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Fotoperiodiche o autofiorenti: Vantaggi, svantaggi e fattori da considerare
Non sei sicuro della differenza tra cannabis autofiorente e fotoperiodica? Questa guida analizza i pro e i contro di ciascuna, così potrai decidere quale si adatta meglio al tuo impianto di coltivazione.
Indice:
- Autofiorenti e fotoperiodiche per principianti
- Cannabis fotoperiodica ed autofiorente: confronto dei tempi di crescita
- Autofiorenti e fotoperiodiche: come distinguere le differenze
- Rendimento delle fotoperiodiche e delle autofiorenti
- Potenza e qualità delle cime autofiorenti e fotoperiodiche
- Pro e contro di autofiorenti e fotoperiodiche
- Autofiorenti e fotoperiodiche: quali sono le migliori?
Quando si coltivano piante di cannabis, ci sono diverse opzioni genetiche tra cui scegliere. Per la maggior parte dei coltivatori domestici, la scelta spazia tra varietà femminizzate fotoperiodiche ed autofiorenti. Ma quali sono le differenze?
In questo articolo ti elencheremo i pro e i contro di entrambi i tipi di varietà, evidenziando dettagli specifici come potenza, resa, durata del ciclo di vita e cosa puoi aspettarti la prossima volta che coltiverai piante di cannabis autofiorenti o fotoperiodiche.
Autofiorenti e fotoperiodiche per principianti
Prima di confrontare queste caratteristiche, diamo un'occhiata a ciò che distingue queste piante.
“Fotoperiodica” significa semplicemente che la pianta è fototropica, ovvero risponde a specifici cicli di luce per passare dalla fase vegetativa a quella di fioritura.
Ciò significa che durante lo stadio di plantula e la fase vegetativa, le piante fotoperiodiche richiedono normalmente 18 ore di luce e 6 ore di buio. Una volta che una pianta di cannabis fotoperiodica è abbastanza grande e matura, la fioritura può essere indotta nelle coltivazioni indoor fornendo 12 ore di luce e 12 ore di buio. Outdoor, la riduzione delle ore di luce avviene in modo naturale con il passaggio dall’estate all’autunno, innescando così la fioritura nelle piante senza che il coltivatore debba fare nulla.
Le piante di cannabis autofiorenti, invece, non dipendono da un cambiamento nelle ore di luce e fioriranno automaticamente (generalmente dopo circa 3–4 settimane di crescita vegetativa), indipendentemente da quanta luce ricevano. La ragione per cui le autofiorenti ci comportano così è perché contengono la genetica ruderalis, un sottotipo di cannabis che conferisce alle piante il tratto della fioritura automatica.


Cannabis fotoperiodica ed autofiorente: Confronto dei tempi di crescita
Uno dei principali vantaggi della coltivazione di autofiorenti, specialmente per i coltivatori indoor, è il loro ciclo di vita predefinito e la rapidità con cui giungono a maturazione. Non solo non dovrai cambiare il ciclo di luce per indurre la fioritura, ma le tue piante finiranno il ciclo di vita entro la data specificata sulla confezione dei semi o sul sito web dell'azienda produttrice di semi.
Con le piante fotoperiodiche, i coltivatori indoor possono mantenerle in crescita vegetativa per tutto il tempo che desiderano, ottenendo piante più grandi ma allungando anche i tempi complessivi di coltivazione.
Con queste premesse, ecco una cronologia settimanale della nostra varietà Blue Cheese Auto e della Blue Cheese fotoperiodica.
Cronologia settimanale di un'autofiorente coltivata outdoor a maggio


La Blue Cheese Auto ha una linea genetica 40% indica, 35% sativa, 25% ruderalis ed un ciclo di vita di 11 settimane dalla semina al raccolto.
Settimana 1: Stadio di plantula (maggio)
Settimana 2: Stadio di plantula (maggio)
Settimana 3: Fase vegetativa (maggio)
Settimana 4: Fase vegetativa (maggio)
Settimana 5: Fase di fioritura (giugno)
Settimana 6: Fase di fioritura (giugno)
Settimana 7: Fase di fioritura (giugno)
Settimana 8: Fase di fioritura (giugno)
Settimana 9: Fase di fioritura (luglio)
Settimana 10: Fine della fioritura e lavaggio delle radici (luglio)
Settimana 11: Lavaggio delle radici e raccolta (luglio)
Blue Cheese Auto
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Blueberry x Cheese x Ruderalis |
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325 - 375 gr/m2 |
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40 - 70 cm |
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6 - 7 Settimane |
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THC: 16% |
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Sativa 35% Indica 40% Ruderalis 25% |
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60-110 gr/plant |
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60 - 110 cm |
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10–11 settimane dopo la germinazione |
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Confortante, Lucido |
Cronologia settimanale di una fotoperiodica coltivata outdoor a maggio


Una volta germinati i semi, le piante fotoperiodiche ti offrono una maggiore libertà nel decidere quanto prolungare la fase vegetativa. Di seguito è riportata una cronologia basata sulla versione fotoperiodica di Blue Cheese femminizzata, che ha un periodo di fioritura di 9 settimane.
Settimana 1: Stadio di plantula (maggio)
Settimana 2: Stadio di plantula (maggio)
Settimana 3: Fase vegetativa (maggio)
Settimana 4: Fase vegetativa (maggio)
Settimana 5: Fase vegetativa (giugno)
Settimana 6: Fase vegetativa (giugno)
Settimana 7: Fase vegetativa (giugno)
Settimana 8: Fase vegetativa (giugno)
Settimana 9: Fase vegetativa (luglio)
Settimana 10: Fase vegetativa (luglio)
Settimana 11: Fase vegetativa (luglio)
Settimana 12: Fase di fioritura (luglio)
Settimana 13: Fase di fioritura (agosto)
Settimana 14: Fase di fioritura (agosto)
Settimana 15: Fase di fioritura (agosto)
Settimana 16: Fase di fioritura (agosto)
Settimana 17: Fase di fioritura (settembre)
Settimana 18: Fase di fioritura (settembre)
Settimana 19: Fine fioritura e lavaggio delle radici (settembre)
Settimana 20: Lavaggio delle radici e raccolta (settembre)
Blue Cheese
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Original Cheese x Oregon Blueberry Blend |
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500 - 550 gr/m2 |
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100 - 160 cm |
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8 - 9 Settimane |
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THC: 19% |
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Sativa 40% Indica 60% |
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500 - 550 gr/plant |
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140 - 200 cm |
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dal 15 Settembre fino alla fine del mese |
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Fisicamente Rilassante, Frastornante, Lucido |
Autofiorenti e fotoperiodiche: Come distinguere le differenze
Non sempre è possibile distinguere un’autofiorente da una fotoperiodica solo osservandola, soprattutto perché le autofiorenti moderne sono molto più simili alle fotoperiodiche in termini di dimensioni e struttura rispetto al passato. Detto questo, ci sono alcune linee guida generali da considerare.
Le piante fotoperiodiche raggiungono in genere altezze finali di circa 150–200 cm, a seconda della varietà. Alcune possono diventare anche più alte, ma è raro. Le autofiorenti rimangono invece più piccole e tozze con un'altezza finale di 75–120 cm.
Potresti anche riconoscere un'autofiorente in base al numero di nodi. In genere, le autofiorenti iniziano a fiorire dopo aver sviluppato circa 4–5 nodi, mentre i coltivatori di varietà fotoperiodiche aspettano generalmente che la pianta abbia sviluppato almeno 6–8 nodi prima di prendere in considerazione il passaggio alla fioritura.
È importante notare che le piante di cannabis autofiorenti non reagiscono bene al rinvaso ed è preferibile seminarle direttamente nel loro vaso finale da 20–30 litri. Il trapianto può infatti stressare una pianta autofiorente, rallentando o frenando del tutto la sua crescita. Le varietà fotoperiodiche, invece, possono essere rinvasate più volte, a condizione che abbiano almeno una settimana di tempo per riprendersi durante la fase vegetativa.
Anche i tempi di fioritura possono variare tra varietà autofiorenti e fotoperiodiche. Di solito, le prime sono più veloci ed impiegano in media 6–8 settimane per fiorire. Le fotoperiodiche possono invece richiedere da 7 a 12 settimane, o più. In totale, le fotoperiodiche richiedono più di 20 settimane prima di essere pronte per la raccolta, mentre le autofiorenti possono completare l'intero ciclo di vita in appena 10 settimane dalla germinazione.


Rendimento delle fotoperiodiche e delle autofiorenti
Sebbene le autofiorenti tendano a rimanere più piccole delle piante di cannabis fotoperiodiche, nelle giuste condizioni possono produrre rese eccellenti. Utilizzando il metodo Sea of Green (SOG) e coltivando piante a distanza ravvicinata, le autofiorenti hanno tempi di sviluppo rapidi e possono produrre una quantità d'erba impressionante con poca manutenzione e concimazione. Se l'obiettivo principale è la resa, è meglio coltivare un grande numero di autofiorenti. Utilizzando come esempio la nostra Blue Cheese Auto, questa varietà produce raccolti medi di 400 g/m² indoor e 150 g/pianta outdoor.
Le piante fotoperiodiche, invece, possono essere più produttive grazie alle loro dimensioni maggiori e alla morfologia più cespugliosa. Inoltre, possono essere sottoposte a tecniche di training come cimatura e ScrOG per modellare la struttura delle piante e massimizzare la resa finale. I coltivatori della nostra varietà fotoperiodica Blue Cheese possono aspettarsi fino a 500 g/m² indoor e 500 g/pianta outdoor.
Potenza e qualità delle cime autofiorenti e fotoperiodiche
Potresti chiederti: “Quanto è potente una pianta di cannabis autofiorente rispetto ad una pianta di cannabis fotoperiodica?”. Potrebbe sorprenderti sapere che, grazie ai progressi dell’ibridazione moderna, le autofiorenti possono raggiungere potenze paragonabili a quelle delle fotoperiodiche, o almeno molto simili. In termini di quantità di resina, produzione di terpeni o qualità delle cime, le differenze sono quasi impercettibili.
Se provassi le cime ad occhi chiusi, probabilmente non sapresti dire se provengono da una pianta autofiorente o fotoperiodica. Questo è uno dei motivi principali per cui le autofiorenti hanno recentemente guadagnato popolarità, poiché la potenza e la qualità delle infiorescenze hanno fatto molta strada. Usando le nostre precedenti varietà come esempi, la loro potenza è molto simile: la Blue Cheese Auto raggiunge il 16% di THC e la Blue Cheese fotoperiodica il 19% di THC.
Pro e contro di autofiorenti e fotoperiodiche
Senza ulteriori indugi, ecco i pro e i contro della coltivazione di varietà autofiorenti rispetto a quelle fotoperiodiche. E ricorda, qualunque sia la tua scelta, puoi aspettarti risultati di alta qualità in entrambi i casi.


Vantaggi della coltivazione di piante di cannabis autofiorenti
- Le piante autofiorenti sono piccole e discrete, raggiungendo in media i 75–120 cm.
- Hanno un ciclo di vita rapido di appena 10 settimane.
- Sono adatte per un giardino, una terrazza, un balcone o spazi di coltivazione indoor ristretti.
- Richiedono poca manutenzione e sono perfette per i coltivatori principianti.
- Non richiedono cambiamenti nel ciclo di luce per fiorire.
- Non richiedono molti fertilizzanti.
- Con le autofiorenti si possono ottenere più raccolti consecutivi sia indoor che outdoor.
- Outdoor in un clima caldo, le autofiorenti possono essere coltivate fino a 9 mesi all'anno.
- Se coltivate con la tecnica SOG, sono ancora più efficienti e produttive.
- Offrono ottime prestazioni sia in coltivazioni indoor che outdoor.
- Sono resistenti al freddo e ad altre condizioni avverse.
Svantaggi della coltivazione di piante di cannabis autofiorenti
- Si possono usare solo tecniche di training a basso stress, in quanto il tempo di recupero è minimo.
- Le autofiorenti tendono a produrre rese inferiori per pianta rispetto alle fotoperiodiche.
- Non sono adatte alla clonazione e non possono essere utilizzate come piante madri.
- Rispondono male al rinvaso e farlo può rallentare la crescita, o peggio.


Vantaggi della coltivazione di piante di cannabis fotoperiodiche
- Le piante di cannabis fotoperiodiche possono rimanere nella fase vegetativa per un periodo di tempo prolungato, dando origine a piante più grandi e produttive.
- Queste piante possono essere clonate o utilizzate come piante madri.
- I coltivatori possono utilizzare il training sia a basso che ad alto stress per ottimizzare la forma della pianta e massimizzare le rese.
- Con le fotoperiodiche è possibile ottenere rese molto più elevate per pianta.
- Generalmente, si consiglia il trapianto, purché alle piante venga dato abbastanza tempo per riprendersi.
Svantaggi della coltivazione di piante di cannabis fotoperiodiche
- I principianti potrebbero avere difficoltà ad indurre e mantenere la fioritura indoor.
- Alcune varietà sativa possono crescere fino a 300 cm, il che le rende poco pratiche nelle coltivazioni indoor.
- Outdoor, il lasso di tempo per la raccolta può essere il doppio di quello delle autofiorenti.
Autofiorenti e fotoperiodiche: Quali sono le migliori?
Nella battaglia tra autofiorenti e fotoperiodiche, non esiste una vincitrice assoluta: tutto dipende dalle preferenze, dallo spazio di coltivazione e dal livello di esperienza del coltivatore. Coltivare varietà fotoperiodiche è una scelta tradizionale, spesso associata a raccolti abbondanti e cime potenti. Le autofiorenti, però, rappresentano un’alternativa più veloce e potenzialmente più semplice, in grado di offrire risultati comparabili a quelli delle fotoperiodiche. Entrambi i tipi possono produrre risultati di alta qualità: le autofiorenti offrono velocità e semplicità, mentre le fotoperiodiche flessibilità e produttività. Quindi, quale sceglierai?