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By Steven Voser


Nel dicembre 2021, Malta è stata[1] la prima nazione europea a legalizzare la cannabis per uso ricreativo.

In questo articolo esamineremo nel dettaglio l'Avviso Legale n.478, che nel 2021 ha introdotto la legge sull'Autorità per l'Uso Responsabile della Cannabis. Spiegheremo esattamente in cosa consiste tale normativa, analizzeremo gli eventi chiave che ne hanno favorito l'accettazione da parte del presidente Vella e molti altri membri del Parlamento maltese, nonché il potenziale impatto sul movimento di legalizzazione nel resto dell'Europa.

Comprendere la legge maltese sulla cannabis

La legge sull'Autorità per l'Uso Responsabile della Cannabis è stata approvata sabato 18 dicembre 2021. Sebbene tale norma non abbia legalizzato completamente la ganja, ha comunque fissato in modo chiaro alcuni parametri giuridici, consentendo ai maggiori di 18 anni il possesso e la coltivazione di limitate quantità di cannabis.

Con la nuova legge, chi ha compiuto i 18 anni di età ora può:

✔️ Portare con sé fino a 7 grammi di cannabis.
✔️ Coltivare fino a 4 piante di cannabis in casa. Questo limite si applica ad ogni abitazione, non ad ogni individuo, e le piante non devono essere visibili al pubblico.
✔️ Conservare fino a 50 grammi di cannabis.
✔️ Richiedere che qualsiasi accusa per possesso illegale di cannabis venga cancellata dalla propria fedina penale.
✔️ Istituire organizzazioni (come i cannabis club) con altri soggetti privati, al solo scopo di coltivare e distribuire cannabis tra i membri dell'organizzazione.

La legge rientra nell'ambito di competenza del Ministero dell'Uguaglianza, della Ricerca e dell'Innovazione. Se necessario, l'Autorità per l'Uso Responsabile della Cannabis sarà soggetta a rettifiche ed emendamenti.

  • L'atteggiamento di Malta nei confronti dei cannabis club

Come accennato in precedenza, la nuova legge maltese sulla cannabis consente agli individui maggiorenni di fondare cannabis club dedicati esclusivamente alla condivisione di ganja tra i membri. In questo modo, chi non può o sceglie di non coltivare piante in casa, avrà comunque legalmente accesso alla marijuana.

In base alla nuova normativa sulla cannabis, i cannabis club di Malta dovranno rispettare le seguenti restrizioni:

⚠️ Le organizzazioni non dovranno avere scopo di lucro.
⚠️ Solamente i soggetti privati potranno registrarsi come proprietari di un cannabis club.
⚠️ Le organizzazioni dovranno essere situate ad almeno 250 metri di distanza da istituti scolastici.
⚠️ Le organizzazioni non potranno avere più di 500 membri.
⚠️ I cannabis club potranno vendere ai propri membri fino a 7 grammi di ganja al giorno e 50 al mese.
⚠️ Le organizzazioni potranno vendere ai membri fino a 20 semi di cannabis al mese, per agevolare la coltivazione di cannabis in casa.

Tutte le organizzazioni dovranno essere registrate presso l'Autorità per l'Uso Responsabile della Cannabis e fornire resoconti ogni tre mesi. Le iscrizioni ai cannabis club dovranno restare anonime.

L'atteggiamento di Malta nei confronti dei cannabis club

Cosa è vietato secondo la legge maltese sulla cannabis?

La legge sull'uso responsabile della cannabis evidenzia anche le ripercussioni legali per chi viola le suddette restrizioni. Nello specifico:

❌ Chiunque venga sorpreso in possesso di quantità di cannabis dai 7 ai 28 grammi dovrà presentarsi in tribunale e potrebbe ricevere una multa fino a 100 €.
❌ Fumare cannabis in pubblico resta illegale. Chiunque venga sorpreso a fumare in pubblico dovrà comparire davanti ad un giudice e potrebbe subire multe fino a 235 €.
❌ Qualsiasi adulto sorpreso a fumare cannabis in presenza di minori (sia in pubblico che in privato), potrebbe ricevere una multa fino a 500 €.
❌ Il possesso di cannabis da parte di soggetti minorenni non prevede l'arresto. Il minore verrà segnalato ad una commissione di giustizia, che provvederà a stabilire un “piano di assistenza”.

La nuova legge maltese sulla cannabis ha qualche zona giuridica grigia?

In base alle informazioni rilasciate dal governo e dai mezzi di informazione maltesi, alcuni elementi della nuova normativa sulla cannabis restano poco chiari.

Ad esempio, la legge sull'Autorità per l'Uso Responsabile della Cannabis non specifica la sanzione prevista per chi venga colto in possesso di quantità di cannabis superiori ai 28g, o conservi oltre 50g di ganja in casa, oppure coltivi più di quattro piante. Inoltre, la legge non indica quali azioni legali verranno intraprese nei confronti delle associazioni di cannabis che non rispettano le regole previste.

Prima del 2021, qual era l'atteggiamento di Malta nei confronti della cannabis?

Prima del 2021, Malta aveva già attuato alcune piccole modifiche alla sua normativa sulla cannabis. Nel 2015, ad esempio, il Paese ha depenalizzato il possesso di quantità di cannabis inferiori a 3,5 grammi.

Chi veniva scoperto per la prima volta in possesso di quantità superiori, poteva ricevere una multa dai 50 ai 100 €. In caso di recidiva, il soggetto doveva presentarsi al cospetto di un Centro di Recupero per Tossicodipendenti, il quale avrebbe impostato un percorso di riabilitazione. La mancata adesione al programma di riabilitazione avrebbe comportato un reato penale.

Nel 2015, Malta ha approvato anche l'utilizzo, previa prescrizione medica, del Sativex (farmaco a base di cannabinoidi contenente THC e CBD). In seguito, nel marzo 2018, il presidente maltese Marie-Louise Coleiro Preca ha promulgato la legge sulla Produzione di Cannabis a Fini Terapeutici e di Ricerca, approvando anche la prescrizione di cannabis per uso terapeutico.

Prima del 2021, qual era l'atteggiamento di Malta nei confronti della cannabis?

Quali sono le differenze tra le leggi maltesi e le norme sulla cannabis delle altre nazioni europee?

I Paesi Bassi sono celebri per le loro leggi piuttosto tolleranti nei confronti della cannabis, che ogni anno attirano milioni di turisti da tutto il mondo. Tuttavia, in questa nazione la cannabis è comunque soggetta a controllo; l'utilizzo e la vendita presso i coffeeshop sono semplicemente tollerati dalla polizia. Di conseguenza, gran parte delle attività svolte all'interno dei coffeeshop olandesi si collocano in una sorta di “zona grigia” dal punto di vista giuridico: sono tollerate, ma tecnicamente restano illegali.

Recentemente, anche la Spagna è diventata un punto di riferimento per la community della cannabis europea, grazie al crescente numero di cannabis club fondati in tutto il Paese, soprattutto a Barcellona. Come i coffeeshop olandesi, anche i cannabis club spagnoli sfruttano le aree grigie della normativa.

La legge spagnola proibisce la coltivazione di cannabis per uso personale, ma non il consumo di ganja all'interno di aree private.

Pertanto, il consumo personale non è perseguibile penalmente e tantomeno l'utilizzo di cannabis in compagnia di altre persone in spazi chiusi lontani dal pubblico. I cannabis club esistono (e vengono lasciati liberi di operare) in base alla legge sulla scelta personale, la libertà ed il consumo all'interno di proprietà privata. Alcune norme, ancora in fase di sviluppo, consentono la coltivazione, il trasporto e l'utilizzo di ganja in contesti sociali, sempre in modo discreto e lontano dal pubblico.

Per poter operare senza infrangere la legge, i cannabis club spagnoli vengono gestiti come organizzazioni noprofit e forniscono ai membri piccole quantità di ganja in cambio di una quota annuale, per coprire i costi legati alla coltivazione. Ad ogni modo, non esiste una norma che specifichi cosa si intende per membro di un cannabis club o la quantità di ganja che spetta legalmente a ciascuno.

Negli ultimi anni, altre nazioni europee hanno annunciato di voler revisionare le loro leggi sulla cannabis. Il Lussemburgo ha legalizzato la cannabis per uso terapeutico nel 2018 e nello stesso anno ha stabilito dei piani per legalizzare anche l'uso ricreativo. Nel 2021, il governo del Lussemburgo ha annunciato un piano[2] che permetterebbe agli adulti di coltivare e consumare cannabis all'interno delle proprie abitazioni, nonché acquistare semi di cannabis localmente o importandoli da altri Paesi.

Nel 2021, anche la Germania ha riacceso il dibattito sulla legalizzazione della cannabis. Il governo tedesco, guidato ora dal cancelliere Olaf Scholz, ha dichiarato di essere aperto ad una parziale legalizzazione della cannabis, consentendo, ad esempio, la vendita controllata di ganja per scopi ricreativi ai maggiorenni. Questa proposta andrebbe integrata nel programma di cannabis terapeutica già in vigore dal 2017 in Germania.

Per finire, nel 2021, anche l'Italia è stata sul punto di legalizzare l'uso della cannabis, tramite un referendum presentato alla Corte Suprema il 22 gennaio 2022, poi dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale il 16 febbraio.

Malta: La prima delle tante nazioni europee a legalizzare la cannabis?

Non resta che attendere ed osservare in che modo la decisione maltese di legalizzare la cannabis ricreativa influenzi il resto dell'Europa. La legalizzazione è un tema scottante per i governi di tutto il mondo, quindi possiamo solo supporre che Paesi come Lussemburgo, Germania ed Italia osservino con attenzione gli esiti della nuova normativa sulla cannabis a Malta.

External Resources:
  1. It's official: recreational cannabis reform is now law https://timesofmalta.com
  2. Luxembourg to legalise growing and using cannabis at home https://www.euronews.com
Liberatoria:
Questo contenuto è solo per scopi didattici. Le informazioni fornite sono state tratte da fonti esterne.

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