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By Luke Sumpter


Quando si inizia a configurare un impianto di coltivazione indoor, uno dei primi ostacoli per i principianti è capire come gestire correttamente l’illuminazione. Presto si trovano a porsi domande come: “Che dimensione deve avere la lampada da coltivazione?” o “Quanta potenza deve avere la luce?”.

Rispondere a queste domande può sembrare semplice, ma tutto si complica rapidamente quando si iniziano a confrontare lampade, dispositivi e dati tecnici. Tra i tanti fattori da valutare, la potenza è una delle variabili più rilevanti: capire cosa significa davvero è fondamentale per coltivare piante sane ed ottenere raccolti abbondanti. Tuttavia, esistono altri parametri legati all’illuminazione che possono fornire una visione più completa e contribuire ad ottimizzare l’impianto per massimizzare i risultati.

Di seguito ti spiegheremo come valutare la potenza in watt necessaria per coltivare cannabis indoor. Sfateremo alcuni miti comuni, scoprirai parametri più precisi come PPFD e DLI ed imparerai a determinare le dimensioni e la potenza ideali delle luci per il tuo impianto di coltivazione.

Perché la potenza delle lampade da coltivazione è importante?

Un'illustrazione di una pianta di cannabis sotto una luce da coltivazione con il testo

Prima di tutto, definiamo cosa si intende per potenza in watt. Si tratta dell’unità che misura il consumo elettrico di una lampada, non la quantità di luce prodotta. È comprensibile che questo crei confusione tra i coltivatori alle prime armi.

Ad esempio, una vecchia lampada HPS (sodio ad alta pressione) da 600 W emetterà meno luce fotosinteticamente utile rispetto ad una moderna lampada a LED da 200 W di alta qualità, che consumerà anche meno elettricità.

I coltivatori tendono ad utilizzare parametri diversi dalla potenza in watt per valutare la quantità di luce fotosinteticamente attiva effettivamente emessa dalla lampada. Questi includono:

  • PPF: Anche conosciuto come flusso di fotoni fotosintetici, questo parametro indica la quantità di luce utile per la fotosintesi emessa da una lampada da coltivazione.
  • PPFD: La densità del flusso di fotoni fotosintetici ci indica quanta luce fotosinteticamente attiva colpisce effettivamente la chioma delle piante.

La potenza in watt non è certamente il parametro migliore e più moderno per determinare il tipo di luce emessa da un dispositivo. Tuttavia, è comunque utile per comprendere:

  • Consumo di energia elettrica: La potenza in watt indica quanta elettricità utilizzerà la lampada, il che avrà un impatto diretto sulla bolletta. Di conseguenza, conoscere la potenza in watt della lampada da coltivazione ti aiuterà a pianificare il tuo budget.
  • Emissione di calore: Le lampade con una potenza in watt più elevata spesso producono più calore, il che può stressare le piante e richiedere sistemi di raffreddamento aggiuntivi come ventole e persino aria condizionata.
  • Scelta dell'attrezzatura: Valutare la potenza in watt rappresenta un metodo semplice ed intuitivo per i principianti, utile per confrontare le lampade prima di approfondire parametri più tecnici.
  • Stima dell'intensità luminosa: Sebbene non sia una misura precisa, la potenza in watt fornisce un’indicazione generale e pratica dell’intensità luminosa attesa da un determinato sistema.

Di quanta potenza hai bisogno? Fattori chiave da considerare

Quindi, quale potenza in watt dovrebbe avere la tua lampada da coltivazione indoor? Continua a leggere per scoprire come calcolarla in base alla fase di crescita delle piante, alle dimensioni dello spazio dove coltiverai e al numero di esemplari coltivati.

Tipo di pianta e fase di crescita

Le piante hanno esigenze di luce diverse. Ad esempio:

  • Le piante che richiedono poca luce, come lattuga ed erbe aromatiche, necessitano di circa 100–300 µmol/m²/s.
  • Le piante che richiedono una quantità intermedia di luce, come pomodori e peperoni, necessitano di 300–700 µmol/m²/s.
  • Le piante che richiedono molta luce, come la cannabis, beneficiano di 550–1000 µmol/m²/s.

Per ottenere la PPFD più bassa per coltivare piante come lattuga ed erbe aromatiche, sono necessari solo 150–250 W/m². Per soddisfare i requisiti di PPFD più elevate nella coltivazione di pomodori o cannabis, sono necessari 400–600 W/m².

Nel caso della cannabis, è fondamentale tenere conto della PPFD richiesta nelle diverse fasi del ciclo di crescita. Una luce insufficiente o eccessiva in ogni fase può causare stress alle piante e rallentarne lo sviluppo. Consulta la seguente tabella per una panoramica dell'intensità luminosa necessaria per le diverse fasi di crescita delle piante di cannabis.

Stadio di plantula
PPFD 100–300 µmol/m²/s
Fase vegetativa
PPFD 400–600 µmol/m²/s
Fioritura
PPFD 800–1000 µmol/m²/s

Dimensioni e forma dello spazio di coltivazione

Per ottenere un'intensità luminosa ottimale, la potenza totale in watt dev'essere proporzionata anche alle dimensioni dello spazio di coltivazione. Ecco una tabella di riferimento utile:

Dimensioni del grow box: 60 × 60 cm
Area (m²) 0,36 m²
Intervallo di potenza consigliato 100–150 W
Dimensioni del grow box: 90 × 90 cm
Area (m²) 0,81 m²
Intervallo di potenza consigliato 200–300 W
Dimensioni del grow box: 120 × 120 cm
Area (m²) 1,44 m²
Intervallo di potenza consigliato 350–500 W
Dimensioni del grow box: 150 × 150 cm
Area (m²) 2,25 m²
Intervallo di potenza consigliato 500–650 W

I grow box di dimensioni maggiori richiedono più potenza luminosa, ma anche una distribuzione della luce più uniforme. Una sola lampada ad alta potenza può creare zone troppo calde al centro e lasciare gli angoli in ombra. In questi casi, è preferibile usare più lampade a basso wattaggio, distribuite in modo omogeneo.

Quanti watt per pianta?

Il passo successivo è considerare quante piante si stanno coltivando in un determinato spazio. La seguente tabella ti aiuterà a calcolare quanti watt per pianta ti serviranno.

Lattuga
Dimensioni della pianta Piccola
Potenza 20–30 W
Erbe aromatiche
Dimensioni della pianta Piccola
Potenza 20–30 W
Peperoni
Dimensioni della pianta Media
Potenza 40–60 W
Pomodori
Dimensioni della pianta Media
Potenza 40–60 W
Cannabis autofiorente
Dimensioni della pianta Media
Potenza 50–70 W
Cannabis fotoperiodica
Dimensioni della pianta Grande
Potenza 60–100 W

Quanti watt servono per metro quadro con le lampade a LED?

Un'illustrazione di una pianta di cannabis sotto una luce LED da coltivazione con il testo

Una regola generale è quella di utilizzare circa 40 watt per metro quadro per le piante in fase di fioritura. Tuttavia, ancora più importante della potenza è l’efficienza dell’apparecchio. Un parametro fondamentale da considerare è la PPE (efficienza fotosintetica), che indica con quanta efficienza una lampada trasforma l’energia elettrica in radiazione fotosinteticamente attiva (PAR). Per una migliore comprensione, consulta la seguente tabella:

Bassa efficienza (LED più vecchi)
Watt per metro quadro 50–60 W
PPE standard (µmol/J) < 1,5
Emissione luminosa (PPFD) Bassa (≤400 µmol/m²/s)
Media efficienza
Watt per metro quadro 30–40 W
PPE standard (µmol/J) 1,5–2,2
Emissione luminosa (PPFD) Moderata (400–700 µmol/m²/s)
Alta efficienza (diodi Samsung moderni, ecc.)
Watt per metro quadro 25–30 W
PPE standard (µmol/J) ≥ 2,7
Emissione luminosa (PPFD) Alta (700–1000+ µmol/m²/s)

Potenza delle lampade a LED ed HPS a confronto

Le lampade HPS hanno rappresentato lo standard nella coltivazione indoor per molti anni. Oggi, però, i LED riescono a eguagliarne, o persino superarne, le prestazioni, pur funzionando a potenze nettamente inferiori.

Potenza HPS Potenza equivalente LED
250 W 75–100 W
400 W 120–150 W
600 W 250–300 W
1000 W 400–600 W

I LED offrono prestazioni superiori rispetto alle lampade HID in diversi aspetti: generano meno calore, durano di più e consumano meno energia. Assicurati solo di scegliere diodi ad alta efficienza prodotti da marche affidabili.

Correlazione tra PAR, PPFD, DLI e potenza

Un'illustrazione con

Questi termini possono sembrare complicati all’inizio, ma in realtà sono facili da comprendere:

  • Potenza: Indica quanta elettricità consuma la lampada.
  • PPF: È la quantità totale di luce utile emessa dalla lampada.
  • PPFD: Misura l'intensità dei fotoni sulla superficie della chioma, per secondo e per metro quadrato (µmol/s/m²).
  • DLI (integrale di luce giornaliera): Indica il totale di luce fotosinteticamente attiva ricevuta dalle piante nell’arco delle 24 ore.

Il DLI indica la quantità totale di luce che le piante ricevono ogni giorno, mentre la PPFD indica l’intensità della luce in un preciso istante. Il DLI si calcola partendo proprio dalla PPFD.

La PPF ti aiuta a capire se la lampada è in grado di produrre abbastanza luce per raggiungere la PPFD ideale. La potenza, invece, ti dice semplicemente quanto consuma la lampada, aiutandoti a valutare la sua efficienza e i costi in bolletta.

Supponiamo che la tua pianta abbia bisogno di un DLI di 30 mol/m²/giorno (valore comune durante la fioritura) e che le tue luci siano accese per 12 ore al giorno. Puoi utilizzare la seguente formula per determinare la PPFD richiesta:

  • PPFD richiesta = (DLI ÷ (ore × 3.600)) × 1.000.000

Ecco come appare l'equazione dopo aver inserito i numeri:

  • PPFD richiesta = (30 ÷ (12 × 3.600) × 1.000.000 = 694,44 μmol

Ciò significa che la tua lampada da coltivazione dovrebbe erogare circa 700 μmol/m²/s di PPFD uniformemente su tutta la chioma per soddisfare il fabbisogno luminoso giornaliero delle tue piante.

Come analizzare le mappe PAR e l'uniformità della luce

Se coltivi cannabis in casa, capire come la luce viene distribuita nel tuo spazio di coltivazione è essenziale per massimizzare la resa e mantenere le piante sane e forti. Uno degli strumenti migliori a questo scopo è una mappa PAR, una rappresentazione visiva di quanta radiazione fotosinteticamente attiva (PAR) raggiunge le diverse aree sotto una lampada da coltivazione. Questa si misura solitamente in PPFD (densità di flusso fotonico fotosintetico), un parametro espresso in micromoli per metro quadrato al secondo (µmol/m²/s).

Ecco cosa cercare in una mappa PAR:

  • Punti caldi: Sono zone localizzate, solitamente sotto il centro della lampada, dove i livelli di PPFD risultano eccessivamente alti, spesso superiori a 1000 µmol/m²/s. Sebbene le piante di cannabis in fase di fioritura possano prosperare in questo intervallo, un’esposizione prolungata a livelli di PPFD estremamente elevati senza un’adeguata integrazione di CO₂ può portare a bruciature da luce, stress fogliare o sprechi di energia.
  • Zone fredde: Gli angoli o i bordi dello spazio di coltivazione presentano spesso livelli di PPFD più bassi (inferiori a 200 µmol/m²/s). In queste zone, le piante potrebbero non ricevere luce sufficiente per una fotosintesi efficace, con il rischio di uno sviluppo insufficiente delle cime o una crescita rallentata. Le zone fredde compaiono in genere nelle mappe PAR di lampade più economiche o mal progettate.
  • Uniformità della luce: L’uniformità si riferisce a quanto uniformemente la luce viene distribuita sull’intera chioma. Una lampada da coltivazione di buona qualità dovrebbe mantenere una variazione compresa tra il 10 ed il 15% nell’area di coltivazione. Questa uniformità garantisce che tutte le piante, indipendentemente dalla posizione, ricevano un'intensità luminosa simile, favorendo una crescita omogenea delle cime.

Prima di acquistare una lampada da coltivazione, cerca le mappe PAR fornite dal produttore, misurate a diverse altezze di sospensione. Confrontale con le dimensioni del tuo grow box o area di coltivazione.

Funzionalità avanzate da considerare

Un'illustrazione di una pianta di cannabis sotto una luce da coltivazione con uno smartphone che mostra un'app di controllo, su uno sfondo verde, evidenziando funzionalità avanzate da considerare.

Dopo aver appreso le basi, aumentare la complessità del tuo sistema di illuminazione ti permetterà di ottenere il massimo da ogni ciclo di crescita. Le seguenti opzioni rappresentano un ottimo punto di partenza.

Regolazione dell’intensità luminosa e collegamento a cascata

Investire in una lampada dimmerabile permette ai coltivatori di regolare l’intensità della luce con un semplice giro di manopola. Questa funzione consente di adattare l’illuminazione alle diverse fasi di crescita delle piante utilizzando un unico apparecchio, ottimizzando l’efficienza energetica e limitando gli sprechi nei momenti in cui non è richiesta la massima potenza.

Il collegamento a cascata consente di collegare più lampade in un unico sistema modulare. In questo modo, è possibile alimentare e controllare più unità da una sola fonte, facilitando la gestione di più aree di coltivazione o di un’unica area di grandi dimensioni.

Controlli smart ed opzioni di personalizzazione

I controlli smart possono contribuire ad aumentare le rese riducendo al contempo la necessità di frequenti regolazioni manuali. Tra le opzioni che possono semplificare la coltivazione in questo modo figurano controller basati su app, timer per la programmazione delle luci, regolazione dello spettro e cicli automatici di alba/tramonto.

Considerazioni finali: Scegliere la giusta potenza della lampada da coltivazione

Sebbene la potenza della lampada da coltivazione sia un valore di base importante da considerare, non fornisce un quadro completo del funzionamento e dell'efficienza della lampada. Considera la potenza della tua lampada insieme a PPFD, DLI ed una solida mappa PAR per una migliore comprensione della luce che stai fornendo alle tue piante.

Inoltre, prenditi il tempo di valutare i tuoi obiettivi di coltivazione, leggi attentamente le specifiche del prodotto e, in caso di dubbi, affidati a marchi affidabili che forniscano dati PPFD reali e valutazioni di efficienza dei loro sistemi. Una scelta più consapevole delle lampade da coltivazione oggi significa piante più sane e raccolti più abbondanti domani.