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By Steven Voser

Dall'hashish e kief ai Budder e Wax, i concentrati di cannabis stanno guadagnando sempre più popolarità, offrendo ai fumatori esperti l'accesso ad un mondo di aromi, sapori ed effetti completamente nuovi. In questo articolo ti aiuteremo a comprendere meglio il nascente mondo degli estratti di cannabis, evidenziando le differenze tra concentrati di cannabis con e senza solventi.

Le basi dei concentrati di cannabis: Come vengono estratti dalle piante di cannabis?

Gli estratti di cannabis possono avere le consistenze più diverse: da placche di resina dura e fragile a cera morbida ed appiccicosa. Oltre alla loro consistenza, gli aromi, i sapori e la potenza possono variare a seconda della varietà e del processo di produzione. Tuttavia, c'è un denominatore comune che unisce tutti gli estratti di cannabis: sono prodotti estraendo dal materiale vegetale della cannabis i tricomi di resina, ricchi di cannabinoidi, terpeni e tutti gli altri composti che conferiscono all'erba i suoi effetti unici. Per il processo di estrazione, i produttori di concentrati possono utilizzare metodi con o senza solvente.

Trichomes

Quali solventi esistono per il processo d'estrazione?

Al momento, ci sono tre solventi che dominano il mercato dei concentrati:

  • Alcol
  • Butano
  • CO₂ supercritica

Quando questi solventi entrano in contatto con i fiori o le foglie di cannabis, separano i tricomi dalla materia vegetale. In alcuni casi, riescono addirittura a separare i singoli composti presenti nella pianta di cannabis, consentendo ai produttori di isolare più facilmente cannabinoidi e terpeni. Tuttavia, a causa della loro tossicità, alcuni solventi (in particolare butano e CO₂) devono essere eliminati dai concentrati prima di poter essere consumati in sicurezza. Nei mercati in cui gli estratti a base di solventi sono legali, sono state messe in atto leggi per regolare la quantità di residui di solvente tollerati nei concentrati di cannabis.

Il modo in cui un solvente viene eliminato da un concentrato può contribuire alla consistenza finale dell'estratto. Agitare con forza un concentrato durante il processo di spurgo, ad esempio, consente di ottenere la caratteristica consistenza densa dei Budder e Wax. Gli Shatter, invece, non devono essere manipolati durante il processo di spurgo ed il prodotto finale assume una consistenza dura, che si spezza facilmente.

Solvent cannabis process

Vantaggi e svantaggi dell'estrazione con solvente rispetto a quella senza solvente

Gli estratti con solventi esistono perché i metodi di estrazione a base di solventi presentano alcuni vantaggi rispetto ai metodi più tradizionali privi di solventi. Questi vantaggi includono:

  • Maggiori rese: Grazie a tassi di estrazione più elevati, i produttori non devono necessariamente usare materie prime di alta qualità (come cime o scarti del trimming)
  • Il prodotto finale è più economico
  • Sono disponibili con consistenze diverse, dall'olio viscoso allo Shatter duro e fragile
  • Estrazione molto precisa
  • Processo semplificato per isolare i singoli composti vegetali

Naturalmente, l’estrazione con solvente presenta anche numerosi difetti, tra cui:

  • Necessità di strumenti costosi
  • Processi pericolosi (come lo spurgo) che richiedono professionisti competenti e strutture adeguatamente attrezzate
  • L'uso di solventi tossici, che devono essere adeguatamente eliminati dal prodotto finale per garantire ai consumatori la massima sicurezza

Anche i metodi di estrazione senza solventi hanno i loro vantaggi, motivo per cui vengono utilizzati ancora oggi. Questi includono:

  • Processi meccanici semplici e sicuri, come la setacciatura a secco o la pressatura
  • Prodotti finali più costosi e “naturali” disponibili in varie consistenze, dal kief in polvere al Rosin appiccicoso
  • Non richiedono il processo di spurgo, poiché i metodi di estrazione senza solventi in genere non utilizzano sostanze chimiche tossiche

Nel frattempo, alcuni degli svantaggi dell’estrazione senza solventi includono:

  • Rese inferiori dovute a metodi di estrazione meno efficienti
  • Per produrre estratti senza solventi di alta qualità è necessaria una materia prima di prima qualità (cime e scarti del trimming).

Estratti di cannabis con e senza solventi: Tutto quello che c'è da sapere

Adesso conosci le nozioni di base su come vengono prodotti gli estratti di cannabis e dove e come entrano in gioco i solventi nel processo di estrazione. Ma cosa significa tutto questo per il consumatore finale e quali sono le principali differenze tra gli estratti con solvente e quelli senza solvente? Inoltre, quali differenze ci sono tra gli estratti con e senza solventi in termini di purezza e potenza?

Le principali differenze tra estratti con e senza solventi

Come abbiamo appreso in precedenza, gli estratti come il BHO o le tinture, ad esempio, vengono realizzati utilizzando metodi di estrazione a base di solventi. I concentrati senza solventi, come l'hashish e il Rosin, vengono invece prodotti utilizzando metodi di estrazione meccanica (come l'estrazione con acqua e ghiaccio, la setacciatura a secco o la pressatura) e, pertanto, non necessitano di essere spurgati.

Solvent vs solventless

Quali sono gli estratti più puri?

Il fatto che gli estratti senza solventi siano realizzati senza l'uso di sostanze chimiche li rende più attraenti per i consumatori di cannabis e i puristi più attenti alla salute. Gli estratti senza solventi offrono infatti un prodotto finale più puro e meno contaminato. E, almeno a prima vista, questa logica sembra plausibile. Tuttavia, la linea che separa la purezza degli estratti senza solventi da quelli a base di solvente potrebbe non essere così netta.

I solventi, ad esempio, consentono ai produttori di concentrati di estrarre concentrazioni più elevate di cannabinoidi e terpeni dalla materia vegetale delle piante di cannabis, anche quando si utilizzano materie prime di qualità media. I BHO venduti nei dispensari nordamericani, ad esempio, contengono normalmente fino al 90% di cannabinoidi, mentre gli estratti senza solventi come l'hashish possono raggiungere il 40–75%. Inoltre, mentre gli estratti senza solventi come hashish, Rosin o kief contengono spesso una miscela di composti di cannabis, l'uso di macchinari più sofisticati consente ai produttori di estratti con solventi di isolare e concentrare più facilmente i singoli cannabinoidi e terpeni. Alcuni consumatori ritengono che l'elevata concentrazione di cannabinoidi e terpeni resa possibile dall'estrazione con solventi sia indicativa di un prodotto finale più puro.

Quali estratti sono più potenti?

La potenza di un estratto di cannabis è generalmente determinata da due fattori principali:

  • La potenza della varietà e del materiale vegetale utilizzato per produrre l'estratto
  • Il processo di estrazione utilizzato

I solventi facilitano notevolmente la rimozione dei tricomi dal materiale vegetale delle piante di cannabis, sia esso fresco o essiccato e conciato. Le estrazioni a base di solventi, quindi, prelevano concentrazioni molto più alte di cannabinoidi e terpeni dalla materia vegetale rispetto ai processi meccanici. Infatti, uno dei principali vantaggi dell'estrazione con solventi è la sua capacità di produrre grandi rese senza dover usare le cime più grandi e resinose (come nel caso degli estratti senza solventi). Quindi, se cerchi la massima potenza, gli estratti con solventi sono sicuramente la strada migliore.

Solvent vs solventless 2

Una nota sugli estratti senza solventi

Gli estratti senza solventi sono simili agli estratti con solventi, nel senso che per entrambi viene utilizzato un metodo di estrazione. Tuttavia, quelli con solventi devono essere sottoposti ad un processo noto come fase di spurgo che aiuta ad eliminare tutti i residui di solvente rimasti nel concentrato. Il principale estratto di cannabis senza solventi oggi sul mercato è costituito dai distillati di CO₂, che vengono generalmente utilizzati nelle cartucce per vaporizzatori a penna.

Tipi di estratti senza solventi

Esistono diversi tipi di estratti senza solventi. Di seguito li abbiamo suddivisi nelle categorie principali.

Hashish

L'hashish è probabilmente l'estratto di cannabis più antico del mondo. Contiene pregiati tricomi che vengono riscaldati e pressati in palline o panetti squadrati per un facile trasporto. Alcune delle varietà più iconiche di hashish includono:

  • Charas o Temple Balls: Queste varietà di hashish provengono dall'Asia meridionale e vengono prodotte sfregando le cime di cannabis ancora fresche tra le mani. In questo modo, la resina aderisce al palmo formando una patina nera simile al catrame, che viene poi raschiata e pressata insieme fino a creare palline o cilindri. Alcune famose varietà di charas includono il Temple Balls nepalese ed il Malana Cream indiano.
  • Hashish setacciato a secco: Originario del Medio Oriente e dell'Africa, l'hashish setacciato a secco viene prodotto setacciando le cime essiccate su setacci. Ciò consente di separare e raccogliere il kief (una polvere fine contenente principalmente tricomi), che viene poi riscaldato e pressato in panetti. Alcune famose varietà di hashish setacciato a secco includono il Red Lebanese e l'Afghan Black.
Hash types

Ice Water e Bubble Hash

L'hashish Ice Water può essere preparato con cime di cannabis essiccate o fresche ed immediatamente congelate. Le cime vengono messe nell'acqua ed agitate rapidamente per separare i tricomi dal resto del materiale vegetale. Il risultato è una polvere fine e cristallina simile al kief, ma dall'aspetto più zuccherino. Il Bubble Hash è uguale all'Ice Water e prende il nome dai sacchetti utilizzati per filtrare i tricomi dalle cime congelate (chiamati Bubble Bag).

Rosin

Anche il Rosin può essere prodotto con cime di cannabis appena raccolte o conciate (il Rosin ottenuto da cime di cannabis fresche si chiama Live Rosin). Le cime vengono sottoposte a pressione e calore con delle speciali presse, da cui si ottiene una piccola quantità di residuo denso ed appiccicoso ricco di cannabinoidi e terpeni. Il Rosin ha normalmente un colore brillante e dorato simile al miele, mentre la sua consistenza può variare da grassa ed oleosa ad una cera cristallina o un prodotto simile al vetro (spesso chiamata Pull 'n' Snap).

Rosin

La storia dell'estrazione della cannabis

La storia della cannabis è lunga e complessa, con reperti archeologici che suggeriscono che potrebbe essere una delle colture più antiche dell'umanità, utilizzata per scopi industriali, spirituali, medicinali, nonché per produrre cibo. Ed anche se il dabbing ed il BHO sono creazioni dell'era moderna, sembra che l'uso di forme concentrate di cannabis risalga a migliaia di anni fa.

L'hashish è comunemente considerato la forma più antica di concentrato e sono stati trovati reperti archeologici con tracce di hashish[1] risalenti al 1123 a.C. Sebbene sia considerato più un edibile che un estratto di cannabis, il Bhang ha una ricca e lunga storia di usi in tutto il subcontinente indiano, insieme al charas e ad altri estratti fatti a mano.

Nel suo libro Getting High: Marijuana through the Ages, lo storico John Charles Chasteen sostiene che l'hashish ebbe origine nel “mondo musulmano medievale” e veniva mangiato anziché fumato (almeno fino al 1500, quando il tabacco fu introdotto per la prima volta in queste regioni). Negli ultimi capitoli del suo libro, Chasteen esplora il ruolo svolto dall'hashish nella società musulmana come “la sostanza inebriante non proibita dal Corano” ed un'alternativa alle bevande alcoliche fermentate, un alimento base nella dieta europea (sebbene l'uso dell'hashish sia stato criticato anche dai musulmani).

Gli europei sono probabilmente entrati in contatto con l'hashish nel XVIII e XIX secolo attraverso il commercio e le campagne militari (come quelle condotte attraverso l'Egitto da Napoleone, per esempio). Un famoso esempio della passione europea per l'hashish è il famoso Club des Hashischins di Parigi, dove gli intellettuali dell'epoca si abbandonavano all'hashish e all'oppio. Nel XIX secolo, i concentrati di cannabis erano anche una parte essenziale della pratica medica nel Nuovo Mondo ed erano liberamente venduti nelle farmacie degli Stati Uniti.

L'esplosione dell'hashish del XXI secolo

Negli ultimi anni, il mondo dei concentrati di cannabis è esploso con nuovi metodi di estrazione che hanno dato origine ad una nuova ondata di estratti molto potenti a base di solventi, comunemente noti come dab. Negli Stati Uniti, ad esempio, il mercato dei dab in Stati come Colorado, California, Nevada, Oregon e Washington è cresciuto di oltre[2] il 40% dal 2019 al 2020. Le varietà di BHO come Shatter, Wax e Budder, insieme a Terp Sauces, Live Resin ed oli per vaporizzatori estratti con CO₂, sono tra i dab più popolari nei mercati legali statunitensi.

Il netto aumento della popolarità dei concentrati moderni ha spinto i consumatori ricreativi a scoprire estratti più tradizionali, incluso l'hashish setacciato a secco, che sta tornando in voga nei menu dei moderni dispensari.

Benvenuti nel selvaggio mondo dei concentrati di cannabis

Il mercato dei concentrati di cannabis è in forte espansione. Dall'olio e Shatter al Wax e Rosin, in commercio puoi trovare diverse forme di concentrati, ognuno con potenze, sapori ed aromi unici. Gli estratti con solventi come il BHO offrono diverse consistenze, nonché alte concentrazioni di cannabinoidi, terpeni ed altri composti vegetali per un'esperienza altamente psicotropa. Gli estratti senza solventi, invece, preservano metodi di produzione più tradizionali ed offrono un'alternativa priva di sostanze chimiche senza sacrificare sapore, aroma o effetti. La scelta degli estratti con o senza solventi dipende in gran parte dalle tue preferenze personali.

AvvertenzaGli estratti, i concentrati e gli oli usati per il dabbing sono tra i più potenti prodotti derivati dalla cannabis. Procedete con cautela quando assumete sostanze ad alto contenuto di THC. Iniziate con dosi basse ed aumentatele gradualmente fino a creare una tolleranza al composto.

Non dimenticatevi della preparazione e dei preparativi (“set and setting”), vi aiuteranno ad affrontare meglio le varie situazioni.

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