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By Steven Voser Reviewed by: Mitchell Gorgichuk


L'ossigeno disciolto (OD) è un termine che definisce il livello di saturazione di ossigeno nell'acqua. In parole povere: più ossigeno c'è nell'acqua e più felici sono le radici delle piante.

La formula chimica dell'acqua è H₂O, ovvero ad ogni atomo di ossigeno sono attaccati due atomi di idrogeno. Questo legame forma la molecola d'acqua. A questo punto, alcuni di voi potrebbero chiedersi com'è possibile avere più molecole di ossigeno nell'acqua, se ogni molecola d'acqua può avere solo un atomo di ossigeno?

Senza entrare troppo nella scienza, pensate al latte e al cioccolato. Mescolate il cioccolato nel latte, agitate e voilà, una deliziosa bevanda istantanea. Il latte, però, sarà ancora latte e il cioccolato ancora cioccolato, pur amalgamandosi tra di loro alla perfezione. Lo stesso principio vale per l'acqua e l'ossigeno molecolare (O₂).

L'acqua in costante movimento è acqua salubre. Quando l'acqua scorre e percorre oceani, fiumi, bacini, piogge e persino i sistemi idrici municipali, entra in contatto con l'aria e l'ossigeno molecolare viene così intrappolato al suo interno, proprio come il vostro cioccolato in polvere dentro al latte.

Al contrario, l'acqua stagnante diventa spesso "cattiva". Ciò avviene non perché l'acqua abbia una data di scadenza, ma perché l'ossigeno molecolare viene a mancare, a tal punto da creare le condizioni perfette per i più perfidi batteri anaerobici.

È per questo che quando eravate bambini vi sentivate spesso dire di non bere mai l'acqua di uno stagno.

Ma a cosa mi serve una quantità extra di ossigeno nell'acqua?

Non avete bisogno di una quantità extra di ossigeno nell'acqua per coltivare piante di cannabis sane. Tuttavia, se volete coltivare piante ancora più forti, grandi e produttive, allora dovreste prenderla in considerazione.

L'ossigeno disciolto è la prima linea di difesa contro i temuti batteri anaerobici che causano la putrefazione delle radici. Promuove inoltre una più rapida crescita delle radici, con una densità di radichette nettamente superiore (le vere responsabili dell'assimilazione dell'acqua). Per assumere acqua, una pianta consuma molta energia sotto forma di ossigeno.

La maggiore disponibilità di atomi di ossigeno aumenta anche l'assorbimento di sostanze nutritive. Le radici prive di ossigeno, invece, non hanno altra scelta che sostituirle con altri composti ed iniziano a produrre etilene, che causa danni alle cellule e aumenta il rischio di malattie sistematiche.

E anche se non dovessero verificarsi queste condizioni, le radici prive di ossigeno possono causare alle piante carenze di calcio. Alcuni coltivatori potrebbero non capire per quale motivo l'aggiunta di prodotti con calcio e magnesio non riesca a compensare tale carenza.

Per cui la domanda che dobbiamo porci è: Perché non aggiungere una quantità extra di ossigeno?

Ma a cosa mi serve una quantità extra di ossigeno nell'acqua?

Come aggiungere ossigeno disciolto all'impianto di coltivazione

Gli orticoltori utilizzano l'ossigeno disciolto per favorire la proliferazione di microbi aerobici benefici, evitare la diffusione di batteri anaerobici portatori di malattie e promuovere la salute dell'apparato radicale delle piante. Ma come fare, esattamente, per aggiungere ossigeno all'acqua? Esistono diverse tecniche per aumentare la quantità di ossigeno disciolto nel serbatoio o nella cisterna di un impianto, dalle semplici pompe di ricircolo all'introduzione di ozono. Di seguito, elencheremo alcuni dei metodi più efficaci per ossigenare l'acqua destinata alle piante di ganja.

  • Fluming

Il fluming rappresenta uno dei modi più semplici per ossigenare l'acqua. Mentre le pietre porose generano bolle sul fondo del serbatoio di un impianto idroponico, il fluming aumenta la quantità di ossigeno disciolto producendo increspature sulla superficie. Utilizzando un refrigeratore d'acqua ed una pompa di ricircolo, il coltivatore può abbassare la temperatura dell'acqua (aumentando la sua capacità di trattenere l'ossigeno). Dopo essere stata estratta dal serbatoio, l'acqua scorre nelle tubature e viene reintrodotta nella cisterna ad un livello superiore rispetto alla superficie dell'acqua. Appena l'acqua pompata si infrange sulla superficie, l'ossigeno può penetrare agevolmente nella soluzione. Secondo alcuni coltivatori, il fluming offre risultati migliori rispetto alle pietre porose, ma si tratta di pareri soggettivi, poiché non esistono dati scientifici a supporto di tale affermazione.

  • Aggiungere H₂O₂

Abbiamo già parlato dell'H₂O, ora esaminiamo l'H₂O₂. Come forse avrete già immaginato osservando questa combinazione di lettere e numeri, questa molecola contiene due atomi di idrogeno e due di ossigeno. La formula si riferisce al perossido di idrogeno, o acqua ossigenata, un blando antisettico spesso utilizzato per disinfettare piccole ferite o utensili per la coltivazione. Questa sostanza può rappresentare anche una fonte di ossigeno supplementare negli impianti idroponici.

L'atomo di ossigeno aggiuntivo si lega debolmente alla molecola e può essere scisso facilmente, causando la scomposizione dell'H₂O₂. Durante questo processo, due molecole di H₂O₂ si dividono in due molecole d'acqua (H₂O) ed una molecola di ossigeno (O₂). Aggiungendo H₂O₂ nella vostra cisterna, introdurrete più ossigeno che acqua, ma dovrete usare questo integratore in modo corretto.

La natura volatile dell'atomo di ossigeno aggiuntivo richiede l'aggiunta di agenti stabilizzanti da parte dei produttori. Questi additivi migliorano il prodotto, ma non sono adatti per il consumo umano, né per l'utilizzo su piante che verranno successivamente fumate o ingerite. I coltivatori possono acquistare H₂O₂ per uso alimentare, ma questi prodotti sono molto potenti. Per evitare di aggiungere stabilizzanti, è necessario che la concentrazione di H₂O₂ raggiunga il 30–50%. Quindi, prima di versare il perossido di idrogeno nella vostra cisterna, dovrete diluirlo al 3% per evitare danni alla piantagione.

Potete usare un facile sistema di calcolo per diluire l'H₂O₂ e renderlo compatibile con il vostro impianto idroponico. Ad esempio, se state usando un serbatoio da 40 litri, dovreste aggiungere 1ml di H₂O₂ al 3% (in totale 40ml di H₂O₂ al 3%). Tuttavia, se la concentrazione è al 50%, dovete moltiplicare la concentrazione necessaria (3%) per il volume (40ml) e dividere il risultato per la concentrazione effettiva della soluzione (50%). L'equazione finale sarà così composta:

(3×40) ÷ 50 = 2,4ml di H₂O₂ al 50%

Successivamente, dovrete sottrarre il totale dal volume di H₂O₂ necessario. Il risultato di questa equazione indicherà la quantità di acqua necessaria per effettuare la diluizione. Ecco l'equazione:

40ml − 2,4ml = 37,6ml di acqua

Mescolate H₂O₂ ed acqua ed otterrete H₂O₂ perfettamente diluita e pronta all'uso. Potete sostituire i numeri nelle equazioni in base alla grandezza del serbatoio e alla potenza del perossido di idrogeno a vostra disposizione.

Dopodiché, non dovrete far altro che aggiungere l'H₂O₂ al vostro impianto idroponico, quando è necessario. Ad esempio, se notate i sintomi di condizioni anaerobiche (odore sgradevole e radici putrefatte) o misurate la quantità di ossigeno disciolto nell'acqua e non siete soddisfatti del risultato (è consigliabile mantenere livelli di almeno 5mg/l), aggiungete la soluzione nella vostra cisterna fino a raggiungere i livelli desiderati (misurandoli con un apposito kit). Procedete con gradualità: inizialmente aggiungete metà dose, per evitare di stressare le piante, dopodiché somministrate il resto ad intervalli fino a raggiungere 5mg/l.

Come aggiungere ossigeno disciolto all'impianto di coltivazione
  • Elettrolisi

L'elettrolisi consiste nell'inviare impulsi elettrici attraverso l'acqua per produrre ossigeno. Il processo genera corrente elettrica tramite un anodo positivo sommerso ed un catodo negativo per creare H₂ e O₂ in forma gassosa. Alcuni di questi gas formano grandi bolle che emergono in superficie, ma altri producono bolle microscopiche capaci di restare nella soluzione per un periodo prolungato.

L'elettrolisi negli impianti idroponici contribuisce ad aumentare la quantità di ossigeno disciolto nell'acqua. Tuttavia, tale processo è innescato dalle molecole di nutrimento all'interno della soluzione e queste sostanze subiscono reazioni chimiche durante l'elettrolisi. Per questo motivo, chi coltiva cannabis in idroponica dovrebbe eseguire questa tecnica utilizzando una riserva d'acqua esterna contenente sali come il cloruro di sodio. In seguito, l'acqua ossigenata potrà essere inserita nel serbatoio, evitando di alterare il profilo nutrizionale della soluzione. Inoltre, i coltivatori dovranno usare elettrodi realizzati in metalli non reattivi, come il titanio, e resistenti alla corrosione.

L'aumento di ossigeno disciolto tramite elettrolisi produce un effetto benefico sulla crescita delle piante. Sebbene non esistano studi che confermino questi effetti sulla cannabis, gli scienziati hanno scoperto che tale tecnica incrementa lo sviluppo[1] delle piante di spinaci coltivate con sistemi idroponici.

  • Ozono

Il normale ossigeno, indicato con la formula O₂, è un gas biatomico composto da due atomi di ossigeno. L'ozono, invece, contiene tre atomi di ossigeno ed è una molecola incredibilmente instabile, capace di trasformarsi rapidamente in O₂, rilasciando il terzo atomo nell'ambiente circostante. Inoltre, l'ozono è circa 13 volte più solubile in acqua rispetto all'O₂ ed aumenta notevolmente la quantità di ossigeno disciolto in una soluzione.

In conclusione: l'ozono rappresenta un metodo efficace per ossigenare l'acqua destinata alle piante. I coltivatori possono utilizzare i generatori di ozono per ossigenare l'acqua in un serbatoio esterno, per poi introdurre l'acqua satura di ossigeno nella cisterna principale.

  • Mantenere pulito il sistema idroponico

La pulizia contribuisce alla creazione di un'acqua ossigenata ottimale per le piante. Pulendo accuratamente l'attrezzatura, e qualsiasi parte dell'impianto accessibile durante la coltivazione, ridurrete al minimo la diffusione di microrganismi che assimilano ossigeno disciolto. Ad esempio, le alghe producono ossigeno scindendo le molecole d'acqua in presenza di luce, ma iniziano a consumare ossigeno quando si trovano al buio. Igienizzate tutti gli utensili con una soluzione di perossido di idrogeno al 3% per eliminare i microbi concorrenti ed utilizzate recipienti opachi per ridurre l'esposizione alla luce, essenziale per la proliferazione di alcuni microrganismi. Alcune delle tecniche illustrate in precedenza, inclusi H₂O₂ e ozono, possono anche distruggere eventuali microbi indesiderati.

Mantenere pulito il sistema idroponico

La chiave è la temperatura

Come accennato in precedenza, più fredda è l'acqua, meglio è. Tuttavia, le radici diminuiscono la loro attività metabolica al di sotto dei 16°C. Per cui, se state usando un impianto idroponico, fate attenzione. L'ideale sarebbe mantenere i 18° con un margine d'errore di +/- 1°C, considerato da molti il punto ottimale. Oltre i 23°C si entra in un territorio pericoloso dove potrebbe comparire il marciume radicale.

Dall'altra parte troviamo la cannabis coltivata seguendo i più rigidi schemi dell'agricoltura biologica, dove si proibisce il tipico serbatoio automatico a lungo termine. Per cui, quale soluzione può essere considerata universale?

L'ideale sarebbe procurarsi un serbatoio privo di sostanze nutritive miscelate ed un refrigeratore. A questo aggiungete una robusta pompa di ricircolo per creare l'effetto "fluming" e così aumentare l'ossigeno disciolto. Quando sarete pronti per concimare le piante, mescolate i fertilizzanti ed irrigate le radici con questo meraviglioso cocktail.

Le piante si sentiranno rigenerate e più energiche. Man mano che le temperature della Grow Room riscalderanno l'acqua e ridurranno i livelli di ossigeno molecolare, l'OD avrà già fatto il suo lavoro.

L'ossigeno disciolto è una piccola aggiunta ad un impianto di coltivazione che può dare grandi soddisfazioni. Respingete gli agenti avversi e promuovete la crescita di un maggior numero di radichette in tempi più ridotti, con più batteri aerobici e con un maggiore assorbimento dell'acqua e delle sostanze nutritive, per piante ancora più felici.

Ora siete pronti a fornire acqua ossigenata alle piante

Le vostre piante coltivate con sistema idroponico hanno difficoltà a crescere in un ambiente poco ossigenato? Volete ottimizzare il rendimento della vostra piantagione idroponica? In entrambi i casi, avete molteplici soluzioni a vostra disposizione. Le tecniche come il fluming sono facilmente accessibili, e adatte a coltivatori con qualsiasi livello di esperienza. Anche aggiungere H₂O₂ al serbatoio dell'acqua è un'opzione facilmente realizzabile. Se invece siete più di semplici coltivatori hobbistici ed amate sperimentare, perché non provate alternative come l'elettrolisi o l'ozono per innalzare i livelli di ossigeno nell'acqua destinata alle piante di cannabis?

External Resources:
  1. Electrolysis of Water Using Iron Electrode to Boost the Growth of Hydroponic Plant of Water Spinach https://iopscience.iop.org
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