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By Luke Sumpter


L'Epidiolex appartiene ad un gruppo di prodotti noti come farmaci a base di cannabis. Tuttavia, mentre gli estratti della pianta contengono centinaia di composti fitochimici diversi, le medicine a base di cannabis racchiudono solo 1–2 molecole attive. Nel caso dell'Epidiolex, i produttori hanno focalizzato l'attenzione sul cannabinoide CBD (cannabidiolo), privo di effetti psicotropi.

Dopo una serie di test clinici su soggetti umani, l'Epidiolex ha ottenuto l'approvazione della Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti, e può essere usato per il trattamento di alcune forme di epilessia. Scopriamo tutto ciò che c'è da sapere su questa formula, il suo meccanismo d'azione e le differenze rispetto all'olio di CBD.

Cos'è l'Epidiolex?

L'Epidiolex è entrato nella storia come il primo farmaco a base di CBD, approvato dalla FDA. L'innovazione ha avuto origine presso la GW Pharmaceuticals, azienda farmaceutica del Regno Unito, già nota per aver creato il Sativex—formula bilanciata contenente THC e CBD. Ogni flacone di Epidiolex contiene 100ml di soluzione orale e 10.000mg di CBD complessivi.

La FDA ha dato il via libera all'uso dell'Epidiolex per il trattamento specifico di pazienti affetti da sindrome di Lennox–Gastaut e sindrome di Dravet. Dal momento che tali patologie colpiscono prevalentemente bambini, l'ente ha concesso l'utilizzo della preparazione nei pazienti di almeno due anni di età.[1] Fino ad oggi, oltre 15.000 soggetti hanno ricevuto l'Epidiolex per contrastare queste malattie.[2]

  • Quando è stato approvato l'Epidiolex?

L'FDA ha approvato l'Epidiolex il 25 giugno 2018. Dopo decenni di proibizionismo, questa mossa indica un netto cambiamento nella percezione della cannabis tra le alte sfere politiche. Molti puritani continuano a sostenere che tale decisione favorisca le mega-corporazioni, pronte a brevettare e trarre profitti dalla pianta.

Ad ogni modo, dal punto di vista dei genitori che desiderano attenuare le convulsioni dei propri figli, l'approvazione federale dell'Epidiolex rappresenta una via legale per un potenziale sollievo.

Questa decisione scaturisce da una serie di test clinici controllati, i quali hanno evidenziato una notevole riduzione delle convulsioni nei soggetti trattati con il farmaco a base di cannabis. In futuro, l'avvio di ulteriori studi potrebbe condurre all'approvazione di nuove formule contenenti cannabinoidi.

Durante un comunicato stampa dell'FDA, il commissario Dott. Scott Gottlieb ha dichiarato: “Questa approvazione serve a ricordare che i programmi di sviluppo avanzati, che valutano attentamente gli ingredienti attivi presenti nella marijuana, possono condurre ad importanti terapie farmacologiche. E l'FDA è impegnata in questo tipo di ricerca scientifica e nello sviluppo di medicinali”.[3]

Quando è stato approvato l'Epidiolex?

Come funziona l'Epidiolex

L'Epidiolex si avvale delle proprietà del CBD per interagire con una serie di recettori, coinvolti nelle crisi epilettiche. Molti cannabinoidi, incluso il THC, agiscono attraverso il sistema endocannabinoide (SEC)— un “regolatore universale” delle funzioni fisiologiche umane. Tuttavia, il CBD esibisce una scarsa affinità nei confronti dei principali recettori di questo sistema. Comunque, secondo alcuni studi, la molecola potrebbe contribuire a bilanciare l'attivazione dei neurotrasmettitori, intervenendo su diversi altri siti.

  • La scienza alla base delle convulsioni

Prima di esaminare nel dettaglio l'azione dell'Epidolex a livello cellulare per contrastare le convulsioni, dobbiamo innanzitutto capire come emergono le convulsioni. In condizioni normali, i neuroni del cervello si trovano in uno stato di perfetto equilibrio. I segnali elettrochimici che li attraversano sono strettamente controllati dal neurotrasmettitore eccitatorio glutammato, e dal neurotrasmettitore inibitorio GABA.

I neuroni a riposo contengono alcuni ioni di potassio (minerale ampiamente presente nelle banane, ad esempio), caricati positivamente. Tuttavia, sul lato opposto della membrana cellulare è presente un numero superiore di ioni di sodio, anch'essi a carica positiva. Di conseguenza, l'interno del neurone mantiene complessivamente una carica negativa.

Quando un impulso elettrico (denominato scientificamente “potenziale d'azione”[4]) colpisce un particolare neurone, i canali presenti lungo la membrana si aprono. Il sodio penetra nella cellula, mentre il potassio fuoriesce. Di conseguenza, la carica del neurone cambia, da negativa a positiva e il segnale scorre lungo il suo dorso (assone), fino alla punta (sinapsi).

Qui, la carica induce il neurone a rilasciare sostanze chimiche nello spazio vuoto tra neuroni, denominato fessura sinaptica. Queste molecole attraversano tale spazio, legandosi ai recettori delle cellule limitrofe. Ciò che accade in seguito dipende dal tipo di neurotrasmettitori rilasciati.

La scienza alla base delle convulsioni

Il glutammato (sostanza chimica che eccita le cellule) si lega ai recettori dei neuroni adiacenti, stimolando l'apertura dei loro canali ionici. In questo modo, i neuroni si caricano positivamente e ritrasmettono il segnale elettrico alle cellule successive. Il GABA (sostanza che inibisce l'attività neuronale), invece, interrompe tale processo, inducendo i neuroni a chiudere i loro canali e rallentare il segnale elettrico.

Le convulsioni emergono in caso di anomalie nei livelli di neurotrasmettitori. Durante una crisi epilettica, gruppi di neuroni in alcune aree del cervello diventano “ipersincroni” ed eccitabili, ed iniziano ad inviare scariche elettriche continue.[5] Questo avviene a causa di una stimolazione eccessiva (rilascio di glutammato) o un'inibizione insufficiente (ridotto rilascio di GABA).

Alla base dell'epilessia ci sono quindi fattori genetici che causano un'attivazione prolungata dei recettori del glutammato o producono recettori GABA disfunzionali. L'aumento di eccitabilità neuronale si manifesta con sintomi evidenti, come tremori e perdita di conoscenza, ma anche con reazioni soggettive del paziente, tra cui percezioni di odori inesistenti e sensazione di paura.

  • In che modo l'Epidolex contrasta le convulsioni

Dunque, che ruolo svolge l'Epidolex nei casi di epilessia? Questo farmaco a base di cannabis interagisce con numerosi target molecolari responsabili delle convulsioni. Gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere l'esatta azione del CBD a livello cellulare, per attenuare l'eccitabilità eccessiva. Alcuni dei presunti meccanismi includono:

TRPV1 Nel suo ruolo di recettore cannabinoide, il CBD si lega al TRPV1. Questo sito è in grado di modulare le convulsioni, favorisce il rilascio di glutammato ed aumenta i livelli di calcio. Sebbene tale meccanismo stimoli le convulsioni, il recettore entra in uno stato di desensibilizzazione dopo l'attivazione da parte del CBD.[6]
Canale del calcio di tipo T Il calcio svolge un ruolo importante nel rilascio di neurotrasmettitori, e l'attivazione di questo specifico recettore provoca un afflusso di calcio nel neurone. Il CBD è in grado di bloccare tali canali.
Recettori della serotonina Il ruolo dei recettori serotoninergici nell'epilessia non è ancora del tutto chiaro. Ad ogni modo, il CBD si lega ad alcuni di questi siti e, secondo gli esperti, ciò potrebbe alimentare il meccanismo d'azione della molecola.[7]
Recettori oppioidi Alcuni recettori oppioidi sono coinvolti nelle crisi epilettiche e il CBD è in grado di bloccarli, se presente in concentrazione elevate.[8]
GPR55 Secondo alcuni ricercatori, il GPR55 è il terzo recettore cannabinoide. Questo sito modula la trasmissione sinaptica e il CBD si lega direttamente ad esso.
  • Effetti collaterali dell'Epidiolex

Anche se gli studi in corso appaiono promettenti, alcuni pazienti sperimentano effetti collaterali dopo aver assunto l'Epidolex. Nello specifico, possono emergere:

Sonnolenza Inappetenza
Stanchezza Malessere
Eruzioni cutanee Insonnia
Infezioni Interazioni con altri farmaci

Per cosa viene usato l'Epidolex?

Al momento, l'FDA ha approvato l'Epidolex esclusivamente per la gestione di convulsioni associate a due specifiche condizioni. Tuttavia, gli scienziati continuano ad analizzare la sua efficacia nei confronti di altre patologie, inclusi ansia e dolore cronico.

  • Epidiolex per le convulsioni

Le indicazioni per l'uso dell'Epidolex, pubblicate dall'FDA, circoscrivono in modo chiaro l'utilizzo in pazienti affetti da due particolari forme di epilessia:

  • Sindrome di Lennox–Gastaut: Una grave forma di epilessia che si manifesta in giovane età, e spesso causa disfunzioni cognitive.
  • Sindrome di Dravet: Forma di epilessia grave e resistente ai farmaci, i cui sintomi emergono nei primi anni di vita.

L'istituto ha approvato l'Epidolex basandosi sui dati raccolti da quattro studi clinici, che hanno coinvolto nel complesso 550 volontari, affetti da sindrome di Dravet o Lennox–Gastuat.[9] Uno di questi studi, pubblicati sulla rivista Neurology, ha esaminato l'efficacia e la sicurezza a lungo termine dell'Epidolex come trattamento aggiuntivo per i pazienti affetti da sindrome di Lennox–Gastaut. Nonostante l'11% dei partecipanti abbia abbandonato il test a causa degli effetti avversi, l'88% ha invece notato un miglioramento della propria condizione ed una diminuzione degli episodi di convulsioni.[10]

Un'altra ricerca fondamentale, pubblicata nella rivista Neuropediatrics, ha invece indagato sull'efficacia e la sicurezza a lungo termine dell'Epidolex nei soggetti colpiti da sindrome di Dravet. Allo studio hanno partecipato 264 pazienti, e gli scienziati hanno notato una riduzione della frequenza delle convulsioni ed un miglioramento generale delle condizioni dei pazienti, in un periodo di 48 settimane.[11]

Epidiolex per le convulsioni
  • Epidiolex per il dolore cronico

Alcune ricerche stanno valutando il ruolo dell'Epidolex nella gestione del dolore cronico. Il CBD è in grado di legarsi ai recettori della serotonina ed anche ai canali potenziali del recettore transitorio (TRP), pertanto questo cannabinoide potrebbe intervenire sui meccanismi di segnalazione del dolore e sui processi infiammatori.[12] Tuttavia, è necessario svolgere ulteriori studi clinici approfonditi prima che le agenzie decidano di approvare l'Epidolex per tali scopi.

  • Epidiolex per l'ansia

Secondo diverse testimonianze aneddotiche, il CBD è potenzialmente in grado di rilassare la mente e donare sollievo al corpo. Qualche studio su soggetti umani ha anche esaminato l'efficacia del CBD nel trattamento dell'ansia. Sono stati svolti esami radiologici per comprendere in che modo il cannabinoide riesca ad alterare il flusso sanguigno in determinate aree del cervello[13]. Alcuni test hanno persino analizzato il ruolo della molecola in una conferenza pubblica simulata.[14] Il CBD ha dimostrato una certa potenzialità in quest'area, ma è necessario svolgere altre indagini per convincere enti come l'FDA ad approvare l'Epidolex per tale scopo.

L'Epidiolex è uguale all'olio di CBD?

Sebbene contengano lo stesso principio attivo, l'Epidolex e l'olio di CBD non sono la stessa cosa. Innanzitutto, ogni flacone di Epidolex da 100ml contiene una formula standardizzata, con 10.000mg di CBD ed ingredienti inattivi tra cui etanolo, olio di semi di sesamo, aroma di fragola e sucralosio—tali componenti sono costanti ed invariabili.

D'altro canto, gli oli di CBD sono disponibili in tante formulazioni differenti. Ogni tipologia contiene ingredienti, aromi e concentrazioni diverse. Negli oli di CBD sono presenti anche numerosi composti fitochimici della cannabis in quantità superiore rispetto all'Epidolex, ad esempio terpeni aromatici e cannabinoidi non psicoattivi, tra cui CBG e CBN, che entrano in sinergia creando l'effetto entourage.[15]

Nonostante l'assenza di variabilità fitochimica, il rigido processo produttivo farmaceutico adottato per la creazione dell'Epidolex permette ai pazienti di ricevere una formula costante ed inalterata, di volta in volta. Questa standardizzazione garantisce un dosaggio accurato ed un severo controllo della qualità, elementi indispensabili per ottenere l'approvazione dell'FDA. Per il momento, l'FDA ha concesso l'utilizzo dell'Epidolex per un numero limitato di patologie. Tuttavia, in futuro, questo farmaco a base di cannabis potrebbe aiutare a gestire i sintomi di altre condizioni mediche.

External Resources:
  1. EPIDIOLEX® (cannabidiol) oral solution https://www.accessdata.fda.gov
  2. FDA Approved Drug | EPIDIOLEX® (cannabidiol) https://www.epidiolex.com
  3. FDA Approves First Drug Comprised of an Active Ingredient Derived from Marijuana to Treat Rare, Severe Forms of Epilepsy | FDA https://www.fda.gov
  4. The action potential in mammalian central neurons | Nature Reviews Neuroscience https://www.nature.com
  5. Synchronization and desynchronization in epilepsy: controversies and hypotheses - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  6. TRPV1 Channel: A Potential Drug Target for Treating Epilepsy https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  7. Use of Cannabidiol in the Treatment of Epilepsy: Efficacy and Security in Clinical Trials https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  8. Delta opioid receptors in brain function and diseases https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  9. Drug Trials Snapshots: Epidiolex | FDA https://www.fda.gov
  10. Long-term Safety and Efficacy of Add-on Cannabidiol (CBD) Treatment in Patients with Lennox Gastaut Syndrome in an Open-label Extension Trial (GWPCARE5) (P5.5-001) | Neurology https://n.neurology.org
  11. Long-term cannabidiol treatment in patients with Dravet syndrome: An open-label extension trial - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  12. An Update of Current Cannabis-Based Pharmaceuticals in Pain Medicine - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  13. P.3.006 Effects of cannabidiol (CBD) on regional cerebral blood flow | Request PDF https://www.researchgate.net
  14. Cannabidiol reduces the anxiety induced by simulated public speaking in treatment-naïve social phobia patients - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  15. Taming THC: potential cannabis synergy and phytocannabinoid-terpenoid entourage effects - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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