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By Luke Sumpter


Cosa immaginate quando pensate alla Thailandia? Forse ai templi antichissimi, i paesaggi incantevoli ed il cibo sensazionale? Ebbene, a parte questo, il 9 giugno 2022 il governo thailandese ha preso una decisione pionieristica, rimuovendo tutte le parti della pianta di cannabis dalla lista delle sostanze stupefacenti vietate e rendendo la Thailandia il primo Paese asiatico a depenalizzare la marijuana. Agli occhi degli appassionati di cannabis, questo è un vero e proprio sogno diventato realtà, ed il governo ha celebrato l'evento distribuendo alla popolazione un milione di piante di marijuana. Inoltre, circa 4.200 detenuti condannati per reati legati alla cannabis, sono stati rilasciati dopo l'entrata in vigore della nuova normativa.

Questa decisione sembra surreale—ai limiti del bizzarro—e colloca la Thailandia in una posizione distanziata rispetto agli altri Paesi in termini di leggi sulla cannabis. I titoli sensazionalistici e le dichiarazioni reboanti su questo avvenimento storico hanno dipinto la Thailandia come una nazione utopica, fondata sulla ganja. Tuttavia, come spesso accade in politica, occorre fare alcune importanti precisazioni. Nei paragrafi successivi, scopriremo tutto ciò che c'è da sapere riguardo le nuove leggi sulla cannabis in Thailandia.

Nuove leggi sulla ganja in Thailandia: Una panoramica

Non lasciatevi confondere dai titoli in prima pagina. La Thailandia ha legalizzato la cannabis, ma i cittadini devono comunque rispettare determinate regole per non rischiare guai con la giustizia. Prima di esaminare nel dettaglio le implicazioni di queste norme, elenchiamo rapidamente le principali novità introdotte dalle recenti leggi sulla cannabis in Thailandia:

  • Il governo thailandese ha legalizzato la pianta principalmente per uso terapeutico. Chi viene sorpreso a fumare cannabis in pubblico, dovrà pagare una multa di 686 €, e scontare fino a tre mesi di carcere.
  • Gli estratti di cannabis con una percentuale di THC superiore allo 0,2% restano illegali.
  • Bar e ristoranti possono servire alimenti contenenti cannabis, purché i prodotti non contengano dosi di THC superiori allo 0,2%.
  • I cittadini possono fumare cannabis nelle proprie abitazioni, senza temere alcuna ripercussione legale.
  • I cittadini possono coltivare un numero illimitato di piante di cannabis nelle proprie abitazioni.
  • I cittadini possono distribuire piante di cannabis legalmente.

Come avrete notato, la Thailandia ha attuato riforme legislative sulla cannabis davvero considerevoli, diventando una delle nazioni più tolleranti al mondo nei confronti della marijuana. Tuttavia, per motivi di salute pubblica, restano in vigore alcune regole severe sull'utilizzo di cannabis a scopo ricreativo nei luoghi pubblici, e sul contenuto di THC negli estratti.

Nuove leggi sulla ganja in Thailandia: Una panoramica

Perché la Thailandia ha legalizzato la ganja?

Dopo questa sorprendente svolta politica, e la distribuzione di piante alla popolazione da parte del governo stesso, è facile immaginare che migliaia di persone in Thailandia oggi stiano passeggiando tranquillamente per le strade fumando spinelli e trasportando piante di cannabis in vaso. Ma l'atmosfera non è proprio così liberale.

Il governo ha accettato la legalizzazione per tre motivi principali, ovvero:

  • Per scopi terapeutici
  • Per un vantaggio economico
  • Per offrire ai cittadini un approccio terapeutico alternativo

Di conseguenza, il consumo di cannabis a scopo ricreativo resta fuori dalla lista degli obiettivi. In alcuni contesti, l'uso ricreativo è ancora considerato un crimine. Tuttavia, queste modifiche legislative hanno aperto le porte ad un nuovo settore dell'economia che, secondo le aspettative dei ministri, potrebbe contribuire a risolvere la crisi post-covid. Bar, ristoranti ed altri esercizi pubblici possono persino servire pietanze arricchite di cannabinoidi, ma sono sottoposti a notevoli restrizioni.

È possibile coltivare cannabis in Thailandia?

Sì. Una infografica pubblicata sul Bangkok Post evidenzia le regole relative a coltivazione e consumo di cannabis. Secondo la Reale Polizia thailandese, i cittadini possono:

  • Possedere e coltivare legalmente un numero illimitato di piante
  • Distribuire piante di cannabis
  • Fumare cannabis legalmente

I cittadini thailandesi possono seminare e piantare esemplari di cannabis in giardini, grow room e terrazze. Tuttavia, chi vuole cimentarsi in tali attività di giardinaggio è invitato a registrarsi sull'app governativa PlookGanja. Inoltre, i thailandesi possono assaggiare i frutti del loro duro lavoro nell'intimità delle mura domestiche, senza temere alcuna ripercussione.

Molti cittadini hanno accolto con gioia questa inaspettata libertà, ma alcune figure nel settore della coltivazione di cannabis sollevano delle perplessità. Ad esempio, Suphamet Hetrakul della Teera Group ha espresso una certa preoccupazione riguardo la capacità dei nuovi coltivatori di controllare la qualità dei propri fiori.

Ovviamente, anche le grandi imprese hanno rivolto la loro attenzione verso la cannabis. Mentre i cittadini possono liberamente coltivare ganja in casa, le aziende autorizzate devono ottenere una licenza dalla Food and Drug Authority prima di poter avviare una piantagione commerciale.

La Thailandia ha legalizzato la marijuana a scopo ricreativo?

Come il governo thailandese ha espressamente dichiarato, gli obiettivi della legalizzazione della cannabis sono incentrati sull'uso medicinale della pianta. Sebbene la Reale Polizia Thailandese consenta ai cittadini di consumare l'erba in casa, l'uso ricreativo è situato in un'area grigia. Ad esempio, fumare cannabis in pubblico comporta una multa di 25.000 baht (686 €), e la condanna a tre mesi di carcere per disturbo della quiete pubblica.

Anche per gli estratti di cannabis ed altre preparazioni a base di ganja restano in vigore leggi molto severe. Questi prodotti devono infatti contenere una dose di THC inferiore allo 0,2%, proprio come le regole analoghe dell'Unione Europea sulla canapa coltivata per scopi commerciali. Le aziende che distribuiscono questi prodotti dovranno quindi affidarsi all'interesse suscitato dagli altri componenti della cannabis, tra cui cannabinoidi non psicotropi, terpeni e flavonoidi.

Ristoranti e bar in Thailandia possono vendere prodotti contenenti cannabis?

Ristoranti e bar in Thailandia potrebbero incrementare i loro profitti traendo vantaggio dalla recente legalizzazione della cannabis. In passato, alcuni locali a Bangkok avevano servito pietanze contenenti CBD. Ora, queste imprese sono autorizzate ad inserire la cannabis nei propri menù, purché i prodotti utilizzati contengano livelli di THC inferiori allo 0,2%. Anutin Charnvirakul, Vice Primo Ministro e Ministro della Salute in Thailandia, ha sponsorizzato questa novità condividendo una foto su Facebook raffigurante un piatto a base di pollo guarnito con foglie di cannabis.

Che impatto avrà la legalizzazione della cannabis sul turismo in Thailandia?

Il futuro appare promettente per la Thailandia. Ma le barriere legali mantenute dopo questa riforma eviteranno, almeno per il momento, che il Paese diventi una sorta di Amsterdam dell'Asia. Durante un'intervista, Charnvirakul ha dissuaso i turisti dal visitare la nazione esclusivamente per poter consumare cannabis a scopo ricreativo, dichiarando: “[…] se pensate di recarvi in Thailandia solo perché avete sentito dire che qui la cannabis o la marijuana sono legali […] o venite in Thailandia per fumare spinelli liberamente, vi sbagliate”.

In che modo la Thailandia ha legalizzato la cannabis: Un breve tuffo nel passato

Da un punto di vista esterno, la legalizzazione in Thailandia sembra un atto rivoluzionario, ma in realtà i politici incoraggiavano questa riforma da diverso tempo. Nel 2016, il Ministro della Giustizia Paiboon Koomchaya ha sollecitato il governo a depenalizzare la cannabis. Nel 2019, il governo appena eletto ha attuato una politica per modificare il Narcotics Act e legalizzare la cannabis ad uso terapeutico. Nel 2018, il partito Bhumjaithai, membro della coalizione al potere, ha promesso di legalizzare la cannabis durante la campagna elettorale in vista delle elezioni. Come abbiamo potuto notare dal presente articolo, la nuova normativa è andata ben oltre le aspettative, autorizzando la coltivazione privata di cannabis su larga scala, in tutta la nazione.

Tuttavia, la situazione resta ancora un po' confusa. La professoressa Sarana Sommano della Chiang Mai University ha espresso preoccupazione, e ritiene che la scelta del governo thailandese sia stata precipitosa. Sommano ha evidenziato l'assenza di norme specifiche riguardo i limiti all'utilizzo e la guida sotto l'influsso di sostanze stupefacenti. Inoltre, diversi giuristi ritengono che le società più influenti potrebbero impadronirsi dell'intero settore, come è avvenuto con gli alcolici, e vorrebbero intraprendere azioni per prevenire tale mossa. Non resta che attendere i futuri sviluppi!

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