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(b) fornire contenuti specifici per genere.

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By Luke Sumpter


La cannabis è considerata una delle piante più controverse del pianeta. Sebbene i suoi effetti psicoattivi la distinguano da molte altre specie vegetali, le propagande aggressive condotte quasi un secolo fa ne hanno offuscato la reputazione. Solo in questi ultimi anni sta iniziando a liberarsi di questa immagine negativa. Tra queste campagne di propaganda, ricordiamo Reefer Madness, uno dei video più bizzarri e surreali contro la marijuana. Continua a leggere per scoprire la storia del proibizionismo della cannabis e l'isteria dietro Reefer Madness.

Cannabis Hysteria

Quando è iniziato l'odio verso la cannabis?

Il proibizionismo della cannabis sta allentando la sua morsa in alcune parti del mondo occidentale, come Malta e Lussemburgo che hanno legalizzano la coltivazione domestica. Nonostante questi traguardi potessero sembrare irraggiungibili fino a pochi anni fa, molti Paesi continuano a punire i cittadini che coltivano, possiedono ed usano la marijuana. Ma non è sempre stato così. In passato, diverse nazioni appoggiavano l'uso della cannabis ed alcune imposero addirittura la sua coltivazione.

Nell'antichità, la cannabis veniva abitualmente usata da diverse culture, tra cui gli indù nell'India moderna e i nomadi sciti che la usavano per le sue proprietà psicoattive. Più di recente, nel XVI secolo, il re Enrico VIII impose[1] la coltivazione della canapa per aumentare la sua produzione con fini industriali, soprattutto nel settore navale. Avvicinandoci all'era moderna, tra il 1840 ed il 1900, la cannabis non era solo legale negli Stati Uniti, ma era anche prescritta[2] come medicinale.

Ma allora quando fu vietata la cannabis? I primi casi di proibizionismo ebbero importanti conseguenze nella storia dell'umanità. Nell'era moderna, stiamo ancora vivendo le ripercussioni delle propagande anti-cannabis che ebbero luogo negli Stati Uniti all'inizio del XX secolo. La cosiddetta era del “Reefer Madness” generò una raffica di campagne contro la marijuana che gettarono le basi per imporre un rigido proibizionismo, creando visioni distorte e paure irrazionali nella mente di molti.

Sebbene questo periodo di condizionamento sociale sia arrivato fino ai giorni nostri, non fu il primo evento storico a mettere al bando la marijuana. Le prime restrizioni[3] imposte alla cannabis si verificarono nel mondo islamico durante il XIV secolo, quando i leader religiosi proibirono l'uso dell'hashish perché andava contro la coscienza morale. Quando l'hashish si diffuse a tal punto da essere persino mangiato nelle moschee, il sultano della dinastia Ayyubide ordinò lo sradicamento e la combustione delle piante di marijuana in Siria.

La cannabis venne proibita anche in Madagascar nel 1817 in tutto il regno di Merina, dove il re decretò la pena di morte come punizione per l'uso di questa pianta. Allo stesso modo, le restrizioni sulla cannabis iniziarono anche in Brasile nel 1830 e nella Singapore britannica e nel Natal (l'attuale Sudafrica) nel 1870. Questi esempi sono solo alcuni casi di proibizionismo avvenuti nel corso della nostra storia, un fenomeno complesso ancora in auge in gran parte del mondo.

Di tutti questi casi, i fenomeni di isteria nati all'inizio del XX secolo contro la cannabis rimbombarono così tanto da arrivare fino ai giorni nostri. Diamo un'occhiata più approfondita a cos'è successo esattamente.

Marijuana Menace
  • La minaccia della marijuana: Calunnie e diffamazione

Il termine sensazionalistico “minaccia della marijuana” (Marijuana Menace) venne coniato dai propagandisti dell'epoca per deformare la percezione della cannabis tra i cittadini statunitensi. Sia i mezzi di comunicazione che i politici contribuirono a gettare benzina sul fuoco lanciando campagne anti-cannabis per fomentare il panico morale nella società. Fu così che la cannabis, i suoi consumatori e i suoi effetti iniziarono ad essere visti sotto una luce irreale.

Le motivazioni per soffocare completamente questa pianta erano molteplici. Le ragioni ufficiali per prendere di mira la cannabis ruotavano attorno alle preoccupazioni sui suoi legami con la psicosi, sui rischi di perdere i valori morali e culturali e sulla sua associazione con la criminalità. Tuttavia, attraverso un'analisi più dettagliata, venne alla luce un'intricata rete che coinvolgeva programmi economici, politici e razziali.

Di tutti i propagandisti incaricati di sporcare l'immagine della cannabis, Harry Anslinger fu il più determinato ed ambizioso. Sebbene Anslinger considerasse la cannabis relativamente benigna prima di diventare il primo commissario dell'Ufficio Federale sui Narcotici, la sua opinione cambiò rapidamente e divenne uno degli architetti della guerra alle droghe degli Stati Uniti. Autore di articoli anti-cannabis con titoli come “Assassina della gioventù”, Anslinger ebbe un ruolo chiave nella disinformazione sulla marijuana, spesso venata di retorica razzista nei confronti dei migranti messicani.

Alcuni potrebbero considerare il lavoro di Anslinger nobile, poiché guidò un movimento che si proponeva di proteggere i cittadini statunitensi dai pericoli di una droga dannosa. Se osserviamo gli studi condotti finora, la cannabis provoca indubbiamente un certo livello di danno[4] e può compromettere la salute mentale in alcune persone. Tuttavia, sembra che Anslinger abbia svolto il suo ruolo guidato dalle pressioni di alcuni personaggi potenti che temevano per il loro settore.

Anslinger aveva stretto una forte amicizia con William Randolph Hearst, un magnate dei principali mezzi di comunicazione e proprietario di diverse aziende produttrici di carta. A causa dei suoi investimenti economici, Hearst vedeva la canapa come una minaccia per il settore della carta. Casualmente, Anslinger scrisse diversi articoli per i giornali di proprietà di Hearst, tra cui la sua serie “Gore Files” che documentava atti orribili presumibilmente compiuti da consumatori di cannabis sotto l'effetto di stupefacenti.

Ma Hearst non era il solo a vedere la canapa come una minaccia. DuPont, un magnate petrolchimico e di fibre sintetiche, aveva da poco creato una fibra di nylon che avrebbe direttamente gareggiato con la canapa nella produzione tessile e di corde. Inoltre, anche numerose figure del settore dell'alcol, farmaceutico e del cotone avrebbero appoggiato l'eliminazione di questa pianta come potenziale concorrente.

Come fu resa illegale la cannabis nel 1937?

A seguito di una propaganda anti-cannabis incessante, la legge Marihuana Tax Act del 1937[5] fu la goccia che fece traboccare il vaso negli Stati Uniti. Creata per limitare la coltivazione, la distribuzione e, quindi, il possesso di cannabis, questa legge impose tasse proibitive a coloro che commerciavano canapa, ostacolando qualsiasi attività del settore.

Cos'era Reefer Madness?

Tornando alle propagande di quell'epoca, Reefer Madness (il film da cui prende il nome questo periodo storico) si distinse come una delle strategie più aggressive di quegli anni. Prodotto nel 1936 e finanziato da un gruppo ecclesiastico, questo video ammonitore in bianco e nero mostra un gruppo di spacciatori di droga che attirano degli adolescenti nel loro appartamento per fargli fumare marijuana. La trama si sviluppa gradualmente fino ad associare l'uso di cannabis ad una serie di atti atroci, tra cui un incidente con omissione di soccorso, un tentativo di violenza sessuale ed un omicidio indotto da allucinazioni. Il film continua suggerendo che l'uso di marijuana, anche solo una volta, può portare ad impulsi criminali e dipendenza.

Proiettato nei centri comunitari per mettere in guardia gli spettatori, il film fu subito criticato per aver ingigantito i pericoli della cannabis. Tuttavia, il video riuscì ad offuscare l'immagine della cannabis nella mente di molti, descrivendola come una droga pesante e pericolosa. Ancora oggi, molti consumatori di cannabis si divertono a guardare le scene involontariamente divertenti e bizzarre di Reefer Madness.

Refer Madness Movie

L'impatto duraturo della propaganda sulla cannabis

Gran parte del proibizionismo della cannabis nel mondo occidentale servì da base per la guerra alle droghe negli Stati Uniti, un periodo ulteriormente alimentato dall'era di Reefer Madness. Nell'era moderna, ci sono ancora persone, tra cui politici di alto rango e professionisti del settore medico, che vedono negativamente l'uso della cannabis. A causa della mancanza di istruzione sull'argomento, la considerano una sostanza simile a droghe molto più pericolose che creano dipendenza. La loro percezione non si basa su prove reali, ma riflette piuttosto il sentimento anti-cannabis dell’inizio del XX secolo negli Stati Uniti.

Sebbene il proibizionismo stia allentando la sua morsa in tutto il mondo (dalla Germania alla Thailandia), molte nazioni stanno rimanendo indietro con i tempi ignorando i segni evidenti del cambiamento. Sebbene le menti moderne non abbiano problemi a capire quanto sia irreale un film come Reefer Madness, alcune persone, compresi i politici, hanno ancora difficoltà a fare questa (importante) distinzione.

Reefer Madness: Un film di culto che oggi ispira il cambiamento

La propaganda di Reefer Madness ha sicuramente danneggiato la reputazione della cannabis agli occhi di molti. Gli artefici di questo messaggio non presero di mira solo la cannabis come sostanza psicoattiva, ma anche la canapa non psicoattiva con i suoi diversi usi industriali. Tuttavia, le riforme sulla marijuana a livello globale mostrano che i sostenitori e gli attivisti pro-cannabis sono pronti a definire nuove politiche basate sull'evidenza. Sebbene la scienza debba ancora consolidare un quadro più chiaro dei veri pericoli e benefici della cannabis, il mondo si sta liberando della follia del Reefer Madness.

External Resources:
  1. Recent palaeoenvironmental evidence for the processing of hemp (Cannabis sativa L.) in eastern England during the medieval period - White Rose Research Online https://eprints.whiterose.ac.uk
  2. About Cannabis Policy | APIS - Alcohol Policy Information System https://alcoholpolicy.niaaa.nih.gov
  3. Hashish in Islam 9th to 18th century https://europepmc.org
  4. Is Marijuana Bad for Health? https://www.scientificamerican.com
  5. Marijuana Was Once a Legal Cross-Border Import? https://www.cbp.gov
Liberatoria:
Questo contenuto è solo per scopi didattici. Le informazioni fornite sono state tratte da fonti esterne.