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La Cannabis Può Aiutare a Trattare la Depressione?
THC e CBD sono le molecole più conosciute prodotte dalla pianta ed entrambe sono oggetto di numerose ricerche per la loro relazione con ansia e depressione.
La depressione è il disturbo mentale più diffuso. Negli Stati Uniti colpisce circa 19,2 milioni di adulti, mentre in Europa circa il 4,6% della popolazione soffre di depressione o ansia[1]. In alcuni individui, i sintomi della depressione sono transitori. In altri, questa condizione è permanente e può ridurre notevolmente la qualità della vita. La depressione sottrae miliardi di euro dall'economia ogni anno e priva le persone della loro potenziale felicità. I trattamenti convenzionali per questo tipo di disturbo includono una gamma di farmaci potenzialmente efficaci, ma non privi di effetti collaterali. È interessante notare che alcune persone che soffrono di depressione si rivolgono alla cannabis. I ricercatori stanno mostrando un indiscusso interesse verso i potenziali benefici dell’erba per una serie di problemi di salute, ma quali risultati può offrire contro la depressione?
COS'È LA DEPRESSIONE E DA COSA È PROVOCATA?
Ciascuno di noi può sentirsi triste di tanto in tanto. Stress, ansia ed eventi ad alto impatto emotivo possono lasciarci esausti e demoralizzati. Alla fine, questa tristezza svanisce e noi possiamo continuare indisturbati la nostra vita. Ma la depressione è più di una semplice tristezza. È un disturbo mentale cronico, che può persistere per mesi o persino anni. Chi ne soffre non è in grado di “uscirne”.
POTENZIALI FATTORI CHE SCATENANO LA DEPRESSIONE
Le cause della depressione sono un tema complesso. Questo disturbo può derivare da un evento sconvolgente nella vita del soggetto, come la morte di una persona cara, una grave malattia o disturbi sociali/lavorativi. Per alcune persone, la condizione si sviluppa dopo una serie di piccoli eventi spiacevoli, che intrappolano il soggetto in una spirale negativa. Una persona corre maggiori rischi di soffrire di depressione se usa determinate sostanze ed alcol nel tentativo di automedicarsi.
In altri casi, la depressione può manifestarsi senza alcuna ragione apparente. I fattori biologici ed il tipo di personalità possono giocare un ruolo importante. Una delle cause della depressione potrebbe essere la mancanza di neurotrasmettitori come la serotonina. Gli scienziati hanno scoperto che l'ippocampo—un'area del cervello responsabile di memoria e processi di apprendimento—è più piccolo nei soggetti affetti da depressione[2]. Ciò potrebbe essere causato dallo stress, che inibisce la produzione di nuovi neuroni.
SINTOMI COMUNI DELLA DEPRESSIONE
La depressione può manifestarsi in vari modi. Talvolta i sintomi sono lievi, in altri casi possono essere più marcati. I sintomi di depressione più comuni includono:
• Basso tono dell'umore o tristezza persistenti
• Apatia e mancanza di motivazione
• Bassa autostima
• Insonnia
• Agitazione
• Difficoltà di concentrazione
• Inappetenza o eccessivo consumo di cibo
• Dolori persistenti
• Senso di disperazione
• Stimolo al pianto o pianto frequente
• Irritabilità e intolleranza
• Mancanza di entusiasmo verso la vita
• Pensieri suicidi
TRATTAMENTO PER LA DEPRESSIONE
Esistono diverse terapie per trattare la depressione. Ognuna è raccomandata individualmente in base alla gravità e alle specifiche caratteristiche del disturbo.
I medici possono prescrivere trattamenti non farmacologici per la depressione, suggerendo attività per migliorare l’umore come la psicoterapia e l’esercizio fisico. È interessante notare che l’esercizio aerobico può aumentare i cannabinoidi endogeni responsabili, insieme ad altre sostanze, del cosiddetto “sballo del corridore"[3]. Chi soffre di depressione può trarre benefici anche dalla terapia cognitivo comportamentale (TCC), grazie alla quale può cambiare i suoi schemi di pensiero e di comportamento.
In altri casi, i medici potrebbero prescrivere antidepressivi. In commercio ci sono oltre 30 diversi tipi di antidepressivi, inclusi gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Gli SSRI aumentano i livelli del neurotrasmettitore serotonina. Limitano il riassorbimento della serotonina nel neurone presinaptico, lasciando in circolazione maggiori quantità di questa sostanza. Questi farmaci sono efficaci nello stabilizzare l’umore in alcuni pazienti, ma talvolta sono associati ad effetti collaterali tra cui nausea, nervosismo, vertigini, problemi sessuali, aumento di peso ed insonnia.
Queste opzioni aiutano alcune persone ad affrontare e persino superare la depressione, mentre ad altre non danno alcun sollievo. Oggi, molte persone stanno esplorando altre opzioni, inclusa la cannabis.
CANNABIS, DEPRESSIONE E SISTEMA ENDOCANNABINOIDE
Se fumate erba, conoscete già gli effetti che può produrre. Ci sono momenti in cui una boccata di bong può scatenare forti risate. Alcune varietà producono un effetto inebriante che può durare diverse ore, mentre altre sono un po’ più rilassanti e ci aiutano a ritrovare un po’ di serenità la sera. Tuttavia, ci sono delle volte in cui una canna d'erba è sufficiente per innescare attacchi d’ansia o addirittura di panico.
Poiché la cannabis può avere effetti molto diversi sulle persone, non sempre ha la capacità di migliorare l’umore di una persona.
La ricerca sta ancora esplorando l’effetto della cannabis sulla depressione. Prima di approfondire gli studi, è importante fare alcune distinzioni. Poiché le concentrazioni di cannabinoidi e terpeni variano da varietà a varietà, gli effetti sull’umore possono cambiare drasticamente.
Tutto si complica ulteriormente se si considera che ciascuna varietà di cannabis sviluppa queste sostanze in proporzioni differenti. Alcune genetiche possiedono un'elevata quantità di cannabinoide psicoattivo THC, mentre altre producono ricche dosi di CBD privo di effetti psicotropi. In più, esistono altri 100 cannabinoidi e 100 terpeni, ognuno dei quali racchiude effetti distinti. Pertanto, alla domanda “la cannabis ha qualche effetto sulla depressione?” potremmo rispondere solo in modo inadeguato e poco esauriente. Dovremmo invece scoprire l’impatto delle singole molecole ed il modo in cui agiscono insieme
Bubble Kush
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Bubble Gum x O.G. Kush |
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550 - 600 gr/m2 |
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80 - 140 cm |
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8 - 10 Settimane |
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THC: 19% |
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Sativa 20% Indica 80% |
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600-650 gr/plant |
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160 - 200 cm |
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dal 15 Settembre fino alla fine del mese |
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Fisicamente Rilassante, Frastornante, Lucido |
COSA DICONO LE RICERCHE SCIENTIFICHE
Purtroppo non sono ancora state condotte ricerche sufficientemente approfondite sull'argomento. Per il momento, abbiamo solo un'idea generale di questi complessi meccanismi. Ad ogni modo, la scienza ha ormai ampiamente compreso i singoli effetti di THC e CBD sull'umore.
Quando osserviamo gli effetti di queste sostanze chimiche sul nostro cervello, dobbiamo prima comprendere il sistema endocannabinoide (SEC). “Endo” significa all’interno e “cannabinoide” si riferisce alla cannabis. Si tratta di un sistema cellulare coinvolto in diversi processi biochimici che influenzano i recettori in modo analogo alla cannabis. I recettori del SEC si trovano su numerosi tipi di cellule in tutto il corpo. Finora, la scienza ha confermato due recettori principali: CB1 e CB2.
Il SEC racchiude anche degli speciali neurotrasmettitori che si legano ai siti recettori, regolando l'intero sistema. Queste molecole sono conosciute come endocannabinoidi, ovvero anandamide e 2-arachidonoilglicerolo (2-AG). Le molecole prodotte dalla pianta di cannabis possiedono una struttura analoga e possono quindi influenzare gli stessi recettori. I cannabinoidi della cannabis—e delle altre specie vegetali—vengono chiamati fitocannabinoidi.
Sia l'anandamide che il 2-AG svolgono un ruolo chiave nel sistema dopaminergico e, quindi, nella possibile regolazione dell’umore[4]. Entrambe queste molecole si legano ai recettori CB1 del sistema nervoso e possono anche modificare i livelli di dopamina o la loro attività recettoriale[5].
Il THC (tetraidrocannabinolo) è uno dei principali costituenti delle moderne cultivar di cannabis. Questa molecola produce effetti psicotropi legandosi ai recettori CB1 del nostro sistema nervoso centrale. I suoi effetti possono influenzare l’umore a breve termine, stimolando l’attivazione delle cellule dopaminergiche.[6]
Una ricerca pubblicata sul _Journal of Affective Disorders_ ha studiato gli effetti della cannabis su depressione, ansia e stress.[7] I ricercatori hanno raccolto dati dall’app Strainprint per esaminare gli effetti di alcune varietà.
Ma il THC non è l’unico cannabinoide sottoposto ad analisi. È stato studiato anche il CBD. Dai risultati dello studio, è emerso che le varietà ad alto contenuto di CBD e basso di THC mostravano una maggiore azione sull'umore dei partecipanti. Al contrario, le varietà ricche di THC e povere di CBD sembravano favorire il rilassamento.
Ciò potrebbe essere dovuto all’interazione del CBD con la serotonina,[8] un neurotrasmettitore che regola l’umore. Si ritiene che il CBD si leghi al recettore della serotonina 5-HT1A.[9]
L’interazione del CBD con i recettori CB1 non crea una reazione così forte e, di conseguenza, non arriva a stimolare i neuroni dopaminergici allo stesso modo del THC[10]. Secondo alcuni studi, il CBD potrebbe essere sia un antagonista che un agonista inverso del CB1 e, allo stesso tempo, un agonista indiretto di questo recettore. Ciò suggerisce che il CBD potrebbe aumentare i livelli di anandamide inibendo l'enzima che scompone questo endocannabinoide. Le maggiori concentrazioni di anandamide andranno così a legarsi ai recettori CB1 e produrranno, in alcuni casi, i loro effetti sull’umore.
La ricerca sugli effetti di alcune molecole di cannabis sulla depressione è promettente. Tuttavia, sono necessari studi più esaurienti sull’applicazione della pianta contro questo disturbo.
CANNABIS E DEPRESSIONE: UN RAPPORTO COMPLESSO
Sebbene l’esposizione acuta al THC possa aumentare il rilascio di dopamina, l’esposizione cronica può indebolire il sistema dopaminergico.[11] L’uso di cannabis a lungo termine può ridurre la risposta del cervello alla dopamina e, possibilmente, portare ad una riduzione delle sensazioni di ricompensa e motivazione.
Come abbiamo già detto, la cannabis non è solo THC. Anche il CBD è al centro di numerosi studi per i suoi effetti sull’umore. Inoltre, i ricercatori devono ancora studiare oltre 100 altri cannabinoidi, terpeni ed altre molecole in questo ambito.
Quindi, non conoscendo ancora l'esatta relazione tra cannabis e depressione, la linea d’azione più sensata è discutere la questione con un medico qualificato.
External Resources:
- Depression and Other Common Mental Disorders https://apps.who.int
- Late-Life Depression, Hippocampal Volumes, and Hypothalamic-Pituitary-Adrenal Axis Regulation https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Wired to run: exercise-induced endocannabinoid signaling in humans and cursorial mammals with implications for the ‘runner’s high’ | Journal of Experimental Biology https://jeb.biologists.org
- The mesolimbic dopamine reward circuit in depression https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Reversal of dopamine D(2) receptor responses by an anandamide transport inhibitor https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- The effects of Δ 9 -tetrahydrocannabinol on the dopamine system | Nature https://www.nature.com
- A naturalistic examination of the perceived effects of cannabis on negative affect - ScienceDirect https://www.sciencedirect.com
- Antidepressant-like effect induced by Cannabidiol is dependent on brain serotonin levels. - PubMed - NCBI https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Agonistic Properties of Cannabidiol at 5-HT1a Receptors | SpringerLink https://link.springer.com
- Cannabinoids and Cannabinoid Receptors: The Story so Far https://www.cell.com
- The effects of Δ 9 -tetrahydrocannabinol on the dopamine system | Nature https://www.nature.com
Liberatoria:
Questo contenuto è solo per scopi didattici. Le informazioni fornite sono state tratte da fonti esterne.