By Adam Parsons Reviewed by: Mr José

Report di Coltivazione: Critical (Femminizzata) di Royal Queen Seeds

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Al momento di scegliere la varietà di cannabis, i coltivatori possono concentrarsi su tantissimi aspetti. La facilità di gestione, la produttività, la potenza, il sapore e gli effetti sono tutti elementi variabili in base alla genetica. Critical è una varietà di cannabis che racchiude tutte le migliori caratteristiche ed è ormai diventata un solido punto di riferimento nella community globale dei coltivatori. Per questo resoconto, seguiremo il ciclo di crescita della Critical (femminizzata) RQS, da seme e da talea, fino al momento del raccolto! Continuate a leggere per scoprire come coltivare questo meravigliosa genetica.

ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO DI COLTIVAZIONE

Appena ricevuti i semi via posta, li abbiamo inseriti nei cubi “Root Riot” per talee e semi, posizionandoli in un propagatore con fondo riscaldato. Per l'illuminazione, abbiamo usato una lampada da 400W agli ioduri metallici, a 60cm di distanza, impostata ad un ciclo di 18 ore di luce e 6 ore di buio. Per mantenere fresco il nostro spazio da 1 × 1 × 2,1m, abbiamo attivato dei ventilatori a colonna ionizzanti, alti 45cm, e due ventole da 15cm.

Come terriccio base per l'intera procedura (inclusa la coltivazione delle talee), abbiamo usato B'Cuzz Kilomix della Atami, aggiungendo un 10–15% di perlite. Secondo la nostra teoria, un substrato ulteriormente areato avrebbe favorito lo sviluppo delle radici e la crescita della Critical.

COLTIVARE CRITICAL PARTENDO DA SEME

Analizziamo prima di tutto il processo di coltivazione di esemplari Critical partendo dai semi, poi parleremo dei cloni.

FASE VEGETATIVA

Come accade generalmente con i semi Royal Queen Seeds, la germinazione è avvenuta rapidamente. Dopo tre giorni, tutti i semi erano germogliati, quindi abbiamo aperto i condotti di aerazione sul propagatore. Il giorno successivo abbiamo disattivato il riscaldamento. Il 5° giorno, abbiamo trasferito le plantule in vasi da 8,5cm pieni del terriccio realizzato precedentemente, avvicinandole un po' di più alla lampada, ad una distanza di circa 45cm. Nei giorni seguenti, abbiamo avvicinato ulteriormente i vasi. L'8° giorno li abbiamo piazzati direttamente sotto la luce, a 22–25cm di distanza.

Tutto procedeva per il meglio, e il 15° giorno abbiamo travasato le piante in vasi da 15cm. Un appunto sulla dimensione dei vasi: Se volete coltivare molti esemplari in uno spazio ristretto, consigliamo di usare vasi di piccola taglia e rinvasare su contenitori più grandi solo quando necessario.

Su questa piantagione non abbiamo effettuato né training né pizzicatura. Le piante hanno seguito il loro corso naturale. Non avevano alcuna costrizione, e in questa fase sono cresciute molto velocemente. Poco dopo abbiamo dovuto eseguire un nuovo rinvaso su recipienti più grandi. Il 25° giorno, abbiamo collocato le piante in vasi per la fioritura. Quattro dei 6 esemplari totali sono stati inseriti in vasi da 25cm, leggermente più profondi rispetto ai classici vasi da fiori.

FASE DI FIORITURA

Durante la fase vegetativa, abbiamo somministrato Canna Terra Vega (dall'8° giorno: metà dose; dal 20° giorno: dose intera, o 10ml per litro). Non abbiamo notato alcun rallentamento della crescita dopo il rinvaso—probabilmente per via della robustezza della genetica. Il 28° giorno abbiamo spostato i vasi nella stanza adibita alla fioritura, uno spazio di 2 × 1 × 2m in cui avevamo installato 2 lampade HPS da 400W e due grosse ventole da 45cm.

Gli esemplari non hanno perso tempo. Dopo soli sei giorni esposti ad un ciclo di 12 ore di luce e 12 ore di buio, le quattro piante hanno iniziato a fiorire. Due di esse sono cresciute notevolmente in verticale. Da quel momento, abbiamo iniziato a somministrare una dose intera di Canna Terra Flores ad ogni irrigazione. Inoltre, abbiamo prelevato quattro talee dai due esemplari più robusti.

Il 22° giorno con ciclo di illuminazione 12/12, le piante fiorivano all'impazzata e la resina iniziava a svilupparsi. Abbiamo aumentato la somministrazione di soluzione nutritiva, raddoppiando le dosi ad ogni irrigazione (20ml per litro), e risciacquando le radici con acqua pura ogni cinque annaffiature. Forse era ancora presto, ma dal momento che le piante fiorivano così abbondantemente, abbiamo somministrato anche quattro dosi di PK 13/14 nel giro di quattro giorni. Il 31° giorno era ormai evidente che due delle quattro piante avrebbero fornito delle rese eccellenti. Fortunatamente, erano gli stessi esemplari da cui avevamo prelevato le talee.

GLI ULTIMI GIORNI PRIMA DEL RACCOLTO

Nei dieci giorni successivi, tutte le piante hanno aumentato il loro peso. Il 38° giorno, abbiamo riportato l'alimentazione a dosi normali, e il giorno 42 abbiamo interrotto la somministrazione di sostanze nutritive, continuando a risciacquare le radici con semplice acqua.

Il giorno 47 abbiamo notato che i pistilli di alcuni fiori erano diventati marroni. Il 51° giorno di fioritura, un'ispezione accurata con una lente di ingrandimento da 8x ha evidenziato che le ghiandole produttrici di resina su due esemplari (i più bassi) iniziavano a diventare lattiginose. Eravamo abbastanza sicuri che anche alle due piante più alte mancasse poco.

Royal Critical Fase di Fioritura

ESSICCAZIONE E CONCIATURA

Quella sera, le piante sono state raccolte, potate e appese ad essiccare. Abbiamo notato alcune differenze nella struttura degli esemplari e nelle loro cime. Le due piante più alte avevano sviluppato cime dure, “a pepita” e ampi spazi tra gli internodi. I due esemplari più bassi avevano delle cime più soffici ma dense e lo spazio tra internodi era inferiore.

Non abbiamo notato una differenza nell'aroma sprigionato dalle piante. Tutte emanavano fragranze terrose e speziate durante la fioritura. Con il senno di poi, possiamo forse affermare che gli esemplari più grandi generavano un aroma più pungente, di hashish. Ma è difficile stabilirlo, poiché gli odori erano molto intensi su entrambi.

Le cime sono rimaste appese per circa dieci giorni in una credenza buia, ad essiccare, beneficiando di una breve conciatura (20 o 30 giorni in un barattolo di vetro), per raggiungere il loro pieno potenziale. Parleremo delle rese e del fumo dopo una digressione sull'arte di clonare la Critical.

CLONAZIONE DELLA CRITICAL: VARIETÀ ADATTA PER AFFINARE LE PROPRIE ABILITÀ NELLA CLONAZIONE

Non tutte le varietà di cannabis sono facili da clonare. Ma non a caso la Critical è diventata una delle genetiche preferite dai coltivatori di ganja indoor. Oltre ad essere un ceppo semplice da coltivare partendo dal seme, la Critical è facilmente coltivabile anche da talea e quindi perfetta per affinare le proprie abilità nella clonazione.

Se non avete mai clonato la cannabis prima d'ora, niente paura. La clonazione non è molto complicata, specialmente se eseguita su varietà come la Critical. Secondo la nostra esperienza, quando si tratta di clonazione si ottengono i migliori risultati con un atteggiamento rilassato, del tipo “se funziona, bene, altrimenti pazienza!”.

PREPARARSI ALLA CLONAZIONE

Procuratevi un bisturi nuovo e affilato, una soluzione per clonazione, delle talee e dei cubi per semi “Root Riot”, o simili, ed un germinatoio riscaldato. Se volete, potete anche usare Nitrozyme, uno stimolatore della crescita biologico, ma non è necessario.

Abbiamo atteso che le piante iniziassero a fiorire, dopodiché abbiamo prelevato delle talee dagli esemplari Critical. Se siete ancora poco esperti in fatto di clonazione (oppure avete già provato in passato con scarsi risultati), vi consigliamo di tagliare le talee durante la fase vegetativa (18/6). La crescita vigorosa della Critical durante quel periodo favorirà l'attecchimento delle radici.

Abbiamo pulito un piano di lavoro in cucina e vi abbiamo sistemato i cubi per cloni, precedentemente imbevuti in acqua tiepida. I fori in questi blocchi per la radicazione non sono sempre “ben fatti”. Vi conviene usare uno stuzzicadenti o uno spiedino per ridefinirli. Evitate assolutamente di “infilare a forza” una talea in un foro ostruito! Vi servirà anche un grosso recipiente con acqua tiepida in cui posizionare le talee appena tagliate.

Ricordate che, nella clonazione, una delle principali cause di insuccesso è l'area di lavoro, o le attrezzature, non adeguatamente pulite e disinfettate. Per igienizzare le superfici usate acqua bollente e un detergente, ed operate sempre con lame sterili, disinfettandole con alcol dopo ogni taglio. Inoltre, riscaldate il germinatoio qualche ora prima di iniziare le operazioni di clonazione!

Ispezionate la parte superiore degli esemplari da clonare, per individuare le possibili talee. La Critical è una varietà robusta e vigorosa, quindi troverete molte potenziali talee tra cui scegliere! Afferrate il coltello e posizionatevi 10cm più in basso (3/4 nodi) dall'estremità del ramo. Rimuovete tutte le foglie nell'area, tranne quelle sulla punta e il gruppo di foglie sottostante. Eliminate le foglie vicine al gambo, evitando di danneggiarlo.

lama affilata, soluzione di clonazione, clone di cannabis e propagatore riscaldato

ESEGUIRE IL TAGLIO

Effettuate un taglio netto 3–5cm sotto il nodo prescelto, e inserite immediatamente la talea, con il taglio rivolto verso il basso, nel recipiente di acqua tiepida.

Mentre la talea era parzialmente immersa nell'acqua, abbiamo realizzato un taglio netto a 45° sotto il nodo più basso (non estraete mai la talea dall'acqua mentre eseguite questa operazione!). Ecco fatto! La parte più “rischiosa” era ormai superata. La tale sarebbe potuta restare nell'acqua anche per qualche giorno e avrebbe sviluppato comunque le radici. Noi le abbiamo lasciate nell'acqua per due minuti, in modo che assorbissero acqua, e non aria, dopo lo stress del taglio, evitando quindi ripercussioni fatali.

Dopo aver preparato la soluzione per la clonazione e un blocco per la radicazione con un foro adeguato, abbiamo rapidamente estratto la talea dall'acqua, immergendola nella soluzione per clonazione (per almeno due terzi della sua lunghezza e per circa 20 secondi). Successivamente, abbiamo attentamente inserito la talea nel cubo per la radicazione, premendo leggermente l'area circostante per bloccarla saldamente. È sottinteso che l'intera operazione va eseguita con la massima delicatezza. Non piegate o schiacciate la talea, poiché così facendo ridurrete le probabilità che attecchisca.

Preparazione dei cloni

INSERIRE I CLONI NEL GERMINATOIO

Abbiamo collocato i blocchi con le talee nel vassoio, sistemandolo nel germinatoio con i condotti dell'aria chiusi. Dopo aver inserito tutte le talee, abbiamo spruzzato lo stimolatore di crescita Nitrozyme su di esse. In questo modo, le talee avrebbero iniziato la loro crescita al meglio, con il vantaggio di una alimentazione fogliare ricca di enzimi. Il germinatoio ha bisogno di luce ma—molto importante—non necessita di troppo calore. Nel caso della Critical, il germinatoio era ad una distanza di 45cm dalla lampada da 400W, e sulla sommità dell'impianto era posizionata una ventola accesa, per sicurezza. Dopo quattro giorni abbiamo nuovamente spruzzato il Nitrozyme sulle talee.

Propagatore riempito con cloni di cannabis

LE TALEE INIZIANO AD ATTECCHIRE

Dopo sette giorni, abbiamo aperto i condotti d'aerazione del germinatoio. Dopo nove giorni, tutte e quattro le talee avevano sviluppato radici sane, che fuoriuscivano dai blocchi. Le abbiamo sistemate in vasi da 8,5cm, a 45cm di distanza dalle luci. Abbiamo usato lo stesso tipo di terriccio in cui avevamo piantato i semi. Nelle 24 ore successive, abbiamo tenuto sotto controllo le talee; durante la prima notte di “esposizione”, abbiamo somministrato un'altra dose di Nitrozyme. Il giorno seguente, abbiamo eseguito la pizzicatura su tutte le estremità germoglianti, e avvicinato le talee alla lampada (30–35cm).

le radici di un clone di cannabis

RINVASARE I CLONI

Dopo 14 giorni trascorsi nei piccoli vasi (giorno 23 dal prelevamento delle talee), abbiamo rinvasato i cloni su contenitori da 25cm, somministrando immediatamente mezza dose di Canna Terra Vega. La notte stessa abbiamo spruzzato nuovamente lo stimolante della crescita e aggiunto 2ml di stimolante in un litro di acqua per l'irrigazione.

I CLONI INIZIANO A FIORIRE

Nei sette giorni successivi, le talee sono cresciute molto rapidamente. Il 21° giorno dopo il rinvaso, abbiamo scelto due piante e le abbiamo sistemate nel punto migliore della stanza per la fioritura, nutrendole con una dose intera di Canna Terra Flores. I due cloni hanno iniziato a fiorire dopo 7 giorni di esposizione ad un ciclo di illuminazione 12/12. Il 15° giorno erano in piena fioritura, e producevano resina in abbondanza. Oltre alla doppia razione di nutrimento (Terra Flores) ad ogni irrigazione, abbiamo somministrato anche un mix PK 13/14 (5ml per litro) nei giorni 17–20.

Il 30° giorno, le due piante avevano un aspetto magnifico. Una era più bassa rispetto all'altra, ma si comportava esattamente come la pianta madre: le cime erano disposte in modo omogeneo su tutti e quattro gli steli, con breve spazio tra gli internodi ed una struttura densa e regolare. L'esemplare più alto agiva allo stesso modo, sviluppando cime “a pepita”, solide e distanziate.

Dal 31° giorno, e nei tre giorni successivi, abbiamo somministrato uno stimolante PK 13/14, 3ml per litro. Il 35° giorno di fioritura con un ciclo 12/12, avendo eseguito la pizzicatura in fase iniziale ed utilizzato stimolanti della crescita, la produttività dei due esemplari superava di gran lunga quella della pianta madre. La più alta esibiva cime talmente pesanti e corpose che abbiamo dovuto sistemare dei bastoni di supporto. Dal quel momento in poi abbiamo ridotto l'alimentazione ad una sola dose ad ogni annaffiatura.

LE CIME DIVENTANO PIÙ CORPOSE

Il 42° giorno le cime avevano completato la loro maturazione ed erano gonfie e rotonde. La produzione di resina su entrambe le piante era ai massimi livelli. Da questo punto in poi, avremmo somministrato loro soltanto acqua pura, fino al momento del raccolto. Il 46° giorno le cime erano scintillanti e piene di resina. Sull'esemplare più piccolo alcuni pistilli erano già diventati marroni. Occorre sottolineare che, in questa occasione, le piante erano state rinvasate in contenitori da 25cm, ma sarebbe stato meglio usare recipienti più grandi, da 35–40cm, poiché la Critical assorbe molte sostanze nutritive e il suo apparato radicale asseconda la sua brama di cibo. Non scegliete vasi troppo piccoli per questa pianta ingorda!

È TEMPO DI RACCOGLIERE

Il 48° giorno di fioritura, i pistilli delle due piante iniziavano a diventare marroni, ma le ghiandole produttrici di resina erano ancora trasparenti. Due giorni dopo, altri pistilli tendevano al marrone e, aiutandoci con una lente di ingrandimento 8x, abbiamo notato dei tricomi leggermente opachi sulla pianta più bassa. Era il momento di raccogliere!

TAGLIARE, POTARE ED ESSICCARE I CLONI CRITICAL

Dopo aver tagliato, potato ed appeso le cime ad essiccare, una cosa era chiara: queste due piante avevano prodotto un raccolto maggiore per pianta.

Messe a confronto, le quattro piante Critical cresciute dal seme avevano prodotto rispettivamente 37, 43, 47 e 49g netti, per un totale di 176g in 79 giorni. Con i cloni, avevamo ottenuto 63g netti (pianta alta) e 75g (pianta bassa) per un totale di 138g da soli DUE cloni, 71 giorni dopo l'attecchimento (80 giorni dopo il prelevamento delle talee)!

Piccola avvertenza: Le cime Critical sono molto dense e quindi piuttosto sensibili alla muffa. Fornite alla piante un adeguato ricircolo d'aria e controllate i livelli di umidità, soprattutto durante le ultime settimane di fioritura.

FUMARE LE CIME CRITICAL: AROMA, SAPORE ED EFFETTI

Quando le cime Critical sono perfettamente essiccate e non vengono toccate, non emanano particolari odori. Ma se aprite in due un fiore, percepirete un aroma caratteristico—molto “terroso”, come di mandorle bruciate, e speziato, con un leggero retrogusto di benzina. Questa nota tende ad affievolirsi durante la conciatura, ma non scompare totalmente e non compromette in alcun modo il piacevole sapore del fumo. L'unica cosa “complicata” in questa varietà non è la coltivazione, ma il riuscire a maneggiare le cime, completamente ricoperte di resina (e quindi molto appiccicose).

Dopo aver fumato la Critical, entrambe le versioni hanno generato effetti simili. Il sapore è corposo, di hashish. Le cime più dense hanno un gusto leggermente più pungente. Lo sballo è piacevole—uno stordimento intenso (ma non eccessivo) a livello fisico, accompagnato da ondate di euforia. Vi starete domandando se questa varietà inchioda al divano dopo qualche boccata: la risposta è no. Anzi, dopo aver fumato sarete piuttosto attivi—e ovviamente avrete un largo sorriso stampato sul viso. A nostro parere, lo stordimento giunge un po' di soppiatto. Potete arrivare a fumare due o tre bracieri prima di percepire gli effetti del primo. Il senso di confusione non dura a lungo, quindi potete trascorrere la serata a sballarvi alla grande e svegliarvi la mattina dopo con la mente perfettamente lucida!

CONCLUSIONI: LA CRITICAL SODDISFA TUTTE LE ESIGENZE

Secondo noi la Critical soddisfa ogni esigenza. È facile da coltivare e da clonare ed offre rese eccellenti in tempi rapidi. Il fumo, inoltre, è di prima qualità. Questa è una delle tante pregiate genetiche di cannabis di Royal Queen Seeds, che rende felici coltivatori e fumatori! Se non avete esperienza con la clonazione ma la volete provare, la Critical è una varietà perfetta per iniziare!

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