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CBD ed infiammazione: I dettagli
Il CBD è una molecola priva di effetti psicotropi, prodotta dalla pianta di cannabis. Secondo gli scienziati, questa sostanza potrebbe aiutare a combattere l'infiammazione, e quindi risultare utile per gli atleti e le persone affette da determinate patologie.
L’infiammazione contribuisce ad un numero enorme di condizioni di salute, ma non è una malattia a sé stante. Questo processo spontaneo svolge un ruolo chiave nella risposta a lesioni ed infezioni. Ma l’infiammazione cronica, derivante da numerosissimi fattori, tra cui la dieta e le condizioni di salute sottostanti, può causare il caos nel corpo.
Poiché le malattie infiammatorie croniche costituiscono la più grande causa[1] di morte in tutto il mondo, gli scienziati sono alla ricerca di terapie per affrontare questo stato fisiologico. Alcuni di loro hanno messo gli occhi sul CBD come potenziale candidato.
IL CBD E IL SISTEMA ENDOCANNABINOIDE
Il CBD viene prodotto dai tricomi della pianta di cannabis, come metabolita secondario. La molecola interagisce con l'organismo umano in vari modi, anche grazie ai recettori serotoninergici e vanilloidi. Come molti altri cannabinoidi, il CBD può influire anche sul sistema endocannabinoide.Tale sistema è composto da recettori cannabinoidi (CB1 e CB2) presenti nelle membrane di vari tipi di cellule sparse in tutto il corpo.
Molti cannabinoidi svolgono il loro effetto terapeutico legandosi proprio a questi recettori. Il CBD invece non si lega direttamente a questi siti, ed è difatti classificato come molecola antagonista. Tuttavia, influisce sul sistema endocannabinoide in modo indiretto. Possiede infatti la capacità di aumentare o ridurre l'effetto legante di alcuni recettori, ed agisce anche come un inibitore della ricaptazione dell'anandamide.
Vi chiederete: che cos'è l'anandamide? Ottima domanda. L'anandamide appartiene ad un gruppo di molecole chiamate endocannabinoidi. Queste molecole possiedono una struttura simile a quella dei cannabinoidi della cannabis, detti anche fitocannabinoidi. È per questo motivo che i cannabinoidi riescono a legarsi agli stessi siti recettori.
CHE COS'È L'INFIAMMAZIONE?
Anche se spesso viene raffigurata in senso puramente negativo, l'infiammazione è in realtà un processo fisiologico essenziale, e rappresenta la naturale risposta immunitaria dell'organismo. Ad ogni modo, un'infiammazione eccessiva può contribuire allo sviluppo di malattie croniche, come cancro e artrite reumatoide.
L'infiammazione acuta è generalmente provocata da una lesione traumatica, come ad esempio una caviglia slogata o uno strappo muscolare, ed è caratterizzata da dolore, arrossamento, incapacità di movimento, gonfiore e sensazione di calore. Questo tipo di infiammazione è una reazione naturale, innescata per proteggere l'area colpita e avviare il processo di guarigione. Le cellule specializzate si dirigono nell'area lesionata ed iniziano a rimuovere i tessuti danneggiati. Spesso vengono utilizzati farmaci antinfiammatori per contrastare questa reazione e attutire il dolore. Ma tale processo è importante per l'organismo, pertanto la scelta di assumere tali medicine è controversa.
L'infiammazione acuta può essere provocata anche da batteri nocivi.
L'infiammazione cronica è un'infiammazione che persiste per lunghi periodi di tempo. Può essere causata da agenti patogeni, virus o da una risposta immunitaria eccessiva. Questa forma di infiammazione può durare per mesi o anni, e si sviluppa quando il sistema immunitario classifica i tessuti sani come una minaccia, ed inizia ad attaccarli. È il caso delle cosiddette malattie autoimmuni, tra cui asma, artrite reumatoide, morbo di Crohn e sinusite.
CBD E INFIAMMAZIONE
Il CBD può aiutare a placare l’infiammazione? Questa è una buona domanda a cui i ricercatori stanno lavorando duramente per rispondere. L’infiammazione cronica provoca stress ossidativo, che a sua volta provoca più infiammazione. Lo stress ossidativo si verifica quando i radicali liberi (molecole scariche altamente reattive) superano in numero gli antiossidanti presenti nel corpo, consentendo loro di infliggere danni alle cellule. Sebbene il nostro corpo produca antiossidanti per riparare i danni causati dai radicali liberi, a volte le difese interne non sono sufficienti. Fortunatamente, molti alimenti contengono antiossidanti, come la vitamina C, che aiutano a neutralizzare queste molecole dannose. È interessante notare che i ricercatori stanno esplorando il potenziale del CBD come antiossidante[2] in modelli animali di infiammazione.
Gli studi in corso stanno anche esplorando la capacità del CBD di ostacolare l’infiammazione agendo su vari recettori[3] nel corpo. Tuttavia, l’azione del CBD su questi siti rimane ancora poco chiara.
I potenziali bersagli molecolari includono:
- Recettori cannabinoidi: I recettori primari del sistema endocannabinoide sono diffusi in tutto il sistema nervoso e nel sistema immunitario, svolgendo un ruolo regolatore quando si verifica un’infiammazione. Sebbene il CBD abbia poche affinità con questi siti, riesce ugualmente ad interagire in modi molto determinanti.
- Canali TRP: Il CBD si lega a diversi canali del potenziale recettore transitorio (TRP), alcuni dei quali sono coinvolti nell’infiammazione e nell’equilibrio redox (l’equilibrio tra radicali liberi ed antiossidanti).
- PPARy: Considerato da alcuni come un recettore dei cannabinoidi, questo recettore nucleico agisce modulando l’espressione genica proinfiammatoria.
Inoltre, gli studi stanno studiando l’effetto del CBD sui modelli di infiammazione intestinale. Ad esempio, in una ricerca pubblicata sulla rivista PLOS One[4] si è somministrato il cannabinoide ai topi per osservarne gli effetti sulle cellule intestinali infiammate.
IL CBD PER GLI ATLETI
Gli atleti rappresentano un gruppo demografico ad alto rischio di lesioni muscolo-scheletriche e patologie croniche. Le lesioni acute hanno sempre origine da una risposta infiammatoria. I risultati descritti precedentemente sono incoraggianti, ma è necessario esaminare più a fondo l'azione del CBD su dolore, gonfiore e infiammazione. È comunque interessante notare che la l'Agenzia mondiale antidoping (AMA) ha deciso di rimuovere il CBD dalla lista delle sostanze proibite. Ciò significa che atleti e sportivi professionisti non saranno più penalizzati per aver assunto CBD prima o dopo le competizioni.
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External Resources:
- Chronic Inflammation - StatPearls - NCBI Bookshelf https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Antioxidative and Anti-Inflammatory Properties of Cannabidiol https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Antioxidative and Anti-Inflammatory Properties of Cannabidiol https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Cannabidiol reduces intestinal inflammation through the control of neuroimmune axis - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
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