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By Miguel Ordoñez


Grazie all'impegno per la legalizzazione in tutto il mondo, la cannabis sta ricevendo il riconoscimento che merita. Il cannabidiolo, o semplicemente CBD, si è reso noto per gli svariati effetti che esercita sull'organismo, che ne fanno un candidato favorito per alleviare certi disturbi e in generale per migliorare salute e benessere.

E a differenza del suo stretto parente THC, il CBD non è psicotropo. Non induce cioè gli stessi effetti stupefacenti cui l'erba magica deve la sua fama, e questo lo rende adatto a un consumo quasi universale.

Eppure, nonostante i progressi compiuti in certi ambiti, la cannabis resta una sostanza proibita in molte aree della società. Nelle cariche aziendali e nelle posizioni governative, per esempio, severe misure di controllo antidroga vi riveleranno quanto queste imprese e istituzioni siano inflessibili riguardo al consumo di marijuana.

Ora, abbiamo detto come il CBD non possa in alcun modo incrinare il vostro raziocinio, ma può portare lo stesso ad un risultato positivo in un test antidroga e causarvi problemi? Quest'articolo dovrebbe poter rispondere in dettaglio a questo interrogativo.

Come Funzionano i Test Antidroga sul Luogo di Lavoro?

Se siete stati sottoposti a un test prima dell'assunzione, è probabile che abbiate dovuto fornire un campione di urine. Questo è infatti il metodo più comune di analisi antidroga per la cannabis.

Ma eccovi un fatto curioso che potreste non sapere: i test delle urine non ricercano il THC. Quello che cercano è invece il THC-COOH, un metabolita che il THC produce quando si introduce nell'organismo.

La ragione per cui gran parte dei test ricercano questo metabolita è che rimane più a lungo nel sistema. I fumatori abituali, per esempio, potrebbero restare positivi perfino 30 giorni dopo aver consumato cannabis per l'ultima volta, mentre i consumatori cronici devono preoccuparsi di un periodo di tempo addirittura doppio.

Tuttavia, molte aziende ai nostri giorni sono passate ai test salivari. Il motivo? Sono il metodo più facile ed economico di testare la presenza di cannabis. Alcuni ritengono anche che diano risultati più accurati rispetto ai campioni di urina.

Ma a differenza dei test sulle urine, i test salivari ricercano il THC in sé, di cui possono rimanere tracce nella bocca per tre giorni. Per i fumatori cronici, residui della sostanza possono permanere per un mese.

Il test salivare è volto a determinare quanto avete fumato, quanto tempo fa avete fumato e quanto sono potenti le varietà che avete consumato. Se praticate una buona igiene orale (ovvero se vi lavate i denti almeno tre volte al giorno), avete buone probabilità di passare il test.

Come Funzionano i Test Antidroga sul Luogo di Lavoro?

Qual È la Soglia di Rilevazione per il THC?

Per il test antidroga standard sulle urine, livelli di THC-COOH uguali o superiori a 50ng/ml daranno un risultato positivo.

Per i fumatori occasionali, alcuni giorni di astinenza dovrebbero bastare per eliminare la possibilità di un risultato positivo. I fumatori cronici, come abbiamo detto prima, potrebbero risultare positivi al test fino a più di un mese dopo aver fumato. Vale però la pena di notare che la biochimica individuale svolge un ruolo significativo nel determinare quanto THC-COOH permane nel sistema. Entrano in gioco inoltre anche fattori come l'attività fisica e l'idratazione.

I test orali che ricercano il THC danno risultato positivo a 4ng/ml, con una soglia “confermativa” di 2ng/ml. I test sanguigni, che generalmente vengono eseguiti solo in conseguenza di una sospetta compromissione delle capacità di guida, ricercano valori complessivi di THC nel sangue pari o superiori a 5ng/ml.

L'Olio di CBD Può Apparire in un Test Antidroga?

E per quanto riguarda un test antidroga per il CBD? È qualcosa di cui doversi preoccupare? Buona domanda. Potete stare tranquilli, nella consapevolezza che perlomeno in USA ed Europa il CBD non è fra le sostanze ricercate, dato che non provoca alcuno sballo. Per tale ragione, non esistono standard relativi alla misurazione dei livelli di cannabidiolo nell'organismo.

Altra cosa: gran parte dei prodotti di CBD a base di canapa presenti sul mercato europeo contengono soltanto un massimo di 0,2% di THC (0,3% in America). Questa è una quantità veramente molto piccola per poter essere rilevata da qualsiasi procedimento di test antidroga.

L'Olio di CBD Contiene THC?

In molti credono che l'olio di CBD che consumano sia completamente privo di THC. Ma evidentemente non è così.

In primo luogo, dobbiamo stabilire la distinzione fra canapa e marijuana, che spesso vengono erroneamente ritenute la stessa cosa. La differenza principale fra le due è che la canapa è quasi completamente priva di THC, mentre la marijuana può contenerne nei suoi fiori fino al 30% (o più).

Il CBD si ricava principalmente dalla canapa, ma la cosa si complica un pochino quando lo si estrae e lo si concentra in un olio. Una ragione di questo potrebbero essere dei procedimenti scadenti che hanno come conseguenza una contaminazione di THC. Questo avviene di solito durante il procedimento di estrazione, ed è un fenomeno più comune fra i prodotti venduti nei dispensari di marijuana.

In quanto consumatori, farete bene anche ad essere guardinghi nei confronti di marchi di bassa qualità che producono annunci altisonanti. Ci sono buone probabilità che quel dato prodotto contenga più THC di quanto non venga dichiarato, e che possa mettervi nei guai.

L'Olio di CBD Contiene THC?

E Per Quanto Riguarda l'Olio di CBD a Spettro Completo?

Per chi non lo sapesse, l'olio di CBD a spettro completo è un prodotto che contiene tutti i cannabinoidi, compreso il THC. Ma quanto THC è contenuto nell'olio al CBD, chiederete voi? La quantità è talmente piccola che non sarà sufficiente a farvi sballare.

Se il prodotto che avete è fedele alla descrizione, i livelli di THC non dovrebbero superare il limite dello 0,2/0,3%. Dovreste quindi ingerire enormi quantità di olio al CBD per far scattare un risultato positivo al test antidroga.

L'Olio di CBD Può Causare un Falso Positivo nel Test Antidroga?

Come indica il nome, un falso positivo nel test antidroga significa che un individuo dato viene trovato con tracce di una sostanza illegale nell'organismo, anche se non ne ha assunto. E se voi, disgraziatamente, ne siete vittime, la vostra vita e/o la vostra carriera così come le conoscete potrebbero essere spezzate in un momento.

Non tutti i test sono accurati al 100%. In alcuni casi possono verificarsi errori nei laboratori in occasione dell'esecuzione dei test. Ma in gran parte dei casi, la causa è da imputarsi alla presenza di certi alimenti e farmaci da banco.

Ci sono alcune sostanze che possono provocare un falso positivo nei test antidroga, come semi di papavero (che contengono codeina e morfina), antidepressivi, certi antibiotici e naturalmente la cannabis.

Ora, il CBD può provocare un falso positivo? In certi casi è possibile. Alcuni Stati degli USA accettano fino al 5% di THC negli oli al CBD. Se questi oli vengono ingeriti spesso e in grandi quantità, è possibile che si verifichi un falso positivo.

Il CBN Può Farvi Andar Male un Test Antidroga?

Le cose si complicano un po' se parliamo di CBN, un cannabinoide non psicotropo che è il risultato della degradazione del THC. A causa della sua somiglianza molecolare col THC, è certamente possibile che il CBN produca un falso positivo in un test antidroga.

Di fatto, i ricercatori ritengono[1] che i falsi positivi “causati dal CBD” siano in effetti causati dalla presenza del CBN, dato che il CBD in sé non produce un risultato positivo. Questo falso rilevamento è colpa di anticorpi utilizzati in questi test immunoenzimatici, alcuni dei quali sono più accurati di altri. In qualunque caso, è improbabile che bassi livelli di CBN diano un risultato positivo, ma è comunque possibile.

Come Verificare se l'Olio di CBD Contiene THC

Se siete avidi consumatori di olio al CBD, farete bene ad assicurarvi che i prodotti che state assumendo non vi causeranno alcun problema. Minime tracce di THC vanno bene, ma come abbiamo detto prima, meglio non oltrepassare la soglia dello 0,2/0,3%.

Ecco dunque alcuni modi per verificare se il vostro olio di CBD superi il limite di THC, per evitare ogni problema con i test antidroga obbligatori.

  • Fate delle Ricerche Preliminari

Viviamo in un mondo in cui informazioni essenziali sono facilmente disponibili online. Specialmente se state acquistando prodotti da una fonte legittima, sarete in grado di effettuare verifiche accurate attraverso il sito web dell'azienda produttrice.

Perciò, prima di effettuare qualsiasi acquisto, fate in modo di essere assolutamente sicuri di ciò che è contenuto nella merce che state prendendo. Controllate la purezza del prodotto, e guardate se vi è possibilità di contaminazione. Aziende che pubblicano test eseguiti da laboratori terzi sui loro livelli di cannabinoidi sono probabilmente le più affidabili per fare i vostri acquisti. Andate anche a vedere le recensioni dei clienti su siti web indipendenti: queste possono risultare estremamente preziose per aiutarvi a prendere una decisione.

Se potete, consultate un professionista prima di tuffarvi a capofitto. La vostra vita e la vostra carriera potrebbero essere appese ad un filo, e un piccolo errore potrebbe portare a conseguenze più significative.

Fate delle Ricerche Preliminari
  • Limitatevi agli Isolati di CBD

Se adorate il CBD, vi converrebbe forse assumerlo sotto forma di isolato, invece che come formula a spettro completo. Anche se quest'ultima è considerata più efficace, grazie all'effetto entourage, consumare isolati di CBD eliminerebbe qualsiasi possibilità di avere un risultato positivo al test antidroga per il THC.

Limitatevi agli Isolati di CBD
  • Optate per i Cristalli di CBD

I cristalli di CBD contengono circa il 99% di CBD e il restante 1% è di solito costituito da terpeni. Per questa ragione, i cristalli di CBD sono popolari fra coloro che devono sottoporsi a test antidroga frequenti.

Optate per i Cristalli di CBD
  • Leggete l'Etichetta

Potreste avere una fonte affidabile, ma dovreste comunque sapere cosa cercare. In particolare, dovrete controllare i numeri di lotto, i numeri del carico e i campioni dei lotti che vengono conservati.

Vi servirà poi la validazione effettuata da una terza parte, secondo cui il prodotto che state per consumare proviene da piante geneticamente condizionate in modo da contenere pochissimo o niente THC. Farete bene anche ad assicurarvi che utilizzino dei sistemi per eliminare completamente la sostanza.

Ai nostri giorni non si può mai essere troppo sicuri. Le pubblicità ingannevoli dilagano, specialmente se consideriamo quanto sia facile creare una confezione che dia l'impressione che l'olio al CBD proviene da una fonte legittima. È molto facile caderne vittima, quindi fate del vostro meglio per non trovarvi ad essere annoverati in quelle statistiche.

Leggete l'Etichetta

L'Olio di CBD Può Dare Risultato Positivo nel Test Antidroga? — Conclusioni

Per dare alla domanda una risposta definitiva, sì, c'è un'esile possibilità che il vostro olio di CBD dia un risultato positivo nel test antidroga e vi metta nei guai. Ma perfino questa eventualità è sotto il vostro controllo. E non è il CBD in sé ad esserne responsabile.

È tutta questione di avere una piena conoscenza del prodotto che state consumando. Scegliete soltanto merce in regola, e se vi trovate nel dubbio chiedete assistenza a un professionista.

Speriamo di avervi fornito informazioni sufficienti. Seguite semplicemente questi suggerimenti e dovreste riuscire a passare il vostro test a gonfie vele, avendo comunque la possibilità di profittare di olio al CBD di buona qualità!

External Resources:
  1. Study: Pure CBD doesn't cause a positive drug test, But CBN might - UPI.com https://www.upi.com
  2. Immunassay – Wikipedia https://de.wikipedia.org
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