, avrà quasi sicuramente un aspetto secco e poco luminoso.

  • Colorazione marrone
  • Secca e friabile
  • Aspetto meno attraente

Tuttavia, questi non sono motivi per non fumarla. Sebbene possa aver perso parte della sua qualità e dei suoi sapori (diventando meno gradevole e più irritante da fumare), questi segni non indicano che ci sia qualcosa che non va nella vostra erba. Tuttavia, se la vostra marijuana ha della muffa o vi sembra bagnata o annerita, buttatela subito via.

Odore

L’erba vecchia tende ad avere un odore molto meno intenso rispetto a quello che poteva avere in passato. Quindi, se trovate che non abbia molto odore, non preoccupatevi. C’era da aspettarselo. In alcuni casi, potrebbe avere un leggero odore di terra.

Tuttavia, se l’odore è cattivo, non fumatela. Se ha sviluppato aromi strani e pungenti, quasi sicuramente è andata a male.

Effetti

Molto probabilmente gli effetti saranno molto più lievi, poiché il THC si sarà degradato. Allo stesso modo, le concentrazioni di CBN saranno aumentate, poiché il THC si converte in CBN quando si degrada. Il CBN non provoca effetti psicotropi veri e propri ma, secondo numerose testimonianze, può innescare una sorta di effetto lenitivo che provoca sonnolenza. Di conseguenza, potreste trovarla più rilassante e meno frizzante della maggior parte della cannabis. 

Consistenza al tatto

La cannabis vecchia risulta secca e friabile al tatto e si sbriciola con estrema facilità.

Una marijuana ritrovata dopo anni potrebbe anche avere una consistenza umida o addirittura bagnata. In questo caso, buttatela.

Muffa

Purtroppo, l’erba può andare a male. In questo caso, trattandosi di materia organica, le cime si possono ricoprire di muffa. I sintomi sono abbastanza ovvi, vale a dire una sorta di deposito polveroso sulla loro superficie. Cercate macchie biancastre ed opache ed altri colori sbiaditi.

Oltre a poterla vedere, sentirete probabilmente anche un odore alquanto sgradevole. Usate il buon senso. Se i vostri sensi vi dicono che c’è qualcosa che non va, fidatevi di loro e non fumatela. Non vorrete certo ritrovarvi a fumare dell’erba ammuffita!

Perché la cannabis perde la sua potenza con il passare del tempo?

Con il passare del tempo, i cannabinoidi presenti nella cannabis subiscono alcuni cambiamenti chimici. Sebbene apparentemente minimi, queste variazioni possono causare grandi differenze al momento di assumere l’erba. Quando la cannabis inizia a perdere la sua potenza, vuol dire che il THC sta subendo una transizione chimica.

In genere, la cannabis viene raccolta quando si presume che il contenuto di THCA sia al massimo. Il THCA è il precursore del THC. Diventa THC quando subisce la decarbossilazione (riscaldamento).

Ma non è finita qui. Se poi esponiamo THCA e THC all'aria o ai raggi UV per un periodo sufficientemente lungo, ci saranno ulteriori cambiamenti. Questa volta, entrambi i composti si convertiranno rispettivamente in CBNA e in CBN. Più lungo sarà il periodo di conservazione e maggiori saranno le concentrazioni dei nuovi composti rispetto ai vecchi. Sebbene il CBN offra alcuni benefici, si tratta di una molecola diversa e la diversità non sempre rispecchia ciò che la gente cerca.

La cannabis può andare a male con il passare del tempo?

Cosa succede se fumate dell’erba andata a male?

Se ha subito il processo appena menzionato, non accadrà nulla di male. Probabilmente vi sembrerà meno potente di prima, ma potenzialmente più rilassante. A quanto pare, il CBN non ha effetti collaterali rilevanti, almeno non più di quelli di un’erba ricca di THC.

Tuttavia, se la vostra erba è ammuffita, potrebbe farvi ammalare. Quindi, se vedete qualche traccia di muffa, buttatela.

Quanto durano i concentrati di cannabis?

Non sono solo le infiorescenze di cannabis ad avere una data di scadenza, ma anche i concentrati di THC. Infatti, i dab in generale possono scadere addirittura prima delle cime. Prima di tutto, se emanano un significativo profumo d’erba, significa che i terpeni stanno evaporando. In questo caso, sul palato potrebbe sembrarvi un concentrato scadente. Tuttavia, di per sé, questo aspetto non influirà sul contenuto di cannabinoidi.

In genere, i concentrati hanno una durata di circa 6–8 mesi senza perdere la loro qualità (se conservati correttamente). Trascorso questo periodo di tempo, inizieranno a degradarsi. Ma esattamente come le cime, questa degradazione non significa necessariamente che non potrete più fumarli.

Gli amanti del dabbing hanno ancora qualche speranza se vogliono evitare la sonnolenza innescata dal CBN. Questo cannabinoide evapora a circa 10°C in più rispetto al THC. Quindi, se avete un chiodo elettronico “e-nail” con impostazioni molto precise, potete impostarlo per far evaporare solo il THC, senza CBN.

  • Nucleazione

Ma quanto durano effettivamente i concentrati? In sostanza, i concentrati passano attraverso un processo noto come nucleazione. La nucleazione è essenzialmente il processo mediante il quale una sostanza si cristallizza. Nell’acqua, è la velocità con cui un liquido si trasforma in ghiaccio.

I concentrati di cannabis che hanno nucleato assumono un aspetto zuccherino e cristallino, anche se questo non significa che non possano essere più fumati.

Tuttavia, i lipidi usati per produrre i concentrati di cannabis potrebbero rivelarsi dannosi da fumare dopo la nucleazione. Siccome questi lipidi si accumulano e solidificano, possono risultare dannosi se inalati. Dovreste essere in grado di individuarli, poiché avranno un aspetto biancastro.

Quanto durano i concentrati di cannabis?

Conservazione e qualità

Preservare la qualità dell’erba a lungo termine è una questione di corretta conservazione. Fondamentalmente, la luce UV, l’ossigeno ed il calore sono i vostri peggiori nemici. Pertanto, conservare la cannabis in contenitori ermetici ed opachi in un ambiente fresco è la chiave per mantenere inalterata la potenza il più a lungo possibile. Questi sono i modi migliori per evitare l’erba ammuffita e preservare la cannabis di qualità.

Allo stesso modo, preservare i concentrati per lunghi periodi di tempo è una questione analoga. Tuttavia, alcuni processi, come la nucleazione, sono inevitabili. In ogni caso, seguire i passaggi appena riportati aumenterà notevolmente la durata dei vostri concentrati di cannabis. Inoltre, la tecnica nota come “winterizzazione” può aiutare a prolungare la durata di vita dei concentrati. La “winterizzazione” è un processo mediante il quale cere e lipidi vengono rimossi dal concentrato. Quando ciò accade, la nucleazione viene rallentata e, quando si presenterà, sarà meno grave.

Marijuana invecchiata: È maturata alla perfezione?

Molte persone si chiedono se l’erba invecchiata abbia una qualità ed una finezza paragonabili a quelle di un buon vino o un whisky invecchiati in botte per diversi anni. La risposta è un po’ contorta. La cannabis, a differenza dei vini e dei whisky, non migliora continuamente man mano che passa il tempo. Come abbiamo visto, all’interno della cannabis avviene un processo chimico che degrada i suoi composti e, per la maggior parte dei fumatori, questo si traduce in cime di qualità inferiore.

Detto questo, rimangono sempre le migliori strategie per conciare la cannabis, grazie alle quali possiamo notare la grande differenza tra una cima appiccicosa dagli odori pungenti ed una perfettamente essiccata dalle fragranze deliziose. La concia consiste nell’essiccare la cannabis in modo tale da ottenere il massimo dal suo profilo terpenico e massimizzare le concentrazioni dei cannabinoidi a cui si vuole puntare, come il THC o il CBD. Ci sono opinioni divergenti sul modo migliore per ottenere questi risultati, ma si tratta essenzialmente di un’essiccazione controllata all’aria aperta per un periodo compreso tra pochi giorni ed alcune settimane. Successivamente, il processo di concia viene portato a termine in un contenitore con chiusura ermetica (un argomento che abbiamo approfondito nella guida alla concia).

Quindi, a meno che non sia una gradita sorpresa dai risvolti felici, è improbabile che un’erba dimenticata sotto al letto abbia sviluppato quelle note sofisticate ed eleganti del buon vino. Tuttavia, finché è secca e vi sembra a posto, molto probabilmente vale ancora la pena fumarla!

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