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By Luke Sumpter


I fitoregolatori, anche conosciuti come PGR o regolatori di crescita delle piante, sono sostanze chimiche stimolanti impiegate per migliorare la resa e le dimensioni delle cime. La loro funzione è essenzialmente quella di ingannare gli ormoni vegetali per accelerare i processi che stimolano la crescita ed inibire quelli che la frenano o la rallentano. Tuttavia, queste molecole sono anche conosciute per danneggiare l’ambiente e potrebbero rappresentare una minaccia per la salute umana. Scoprite tutti i segreti di questi controversi regolatori della crescita ed imparate a riconoscere un’erba trattata con PGR.

Cosa sono i PGR presenti nella cannabis?

I PGR sono molecole semplici che, come avrete già intuito, mirano a regolare la crescita e lo sviluppo delle piante. Molte di queste sostanze chimiche si trovano naturalmente nelle piante, dove aiutano a guidare importanti processi fisiologici. Tuttavia, gli esseri umani sono riusciti a creare in laboratorio dei PGR sintetici da applicare sulle piante per aumentare i raccolti, prolungare la vita post-raccolta e la qualità di conservazione dei frutti.

Ovviamente, queste sostanze chimiche hanno suscitato anche l'interesse dei coltivatori di cannabis commerciali. Funzionano bene nelle colture fruttifere e, di conseguenza, hanno la potenzialità di migliorare anche le dimensioni delle cime, aumentare il peso dei raccolti e, in definitiva, incrementare i margini di profitto. Ma i PGR sono innocui per i consumatori?

Pesticidi ed erbicidi sono considerati dei pericolosi agenti contaminanti nei mercati legali della cannabis, soprattutto in quelli del Nord America. Alcuni ricercatori hanno voluto esaminare i possibili residui di pesticidi nel fumo della cannabis e, dai risultati ottenuti, è emerso che la contaminazione è “pericolosamente alta[1]” e significativamente preoccupante. Questa situazione ha spinto molti scienziati ad interessarsi al fenomeno dei residui di PGR nelle cime[2].

Sebbene i PGR siano efficaci nel massimizzare il volume dei raccolti, sempre più consumatori si stanno rivolgendo ai prodotti biologici, ecosostenibili ed artigianali appositamente formulati per la cannabis e privi di composti sintetici (destinati alle coltivazioni su scala ridotta). Alcune ricerche suggeriscono che le pipe ad acqua ed i bong potrebbero filtrare[3] alcune sostanze chimiche nocive, ma la possibile presenza di contaminanti continua a spaventare molti consumatori di cannabis.

Ma i PGR vengono applicati anche nelle colture alimentari? Ebbene sì. Ad esempio, gli agricoltori applicano diversi tipi di queste sostanze chimiche per migliorare la forma delle mele o per impedire che i frutti cadano troppo presto. Inoltre, molti alimenti coltivati a fini commerciali contengono anche residui di pesticidi. Solo perché una sostanza stimolante viene usata in campo agricolo per migliorare la crescita e la produttività delle piante non significa che sia sicura da ingerire.

Qui di seguito approfondiremo l’argomento sui PGR. Dopo aver scoperto come agiscono all'interno delle piante, capirete i loro potenziali pericoli e saprete riconoscere una marijuana trattata con PGR.

Cosa sono i PGR presenti nella cannabis?

Il ruolo dei PGR nelle piante

I PGR non sono altro che ormoni vegetali. Esattamente come gli ormoni animali aiutano a regolare una serie di meccanismi fisiologici, gli ormoni vegetali stimolano la crescita, la fioritura, la fruttificazione ed altri processi. Tuttavia, nel caso degli animali, gli ormoni entrano nella circolazione sistemica per esercitare i loro effetti attraverso le ghiandole e gli organi distanti. Nelle piante, gli ormoni tendono invece a produrre effetti laddove sono normalmente sintetizzati. Pertanto, queste sostanze chimiche lavorano per creare effetti isolati, ma lavorano anche insieme per produrre una serie di reazioni.

I principali PGR presenti naturalmente nelle piante includono:

Acido abscissico
Questo PGR agisce chiudendo gli stomi (i piccoli pori presenti sulla superficie delle foglie) nei periodi di siccità. Poiché questi fori regolano il movimento dei gas dall'interno all'esterno e viceversa, chiuderli consente alle piante di trattenere l’acqua quando questa risorsa inizia a scarseggiare. L’acido abscissico svolge anche un ruolo nell’abscissione, ovvero il distacco naturale di frutti e foglie morte dai rami.
Etilene
Questo ormone vegetale contribuisce alla senescenza di foglie e fiori. Avete mai raccolto un pomodoro verde e l’avete visto diventare rosso sul davanzale? Potete ringraziare l’etilene per aver facilitato il processo di maturazione del pomodoro raccolto prematuramente dal ramo.
Gibberellina
Questa sostanza chimica svolge un ruolo chiave nella germinazione. Quando un seme inizia a germinare, gli enzimi liberano la gibberellina nella sua forma attiva. Questa sostanza chimica rompe quindi la dormienza del seme, regolando successivamente anche l’espressione sessuale e svolgendo un ruolo nell’ermafroditismo in numerose specie.
Auxina
Questo PGR svolge diversi ruoli cruciali, inclusa la formazione di cellule radicali. L’auxina è anche alla base del fototropismo, il processo che permette alle piante di crescere verso la luce.
Citochinina
Questa sostanza chimica aiuta la divisione cellulare e contrasta la senescenza.

Perché i coltivatori usano i PGR sulla cannabis?

Come avrete immaginato, i coltivatori sottopongono le proprie piante ai PGR per produrre cime più grandi e compatte. Sebbene possano essere accattivanti dal punto di vista estetico, queste infiorescenze hanno un prezzo da pagare.

Quando una pianta viene trattata con i PGR, i suoi ormoni endogeni subiscono sostanzialmente un'alterazione. Gli ormoni naturali agiscono in parte scomponendo o attivando le proteine di trascrizione del DNA. Queste proteine attivano ed inibiscono i geni che promuovono la crescita e sono tenute sotto controllo dagli ormoni. L’introduzione di ormoni esogeni sintetici consente ai coltivatori di interrompere questo processo biologico. Aggiungendo ormoni che attivano un gruppo di proteine bersaglio chiamate “fattori di trascrizione”, i coltivatori possono aumentare intenzionalmente il numero di proteine che promuovono la crescita ed inibire quelle che la frenano.

Queste alterazioni portano a cime più grandi e compatte, dall’aspetto molto più attraente ad occhio nudo. L’attivazione dei geni che promuovono la crescita fa sì che le cellule assorbano più acqua, il che le costringe ad espandersi. L’auxina svolge anche un ruolo nell’aumentare le dimensioni delle pareti cellulari delle piante.

Tuttavia, nonostante le cime più grandi, giocare con gli ormoni vegetali ha un serio svantaggio per i coltivatori di cannabis. Rispetto alle infiorescenze normali, la cannabis trattata con PGR presenta livelli più bassi di cannabinoidi e terpeni. In quanto tali, queste cime sono molto meno saporite di quelle non trattate e producono effetti psicoattivi meno pronunciati.

Cosa sono i PGR presenti nella cannabis?

I PGR sono pericolosi?

Gli studi in corso stanno esplorando il potenziale impatto dei PGR sulla salute umana. Sebbene l’uso agricolo dei PGR sia approvato in alcuni Paesi, in altri è illegale. Ad esempio, gli agricoltori europei possono usare il daminozide come pesticida, ma negli Stati Uniti è considerato un potenziale cancerogeno e non può essere usato in agricoltura.

Date un’occhiata qui di seguito ad alcuni dei PGR sintetici più comuni e ai loro potenziali pericoli:

Chlormequat (cloruro di clorocolina)
Questa piccola e semplice molecola aiuta ad aumentare le rese[4] nelle colture di cereali, pomodori, peperoni e molte altre. Tuttavia, l’esposizione a questa sostanza chimica può irritare i polmoni e causare nausea a breve termine e danneggiare il fegato[5] in caso di lunghi periodi di esposizione.
Daminozide
Il suo uso è approvato in numerosi Paesi europei. Questo PGR viene applicato per migliorare la crescita dei frutti di alberi come pesche, ciliegie, prugne e pere. Nonostante la sua efficacia, il daminozide compare nel “Pesticide Properties DataBase” pubblicato dall’Università di Hertfordshire come potenziale agente cancerogeno per l’uomo[6].
Paclobutrazolo
Questa sostanza chimica funziona a tutti gli effetti come un inibitore della crescita delle piante. Inibendo la gibberellina, un PGR naturale, aiuta a ridurre la spaziatura internodale e a creare piante più robuste in grado di fruttificare prima. Tuttavia, è stato dimostrato che questa molecola produce problemi riproduttivi e di sviluppo nei modelli animali.
  • Qual è l’impatto dei PGR sull’ambiente?

I PGR non sono solo una potenziale minaccia per i consumatori di cannabis. L’applicazione su scala industriale non fa altro che diffondere queste sostanze chimiche nell’ambiente, esattamente come accade con i pesticidi e molti altri prodotti.

Le cattive pratiche agricole che aumentano il deflusso e l’erosione aiutano queste sostanze chimiche a farsi strada nelle acque sotterranee, nei fiumi e nell’ecosistema in generale. Non è ancora chiaro quale sia il vero impatto di questo inquinamento, ma la ricerca mostra che i PGR possono incidere sullo sviluppo degli organi[7] in alcune specie ittiche ed esercitare effetti tossici[8] sui sistemi riproduttivi degli animali.

Come riconoscere un’erba trattata con PGR

Potete trovare un’erba trattata con PGR ovunque, soprattutto nei Paesi dove la cannabis è illegale e non regolamentata. Ma come potete distinguere queste cime contaminate da quelle non trattate? Fortunatamente, ci sono diversi segnali rivelatori. Ma prima di procedere, dovreste sapere che non tutti i PGR sono tossici. Alcuni PGR naturali, come alghe e chitosano, creano cime molto simili a quelle trattate sinteticamente, ma senza rendere tossico il prodotto finale. Pertanto, se la vostra fonte vi sta procurando delle cime con le seguenti caratteristiche, iniziate a chiedervi quanto vi fidiate delle loro pratiche di coltivazione:

  • Cime fin troppo compatte: L’erba trattata con PGR è estremamente compatta. Anche se alcuni coltivatori si vantano della densità di queste infiorescenze, le cime trattate con PGR sono fin troppo compatte, quasi innaturali. Pesano di più in mano e sono leggermente più difficili da sminuzzare con le dita. L’erba assume questa insolita densità a causa dell’apporto di ormoni artificiali.
  • Pochi aromi: I PGR possono creare cime compatte e grandi, ma influiscono negativamente sul loro profilo terpenico. Queste infiorescenze sono molto meno aromatiche delle loro controparti naturali. Anche schiacciandole vicino al naso, sentirete solo leggere note terrose.
  • Colorazioni più scure: Il loro aspetto è molto più scuro, quasi marrone. L’erba trattata con PGR mostra anche una lucentezza nettamente inferiore, a causa del ridotto numero di tricomi (le ghiandole di resina che scintillano alla luce e producono cannabinoidi e terpeni).

PGR: Un motivo in più per iniziare ad autoprodursi l'erba o ad acquistarla con saggezza

Nel mondo circola tantissima erba e gran parte contiene PGR. Ma questo non dev’essere necessariamente un male. Anche se sconsigliamo di fumare erba trattata con PGR, a causa della mancanza di dati precisi sulla loro sicurezza, questi contaminanti aprono gli occhi a molti consumatori di cannabis che ci penseranno due volte prima di acquistare un’erba trattata. Potrebbe essere il giusto input per iniziare a coltivare in casa erba biologica o per comprare cime coltivate in modo naturale da piccole imprese operative nei mercati legali.

Più ci istruiamo sui potenziali pericoli della filiera della cannabis e più facoltà avremo per prendere decisioni ponderate.

External Resources:
  1. Determination of Pesticide Residues in Cannabis Smoke https://www.hindawi.com
  2. Pesticides in cannabis: A review of analytical and toxicological considerations http://researchonline.ljmu.ac.uk
  3. Determination of Pesticide Residues in Cannabis Smoke https://www.hindawi.com
  4. Chlormequat chloride | C5H13Cl2N - PubChem https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov
  5. Chlormequat Chloride https://nj.gov
  6. Daminozide http://sitem.herts.ac.uk
  7. Toxic Effects of Paclobutrazol on Developing Organs at Different Exposure Times in Zebrafish - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  8. Toxicological characteristics of plant growth regulators and their impact on male reproductive health - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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