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By Luke Sumpter


In ambito scientifico, non esiste un punto di vista unanime riguardo gli effetti della cannabis nel lungo periodo. Decenni di proibizionismo hanno ostacolato lo svolgimento di studi clinici relativi agli effetti dell'erba sugli esseri umani, mentre gli estremisti di entrambe le fazioni contaminavano la verità con pregiudizi e leggende. Mentre alcuni etichettano la cannabis come droga pericolosa, altri affermano che l'erba non crei dipendenza e non sia mai stata associata ad alcun caso di decesso. Il dibattito verte principalmente intorno ai disturbi mentali, ma quali sono gli effetti della cannabis a livello cardiaco?

Tutti sanno che il fumo del tabacco provoca effetti deleteri sull'apparato cardiocircolatorio. Ma che differenza c'è con il fumo della cannabis? Esaminiamo nel dettaglio le ricerche, per capire cosa hanno scoperto gli scienziati fino ad oggi.

Come funziona il muscolo cardiaco?

Molti di noi avranno studiato il funzionamento del cuore durante le lezioni di biologia a scuola. Si tratta di un muscolo a forma di pugno chiuso, situato al centro del torace e leggermente spostato a sinistra. Questo motore del sistema cardiovascolare pompa 100.000 volte al giorno, facendo circolare circa 5 litri di sangue attraverso una complessa rete di arterie, vene e capillari.

Il cuore è composto da quattro camere: due sezioni superiori (atri) e due inferiori (ventricoli). Tra una sezione e l'altra sono presenti delle speciali valvole, che generano un flusso a senso unico ed evitano che il sangue torni indietro. Il cuore è collegato ad una serie di grandi arterie (vasi che trasportano il sangue in ogni parte del corpo) e vene (vasi che riportano il sangue all'interno del cuore).

Quando il cuore si contrae, il sangue privo di ossigeno lascia il ventricolo destro tramite l'arteria polmonare e raggiunge i polmoni. Qui, i globuli rossi si legano alle molecole di ossigeno e depositano l'anidride carbonica, dopodiché rientrano prima nell'atrio sinistro attraverso le vene polmonari e poi nel ventricolo sinistro. Da qui, il cuore pompa il sangue ossigenato nelle arterie sistemiche per consentire ai globuli rossi di rilasciare ossigeno a tutte le cellule dell'organismo.

Oltre a fornire ossigeno alle cellule, questi vettori essenziali prelevano l'anidride carbonica (un prodotto di scarto del metabolismo cellulare). Dopo aver interagito con le altre cellule del corpo, i globuli rossi confluiscono nelle vene e raggiungono i polmoni, scambiando l'anidride carbonica con altro ossigeno, per poi tornare nuovamente nel cuore e nella circolazione sistemica.

Come funziona il muscolo cardiaco?

L'elettricità alimenta l'intero meccanismo

Il cuore non pompa in modo casuale. Come ogni altro muscolo del corpo, anch'esso è governato dal sistema nervoso centrale, che indica all'organo come e quando contrarsi attraverso l'invio di segnali elettrici. Il sistema elettrico del cuore modula il battito cardiaco, ma invia anche un segnale a tutto il muscolo, in modo che ogni sezione si contragga nella giusta sequenza.

L'impulso inizia nel nodo sinusale (il pacemaker del cuore), situato nell'atrio destro. Quando si effettua un elettrocardiogramma (ECG), l'impulso elettrico del cuore viene riportato graficamente sotto forma di tracciato.

Problemi cardiaci comuni

Un cuore sano contribuisce alla salute dell'intero organismo. Un battito cardiaco ed una pressione sanguigna ottimali garantiscono un adeguato apporto di ossigeno e sostanze nutritive alle cellule. Ma gli stili di vita disordinati ed alcuni fattori genetici possono rapidamente deteriorare la salute del cuore. Di seguito, esamineremo le quattro patologie che coinvolgono più frequentemente il muscolo cardiaco.

  • Malattia coronarica

La malattie coronarica rappresenta il disturbo cardiaco più comune e, solo nel 2019, ha ucciso oltre 360.000 persone[1] negli Stati Uniti. La patologia è causata da un'ostruzione delle arterie, dovuta all'accumulo di materiale lipidico (grassi). I sintomi della malattia coronarica includono dolore toracico, fiato corto, sensazione di svenimento e malessere.

  • Insufficienza cardiaca

L'insufficienza cardiaca si manifesta quando il cuore diventa rigido e debole. In questa situazione, il muscolo non riesce a pompare correttamente il sangue in ogni parte del corpo. La malattia tende a peggiorare con il passare del tempo ed è sostanzialmente incurabile. Negli Stati Uniti, l'insufficienza cardiaca ha provocato quasi 380.000 morti[2] nel 2018. I sintomi più frequenti sono affanno, spossatezza e gonfiore a gambe e caviglie.

  • Infarto

L'infarto, chiamato anche infarto del miocardio, si verifica quando l'afflusso del sangue al cuore viene ostacolato. Questa mancanza di sangue, spesso causata da un trombo, provoca una carenza di ossigeno, con conseguenti danni al cuore, talvolta persino fatali. La malattia coronarica resta la principale causa di infarto. I trombi sono generati dalla rottura dei depositi di grasso sulle pareti delle arterie. I sintomi dell'infarto includono: dolore toracico, fiato corto, sensazione di ansia travolgente e dolore al braccio sinistro.

  • Miocardite

Il termine miocardite significa letteralmente infiammazione del muscolo cardiaco. Ogni anno, in tutto il mondo vengono diagnosticati circa 1,5 milioni di casi[3] di miocardite. Questa particolare infiammazione può emergere per vari motivi, tra cui un'infezione virale o una reazione avversa ai farmaci. I sintomi includono dolore toracico, stanchezza e battito cardiaco rapido o irregolare.

Problemi cardiaci comuni

In che modo la marijuana influenza le funzioni cardiache?

Abbiamo analizzato il sistema di funzionamento del cuore e le patologie più comuni che possono interessare questo organo. Ma in che modo la cannabis influenza le funzioni cardiache? Recenti studi hanno evidenziato un legame tra utilizzo di cannabis ed aumento del rischio di malattie cardiache. Ma altre ricerche offrono un quadro totalmente differente. Sebbene il fumo di cannabis rappresenti un pericolo per alcuni consumatori, gli esperti stanno anche esaminando le sue potenzialità nel contrastare le malattie cardiache.

  • Cannabis e rischio di malattie cardiache

Fumare ganja fa male al cuore? Secondo alcuni dati, il consumo di cannabis potrebbe aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache. In passato, la scienza ha già individuato nel fumo di tabacco uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache[4]. Infatti, il fumo di sigaretta contiene sostanze chimiche capaci di danneggiare le funzioni cardiache. Fumo di tabacco e fumo di cannabis si differenziano nel contenuto, ma in entrambi sono presenti le stesse tossine e molecole cancerogene[5] nocive per il cuore.

I ricercatori della University of Guelph, in Canada, hanno cercato di rilevare se l'esposizione a queste sostanze sia collegata ad un aumento del rischio di patologie cardiache. Il team di esperti ha coinvolto 35 soggetti (metà dei quali consumava cannabis), di età compresa tra i 19 ed i 30 anni, nella speranza di capire se fumare cannabis in giovane età[6] possa influire sul rischio di sviluppare malattie cardiache negli anni seguenti.

Dopo aver sottoposto i volontari ad ecografie per esaminare cuore ed arterie, gli scienziati hanno rilevato nei consumatori di cannabis una maggiore rigidità arteriosa ed una ridotta funzionalità cardiaca: due importanti fattori di rischio per le malattie dell'apparato cardiocircolatorio. Nonostante questi risultati, è necessario svolgere ulteriori test su soggetti umani e studi epidemiologici osservazionali per capire con precisione in che modo il fumo di cannabis influisca sul rischio di patologie cardiache. Oltretutto, sempre meno persone scelgono di fumare la cannabis, orientandosi invece verso metodi di somministrazione più sicuri[7].

  • Ganja e pressione sanguigna

Le ricerche relative agli effetti della cannabis sulla pressione sanguigna restano nebulose. Alcuni scienziati stanno cercando di capire se la cannabis sia in grado di contribuire a ridurre la pressione sanguigna[8] negli anziani affetti da ipertensione (alta pressione sanguigna). Dal momento che l'ipertensione è un precursore di malattie cardiache, ogni risultato positivo potrebbe rivoluzionare i trattamenti adottati per alleviare questo disturbo.

Tuttavia, alcune scoperte diametralmente opposte hanno inibito ogni slancio di ottimismo. Secondo un sondaggio nazionale, a cui hanno partecipato 1.000 volontari, i consumatori di cannabis presenterebbero un rischio di mortalità più elevato[9] associato all'ipertensione rispetto a chi non utilizza l'erba. Sebbene tale indagine suggerisca che i rischi per la salute siano uguali nei consumatori di cannabis così come in quelli di tabacco, è necessario effettuare ulteriori ricerche per individuare i fattori legati alla fisiologia individuale. Come direbbe ogni insegnante di scienza: la correlazione non implica un nesso di causalità.

Inoltre, ciascun componente della cannabis sembra influire sulla pressione sanguigna in modo diverso. Secondo alcuni studi, il THC provoca un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna[10]. Altre indagini indicano che una dose moderata di CBD, un cannabinoide privo di effetti psicoattivi, non produce variazioni in questi parametri, e potrebbe persino bloccare l'azione del THC se somministrata congiuntamente.

Ganja e pressione sanguigna
  • Cannabis e infarto

Il fumo di cannabis potrebbe aumentare il rischio di attacco cardiaco in alcune popolazioni, inclusi i giovani adulti. In questa fascia di età il consumo di cannabis è maggiore, e gli effetti della marijuana sulla salute cardiaca non sono ancora stati definiti con certezza. Pertanto, i ricercatori hanno deciso di analizzare la correlazione tra utilizzo di cannabis e attacco cardiaco[11], pubblicando poi i risultati sul Canadian Medical Association Journal nel settembre 2021.

Nonostante il numero di infarti fosse limitato tra i partecipanti allo studio, gli esperti hanno scoperto che i consumatori di cannabis avevano il doppio delle probabilità di soffrire di infarto. Il rischio aumentava ulteriormente nei soggetti che assumevano l'erba frequentemente. Quasi tutti i consumatori di cannabis che avevano avuto un attacco cardiaco fumavano l'erba, ma anche chi vaporizzava o consumava edibili alla marijuana aveva maggiori probabilità di essere colpito da attacco cardiaco.

Uno studio, condotto nel 2001 e pubblicato nella rivista Circulation, ha esaminato il legame tra giovani consumatori di cannabis e attacco cardiaco[12]. Gli esperti si sono concentrati su pazienti dai 18 ai 49 anni di età, ai quali era stato diagnosticato una dipendenza da cannabis (CUD), condizione caratterizzata dall'utilizzo continuativo di marijuana[13] nonostante la compromissione delle funzioni sociali e psicologiche.

Il team di scienziati ha raccolto i dati del National Inpatient Sample relativi agli anni 2007–2008, scoprendo che il 4,1% dei pazienti ospedalizzati per attacco di cuore nella suddetta fascia di età soffriva di CUD. I tratti ricorrenti tra questi pazienti includevano l'etnia afro-americana, il sesso maschile ed alcuni disturbi psichiatrici. Secondo gli autori dello studio, tali risultati confermano la necessità di svolgere ulteriori indagini sulla correlazione tra CUD e attacco cardiaco nei giovani.

  • La cannabis interagisce con i farmaci per il cuore?

Chi consuma cannabis dovrebbe sempre consultare il proprio medico, prima di combinare l'erba con qualsiasi tipo di farmaco per il cuore. Il fegato scompone il THC con gli stessi enzimi usati per assimilare medicine per la pressione sanguigna, come il warfarin. Se questi enzimi sono impegnati a metabolizzare il cannabinoide, potrebbero non riuscire ad assorbire correttamente determinati farmaci.

Sostanzialmente, la cannabis aumenta la potenza e la durata di queste medicine, e ciò può causare un pericoloso abbassamento della pressione sanguigna. Anche il CBD viene scomposto da particolari enzimi del fegato. Uno studio del 2018 ha scoperto che un paziente consumatore di CBD doveva ridurre la dose di warfarin[14] del 30% per via delle alterazioni metaboliche provocate dal cannabinoide. Inoltre, il CBD può interagire con un farmaco anti-aritmia[15], l'amiodarone.

Perché la cannabis provoca un aumento del battito cardiaco?

La ganja provoca un aumento del battito cardiaco? Fumare cannabis può causare vari effetti collaterali, dalle intense sensazioni di euforia, agli episodi di paranoia e panico. Alcuni consumatori percepiscono anche un aumento della frequenza cardiaca dopo aver fumato uno spinello o aspirato una boccata dal bong. In molte persone ciò non desta alcuna preoccupazione, mentre in altre suscita inquietudine. Ma perché la cannabis provoca questo improvviso, e talvolta allarmante, aumento del battito cardiaco?

La maggior parte delle volte, l'aumento del battito cardiaco è causato da uno sforzo fisico notevole. Durante una passeggiata, il battito può arrivare a circa 110–120 pulsazioni al minuto (BPM), mentre una corsa a velocità moderata può innalzarlo fino a 150bpm. Uno degli effetti collaterali più comuni associati al consumo di cannabis[16] è l'aumento del battito cardiaco del 20–100%. Questo significa che un individuo con battito cardiaco a riposo pari a 80bpm, potrebbe raggiungere i 160bpm senza nemmeno alzarsi dal divano.

In campo medico, questo fenomeno è definito tachicardia—termine usato per indicare un battito cardiaco accelerato. Secondo gli esperti, il meccanismo d'azione del THC attiverebbe un tipo di recettore cellulare chiamato potenziale recettore transitorio anchirina 1 (abbreviato in TRPA-1). Quando il cannabinoide interagisce con questo sito, provoca una vasodilatazione (rilassamento ed ampliamento dei vasi sanguigni); l'abbassamento di pressione induce il cuore a lavorare più intensamente per pompare sangue in tutto il corpo.

Tuttavia, i principianti sembrano avere maggiori probabilità di sperimentare un aumento significativo del battito cardiaco dopo aver assunto cannabis. Il corpo sviluppa rapidamente una tolleranza alla cannabis e gli effetti cardiovascolari, come il battito cardiaco accelerato, sono meno frequenti nei consumatori assidui[17]. Anche se milioni di persone fumano cannabis senza alcun effetto cardiovascolare avverso, una piccola percentuale di consumatori affetti da problemi cardiaci presenta un rischio di morte improvvisa dovuta ad aritmia[18] (battito cardiaco anormale) seguita da rapido aumento del battito cardiaco.

Perché la cannabis provoca un aumento del battito cardiaco?

Il SEC ed il sistema cardiovascolare

Gli effetti della cannabis sulla salute del cuore non sono tutti disastrosi. In realtà, alcune ricerche sul sistema endocannabinoide (SEC) stanno esaminando le potenzialità dei cannabinoidi nel trattamento di determinate patologie cardiache.

Il SEC funge da modulatore delle funzioni fisiologiche umane ed i suoi recettori, enzimi,e molecole di segnalazione sono presenti in diverse cellule sparse in tutto l'organismo, incluse quelle del sistema cardiovascolare. I cannabinoidi della cannabis sono molto simili a quelli prodotti dal corpo umano, pertanto possono legarsi agli stessi recettori o influenzare il SEC attraverso l'inibizione degli enzimi. Gli esperti stanno valutando l'utilizzo dei cannabinoidi per modulare il SEC e gestire i sintomi di vari disturbi.

Secondo alcuni studi preclinici, il SEC svolge un ruolo importante nel controllo del battito cardiaco e della pressione sanguigna[19], nonché nelle condizioni che interessano il cuore e l'apparato cardiovascolare. La scienza sta ora esplorando il ruolo della cannabis nella cardioprotezione, focalizzandosi sull'azione antinfiammatoria[20] dei recettori CB2.

In che modo THC e CBD influenzano il muscolo cardiaco

Definire la cannabis come una “droga” è uno degli errori più comuni. La cannabis è una pianta che sviluppa diverse molecole attive, inclusi oltre 100 cannabinoidi. THC e CBD, i cannabinoidi presenti in concentrazioni maggiori nelle varietà moderne, sono in grado di influire su cuore e sistema endocannabinoide in diversi modi.

Il THC si lega ai principali recettori del SEC, ovvero il CB1 ed il CB2. Il CBD, invece, esibisce una scarsa affinità nei confronti di questi recettori, e tende ad interagire soprattutto con gli enzimi del SEC ed altri recettori nell'organismo. Attivando target differenti, i due cannabinoidi producono effetti diversi, e talvolta opposti, sul muscolo cardiaco.

Ad esempio, gli studi che esaminano il modo in cui il THC aumenti pressione e battito cardiaco stanno anche cercando di determinare come il CBD possa bloccare tali effetti[21] e, in dosi elevate, ridurre potenzialmente la pressione sanguigna a riposo. Purtroppo, i dati relativi agli effetti di THC, CBD ed altri cannabinoidi sono ancora insufficienti. Gli studi su soggetti umani sono limitati, e dovremo attendere ancora a lungo prima che emergano prove conclusive.

Cosa significa tutto ciò per i consumatori di cannabis a scopo terapeutico?

In sostanza, come si ripercuote tutto questo sui consumatori di cannabis a scopo terapeutico? Esistono 3 milioni di utilizzatori legali di marijuana a scopo terapeutico negli Stati Uniti, e molti altri milioni nel resto del mondo. I pazienti si fanno prescrivere la cannabis o scelgono di automedicarsi con quest'erba per gestire i sintomi di svariati disturbi.

I rischi cardiovascolari superano i benefici che questi individui dichiarano di ottenere? Esistono metodi di somministrazione migliori, capaci di ridurre i pericoli? Sfortunatamente, le ricerche in tale ambito sono limitate e non offrono risposte definitive. Tuttavia, chi desidera minimizzare l'impatto della cannabis sull'apparato cardiovascolare dovrebbe tenere in considerazione questi suggerimenti:

  • Abbandonare il tabacco (se ancora in uso): Molti fumatori di cannabis continuano a mescolare il tabacco con la ganja per rollare spinelli. Togliendo il tabacco, si eliminano diverse sostanze chimiche che aumentano il rischio di problemi cardiaci.
  • Passare alla vaporizzazione: In alcune persone, la vaporizzazione non annulla i rischi per la salute cardiaca legati all'assunzione di THC. Tuttavia, rispetto al fumare, questo metodo evita l'esposizione a numerose molecole cancerogene e tossine dannose.
  • Scegliere edibili ed oli: Molti consumatori di cannabis si domandano se gli edibili siano pericolosi per la salute del cuore. Edibili ed oli, non vanno assunti per inalazione, pertanto non provocano danni immediati ai polmoni. Ad ogni modo, le persone particolarmente sensibili corrono comunque il rischio di sperimentare un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna.
  • Mantenersi in salute il più possibile: Seguendo una dieta bilanciata, assumendo cibi integrali e praticando esercizi aerobici e di resistenza, è possibile mantenere l'apparato cardiovascolare sano ed in forma, riducendo le possibilità di eventi avversi.
  • Sostituire il THC con il CBD: In base ad alcune ricerche limitate, il CBD potrebbe avere un minor impatto sulla pressione sanguigna rispetto al THC. Per alcuni soggetti, scegliere cime di cannabis o oli ricchi di CBD può quindi rivelarsi una strategia vincente.
  • Restare calmi quando emergono ansia o panico: La tachicardia può suscitare apprensione, soprattutto quando si è sballati. Ma il panico non fa che peggiorare la situazione. In caso di ansia ed inquietudine, è utile fare dei respiri profondi, parlare con una persona amica o magari guardare un film per distrarre la mente ed attenuare i sintomi di malessere.

In conclusione, milioni di persone assumono cannabis ogni giorno, e per lunghi periodi di tempo, senza sperimentare alcun problema cardiovascolare. Se ritenete di avere una predisposizione alle condizioni citate in precedenza, consultate il vostro medico per escludere qualsiasi rischio. Per il momento, è necessario attendere lo svolgimento di indagini più approfondite per determinare l'effettiva correlazione tra utilizzo di cannabis e patologie cardiache.

External Resources:
  1. Heart Disease Facts https://www.cdc.gov
  2. Heart Failure https://www.cdc.gov
  3. Viral Myocarditis https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  4. Smoking and Your Heart https://www.nhlbi.nih.gov
  5. Marijuana and Lung Health https://www.lung.org
  6. Early cannabis use linked to heart disease https://www.sciencedaily.com
  7. Cannabis and Heart Disease: Forward Into the Great Unknown?∗ https://www.jacc.org
  8. Cannabis is associated with blood pressure reduction in older adults – A 24-hours ambulatory blood pressure monitoring study https://www.ejinme.com
  9. Marijuana linked to high blood pressure risk https://www.health.harvard.edu
  10. Cannabinoids and Cardiovascular System https://link.springer.com
  11. Recent cannabis use and myocardial infarction in young adults: a cross-sectional study https://www.cmaj.ca
  12. Abstract 13627: Increasing Trend of Cannabis Use Disorder Among Young Patients Admitted Due to Acute Myocardial Infarction https://www.ahajournals.org
  13. Cannabis Use Disorder https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  14. Interaction between warfarin and cannabis https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  15. CBD and other medications: Proceed with caution https://www.health.harvard.edu
  16. Role of cannabis in cardiovascular disorders https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  17. Cardiovascular System Effects of Marijuana https://accp1.onlinelibrary.wiley.com
  18. Role of cannabis in cardiovascular disorders https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  19. At the heart of the matter: the endocannabinoid system in cardiovascular function and dysfunction https://www.cell.com
  20. Endocannabinoids and the Heart https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  21. Cannabinoids and Cardiovascular System https://link.springer.com
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