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C/ Vilar d'Abdelà, 5 (nave 1) CP: 08170 de Montornès del Vallès

+34 937 379 846

[email protected]


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The RQS Blog

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Sebbene la legalizzazione della cannabis stia guadagnando terreno, l'erba viene ancora stigmatizzata. Ascolta cosa pensa Tammy Pettigrew (The Cannabis Cutie) sulle molteplici controversie sulla cannabis, incluso se l'erba sia una droga di passaggio, se abbassi il QI e se sia vero che i consumatori di marijuana sono pigri.



1. Perché i consumatori di cannabis sono spesso ritenuti pigri da alcune persone?

Negli Stati Uniti, i proibizionisti usano spesso questa strategia per convincere le persone a non usare la cannabis, ma ritengo che ciò derivi dall'opinione diffusasi tra gli americani bianchi nei confronti dei messicani durante la rivoluzione messicana nel 1910–1911. All’epoca, molti rifugiati entravano negli Stati Uniti attraverso i confini meridionali e portavano con loro la cannabis. Ma invece delle tipiche tinture o caramelle che gli statunitensi potevano acquistare in farmacia, i messicani fumavano la pianta. I media fecero un ottimo lavoro nel convincere i cittadini statunitensi benestanti che questa pianta li stava rendendo pigri come i messicani. Ciò risulta piuttosto esilarante, in quanto i messicani sono famosi per il loro duro lavoro di bassa manovalanza svolto sotto il sole cocente. Quindi, le origini dello stereotipo del fumatore pigro derivano, purtroppo, dalla xenofobia nei confronti dei messicani.

2. Trattenere il fumo di marijuana nei polmoni sballa di più?

Questo è solo un mito. Trattenere il fumo tende a far girare la testa perché nell’organismo viene a mancare l'ossigeno. L'unica cosa che bisogna fare è inalarlo. Per assicurarti che raggiunga i recettori, inala una profonda boccata di fumo ed espiralo senza trattenerlo. Trattenere il fumo non giova affatto al tuo sballo, né ai tuoi polmoni.

Trattenere il fumo di marijuana nei polmoni sballa di più?

3. Cosa diresti ad una persona che pensa che la cannabis sia una sostanza che crea una forte dipendenza?

Le direi che c’è una netta differenza tra dipendenza chimica e semplice dipendenza. Una dipendenza chimica da sostanze come nicotina, crack, metanfetamine ed eroina può creare una dipendenza cerebrale nel giro di una settimana. E questo vale anche per alcuni prodotti farmaceutici.

Ora, le persone possono manifestare una dipendenza nei confronti della cannabis, ma non allo stesso modo. È un po’ come quando sviluppiamo una dipendenza verso il cioccolato, i fast food, le bibite gassate o le cattive relazioni. Diventa solo una cattiva abitudine. Quindi, anche se non esiste una dipendenza paragonabile a quella da nicotina o da prodotti farmaceutici, ognuno di noi può sviluppare disturbi legati all’uso di cannabis, che potrebbero degenerare in problemi di dipendenza.

4. La marijuana è una droga di passaggio?

Assolutamente no! Considero che la droga di passaggio più diffusa sia invece l’alcol. La cannabis è piuttosto una droga di “uscita” molto efficace. Una persona con problemi di dipendenza verso prodotti farmaceutici, droghe ricreative o alcol può slegarsi dalla sostanza senza gravi crisi di astinenza grazie all’uso di cannabis. La maggior parte delle persone che conosco che consumano marijuana sono perfettamente funzionali e in piena salute. Non stanno provando altre sostanze potenzialmente dannose per il loro corpo, né hanno alcun interesse a farlo. Quindi, ancora una volta, è qualcosa che i proibizionisti usano per dissuadere bambini ed adulti dall’usare la cannabis.

"In una giornata di svago, mi sono fatta beccare in pieno giorno con un bicchiere di champagne in una mano ed uno spinello nell’altra gironzolando nel mio giardino. D’istinto, ho subito nascosto la canna, ma non lo champagne. Dopo pochi istanti mi sono resa conto di quello che stavo facendo ed ho pensato: “Aspetta un attimo, una di queste cose sta danneggiando il mio corpo, mentre l’altra lo sta aiutando a guarire”."

5. Dovremmo parlare di cannabis con i nostri genitori?

Penso che il modo migliore per destigmatizzare questa pianta sia parlandone con i nostri cari e penso che i genitori siano un ottimo punto di partenza. Man mano che i nostri genitori invecchiano, prendono sempre più farmaci, sentono più dolore e manifestano più disturbi. Ritengo che parlare con loro di questa alternativa non tossica possa rivelarsi un argomento molto importante che dovremmo avere come fumatori e consumatori di cannabis. Io ne ho parlato con i miei genitori ed uno ha iniziato ad usare la cannabis per via topica e l’altro sta usando solo CBD. Si tratta di un ottimo inizio. Per cui, credo che tutti dovremmo parlarne con i nostri genitori.

6. Potresti parlarci dello stigma della genitorialità e della cannabis in generale?

Sono mamma di due figli. In una giornata di svago, mi sono fatta beccare in pieno giorno con un bicchiere di champagne in una mano ed uno spinello nell’altra gironzolando nel mio giardino. D’istinto, ho subito nascosto la canna, ma non lo champagne. Dopo pochi istanti mi sono resa conto di quello che stavo facendo ed ho pensato: “Aspetta un attimo, una di queste cose sta danneggiando il mio corpo, mentre l’altra lo sta aiutando a guarire”. È stata quasi una rivelazione per me ed ho sentito subito il bisogno di parlarne con i miei figli prima dell'inizio delle scuole. Ovviamente, una volta tornati sui banchi, sono stati subito sommersi da bugie, che alla fine sono la forma di controllo adottata dal nostro governo.

Secondo alcuni studi condotti qui negli Stati Uniti, mi sembra in Colorado, ogni volta che i genitori consumano cannabis, il loro coinvolgimento con i figli aumenta, sono più interessati a guardare programmi TV, a giocare e i loro livelli di stress tendono a diminuire. Voglio dire, una mamma felice è molto meglio per i bambini di una mamma stressata, ansiosa e depressa. Quindi, credo che lo stigma debba cambiare. Se ci sono mamme brave che bevono il vino, le mamme e i papà che fumano una canna dovrebbero essere considerati genitori altrettanto buoni.

7. Cosa ne pensi dell’influenza dei millennial sulla fine dello stigma sulla cannabis?

Penso che il loro impatto sia enorme. I millennial e la Generazione Z stanno dando prova dei benefici della cannabis per la nostra salute e fungono da modello per le persone che in passato sono cresciute con la propaganda [anti-cannabis]. Sono loro a dirci: “Sei stato male informato con dati fuorvianti. Oggi ti sto dimostrando che sto consumando cannabis e, nonostante ciò, ho ancora successo. Non ho rovinato nulla della mia vita come ti volevano far credere in passato”.

Quindi, penso che i millennial stiano giocando un ruolo importante e siano destinati a prendere le redini della fine del proibizionismo, o almeno si spera. Stiamo assistendo ad una svolta storica e penso che ciò si rifletterà nella futura legalizzazione.

8. In Europa arriviamo sempre un po’ più tardi rispetto agli Stati Uniti. Almeno per noi, l’alcol continua ad essere il principale sbocco ricreativo. Cosa sta accadendo negli Stati Uniti?

Negli USA è nata una nuova tendenza chiamata “Cali sober”, ovvero consuma cannabis ed altre sostanze naturali, come la psilocibina, ma stai lontano dall’alcol e dalle altre droghe ricreative. Quindi, almeno per la mia generazione, ci stiamo allontanando dalla cultura dominante del bere. Negli Stati Uniti, i college e le università costituiscono un enorme mercato per i superalcolici. Gli studenti ne consumano praticamente tutti i fine settimana. Quindi, sono felice di vedere che stiamo prendendo questa nuova traiettoria. È un po’ come dire: “Abbiamo finito di mettere queste sostanze estranee nel nostro corpo che fanno più male che bene”. E siamo decisamente più aperti a consumare sostanze benefiche e lo facciamo divertendoci.

In Europa arriviamo sempre un po’ più tardi rispetto agli Stati Uniti. Almeno per noi, l’alcol continua ad essere il principale sbocco ricreativo. Cosa sta accadendo negli Stati Uniti?

9. Perché pensi che la cannabis non sia ancora legale in tutto il mondo?

Gli interessi dietro alla cannabis sono così grandi che qualcuno potrebbe rimetterci se venisse legalizzata in tutto il mondo. Ad esempio, se venisse legalizzata a livello federale negli Stati Uniti, le carceri perderebbero una buona fetta di entrate. Vista da questa prospettiva, la schiavitù è ancora legale negli USA. Se sei in prigione, ti possono far lavorare gratis (o magari per 20 centesimi l’ora) senza benefici, cassa integrazione, giorni di ferie.

Anche le forze dell'ordine perderebbero ingenti quantità di denaro, perché con i sequestri riescono a guadagnare molti soldi esentasse. Anche le industrie farmaceutiche verrebbero colpite e i grandi produttori di alcolici. Come vedi si tratta solo di soldi. E poi, se pensi a tutti i prodotti che potresti sostituire con la pianta di canapa, è ovvio che sarebbe un’enorme minaccia per un grande numero di industrie. Per cui, ritengo che ci siano ancora molte ragioni per mantenerla illegale. Non hanno ancora ben capito come sostituire questi profitti e, finché non lo faranno, penso che avremo ancora questo problema.

10. Pensi che legalizzando l’erba si legalizzeranno anche altre droghe?

Penso di sì. Stiamo vivendo un nuovo risveglio, in cui la gente si chiede: “Perché stiamo controllando quello che una persona fa al proprio corpo?”. Se qualcuno prende la decisione consapevole di assumere cocaina o crack, penso che sia una scelta personale. Lo stesso vale per chi decide di andare tutti i giorni a mangiare al fast food. A lungo termine, entrambe queste persone correranno il rischio di danneggiare le loro famiglie, di morire prematuramente, di rovinare molti aspetti della loro vita e le generazioni future ne risentiranno. Ma qui non vogliamo controllare i cattivi rapporti tra le persone o le cattive scelte alimentari.

Non credo che si debba monitorare ciò che le persone stanno facendo nella privacy delle loro case, indipendentemente dal fatto che stia causano dei danni. Quindi, prima o poi, dovremo affrontare questa discussione per porre fine al controllo e alla criminalizzazione dei comportamenti che riteniamo poco morali.

11. Quali sono i tuoi tre motivi principali (personali solo per te) per cui la cannabis dovrebbe essere legalizzata in tutto il mondo?

Uno dei motivi per cui credo che la cannabis dovrebbe essere legalizzata in tutto il mondo è perché il nostro pianeta sta attraversando una crisi ambientale. Potremmo ridurre considerevolmente l’effetto serra ed iniziare a risolvere i danni che abbiamo fatto al suolo, all’aria e al nostro cibo.

Un’altra ragione è perché non possiamo criminalizzare il comportamento delle persone e poi trarre profitto dai loro errori. Penso che sia completamente immorale dire: “Adesso che ti abbiamo beccato per la terza volta con uno spinello, possiamo chiuderti in prigione a vita e sfruttarti per sempre”.

E, infine, dev’essere legalizzata per liberare tutte le persone che sono in prigione ingiustamente. L’incarcerazione di massa che abbiamo negli Stati Uniti è simile alle leggi sulla schiavitù di Jim Crow. Quindi, questa è un’altra ragione: vedere così tante persone che escono di prigione etichettate per il resto della loro vita. Potresti essere arrestato a 18 anni, ma poiché hai questa etichetta di ex-carcerato, non potrai mai accedere a determinati lavori, prestiti, istruzione, voto, passaporti, ecc. per il resto della tua vita. Quindi, mi piacerebbe vedere questi milioni di statunitensi a cui è stato negato un posto nella società tornare ad essere liberi e forti come prima.

12. La marijuana ti fa perdere il controllo? O sei consapevole di ciò che ti sta accadendo intorno?

Ognuno di noi ha un corpo diverso e le reazioni cambiano da persona a persona. Esattamente come abbiamo alcuni amici che non dovrebbero mai bere alcolici ed altri che possono bere 4 medie senza battere ciglio, la cannabis ci fa vivere esperienze uniche. Se tu rispondi ad una varietà in un certo modo, il tuo migliore amico potrebbe rispondere in modo diverso. Quindi, è tutta una questione di tentativi ed errori. Probabilmente, uno dei modi migliori per determinare la tua esperienza individuale è tenere un diario. Come ti sei sentito prima e dopo? Cosa stavi cercando di ottenere? Sei riuscito ad ottenerlo? È sicuramente una cosa che cambia da caso a caso.

La marijuana ti fa perdere il controllo? O sei consapevole di ciò che ti sta accadendo intorno?

13. Tu hai tenuto un diario quando hai iniziato?

Sì, l’ho fatto. Probabilmente non proprio agli inizi, ma direi che durante il COVID ho iniziato a pensare seriamente a tutte le varietà che stavo usando. È stato allora che ho realizzato che il mio corpo sembrava reagire meglio a tutto ciò che era etichettato come “OG”, per l’energia che sentivo. Eppure, secondo il marketing, queste varietà dovrebbero farmi addormentare.

14. Pensi che quando/se la cannabis sarà legalizzata, il numero di persone che ne farà uso aumenterà?

Penso che una volta eliminato lo stigma, le persone saranno più disposte a provarla, solo perché sapranno che non andranno in prigione. Ho molti amici che si rifiutano di provarla semplicemente a causa della sua illegalità. Se è illegale è automaticamente sbagliato. Quindi, una volta eliminato questo ostacolo, penso che molte più persone saranno aperte a capire fino in fondo questa medicina di origine vegetale.

15.  L’uso di cannabis a lungo termine riduce il QI?

Ci sono stati molti studi su questo aspetto e la risposta è no. Il quoziente intellettivo rimane stabile per tutta la vita? Non credo che ci siano molti fattori a cambiarlo, ma la cannabis non è di sicuro responsabile del calo di QI. Semmai, almeno secondo me, la mia creatività aumenta dopo aver consumato marijuana, così come la mia voglia di cercare informazioni. Attribuisco sicuramente alla cannabis molte delle conoscenze che ho desiderato apprendere e dei progetti che ho portato a termine. Quindi, direi che la cannabis probabilmente ha aiutato il mio QI. Non ci sono prove scientifiche che dicano che lo riduca o lo aumenti.