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By Max Sargent


Quando assumiamo droghe, ci aspettiamo di sentirci sballati. Ma sicuramente non ci aspettiamo di sentire i loro effetti giorni, settimane o mesi dopo averle consumate. Sebbene sia un fenomeno raro, alcune persone segnalano questi cosiddetti “flashback”.

Qui esaminiamo come la cannabis venga immagazzinata nel corpo e se questo possa avere qualche relazione con le segnalazioni di chi ha sperimentato gli effetti della cannabis molto tempo dopo averla consumata.

Puoi sentirti sballato senza aver preso nulla?

L’LSD è famoso (o famigerato) per aver presumibilmente causato dei flashback. Sebbene l’effettiva esistenza di questo fenomeno sia controversa, viene segnalato abbastanza spesso da essere entrato nel regno della conoscenza generale sulle droghe. Ma che dire dei flashback con la cannabis? Considerando con quale larga diffusione venga consumata l’erba, la sua capacità di “riapparire” e farci sentire sballati quando non ne abbiamo assunta sembra inverosimile. Eppure, per alcuni, sembra che questo possa accadere.

In un numero molto limitato di casi, i consumatori cronici di cannabis possono sentirsi sballati anche quando non hanno assunto erba. E questo non accade solo il giorno successivo. Alcune persone descrivono casi di sballo settimane o mesi dopo aver smesso di fumare. Questo fa sorgere la domanda: perché mi sento sballato quando non sono sballato?

Su questo argomento si trova poca ricerca scientifica, ma esiste qualche studio. Prima approfondire il tema, dobbiamo però capire come la cannabis interagisca con il nostro corpo e come eserciti i suoi effetti.

Cos’è il THC?

Il delta-9-tetraidrocannabinolo, o THC, è il composto psicotropo della marijuana che produce lo sballo. Non è affatto l’unico cannabinoide attivo nella cannabis, ma è quello più rilevante per la nostra discussione.

Il THC si lega ai recettori CB1, che si trovano in abbondanza nel cervello, imitando l’endocannabinoide anandamide prodotto naturalmente dal nostro corpo. Questo è principalmente il modo in cui il THC esercita i suoi effetti. Anche se risulta necessario più tempo per la sua ricaptazione rispetto all’anandamide, il THC viene comunque metabolizzato abbastanza rapidamente, altrimenti resteremmo sballati per giorni! Ciononostante, questo cannabinoide rimane nel corpo molto più a lungo rispetto alla durata dei suoi effetti iniziali.

  • Per quanto tempo è rilevabile il THC nel corpo?

Ma quando il suo effetto svanisce, significa che il THC sia stato totalmente eliminato dal nostro organismo? Non proprio. Il THC resta effettivamente rilevabile molto tempo dopo che lo sballo è svanito.

La maggior parte dei test antidroga sulla cannabis si basano su campioni di urina. Negli utilizzatori frequenti, i campioni possono risultare positivi fino a sei settimane o più dopo l’astensione dall’uso. Ma ecco il trucco: in realtà non viene cercato il THC. La maggioranza dei test antidroga sull’erba cerca il THC-COOH, che è un metabolita prodotto nel fegato in seguito al consumo di THC. Sebbene questo indichi che il THC sia stato presente nel corpo, non indica che lo sia anche al momento del test.

Raramente vengono utilizzati test più avanzati che cercano il THC effettivamente attivo tramite esami del sangue. Questo tipo di test può rilevare il THC fino a circa una settimana dopo l’ultimo consumo.

Ma se il THC psicoattivo viene eliminato dal sangue dopo una settimana, come possono le persone sentirsi sballate anche mesi dopo il consumo?

Cos’è il THC?

Perché mi sento sballato anche se non ho fumato?

Vari studi indicano che il THC può essere immagazzinato indefinitamente nelle cellule adipose. E più una persona fuma, più THC viene immagazzinato. Sembra poi che certe attività possano innescare il rilascio del THC immagazzinato, portando potenzialmente le persone a sentirsi sballate anche se non hanno fumato cannabis.

Tuttavia, sebbene sembri evidente che il THC venga immagazzinato nei grassi per lunghi periodi, ciò che risulta meno chiaro è se questo possa causare uno sballo quando il THC viene rilasciato.

Di seguito, esamineremo alcune ricerche che studiano l’immagazzinaggio ed il rilascio di THC.

  • Effetti del digiuno sul rilascio di THC

Uno studio del 2014 di Wong et al.[1] ha studiato sotto diverse condizioni il comportamento del THC immagazzinato nelle cellule adipose dei ratti. Ipotizzando che il THC sia effettivamente immagazzinato nelle cellule adipose, le attività che utilizzano i grassi corporei ne potrebbero causare il rilascio nel flusso sanguigno. Con questa premessa, lo scopo della ricerca era scoprire se il rilascio di THC porti a cambiamenti comportamentali osservabili.

I risultati hanno mostrato che i ratti a cui si sono somministrati 10mg di THC per cinque giorni, seguiti da una “disintossicazione” di quattro giorni, hanno dimostrato sia livelli elevati di THC nel plasma sanguigno, sia cambiamenti comportamentali. Le cavie sono state messe a digiuno per 24 ore, provocando la metabolizzazione del grasso corporeo. Rispetto al gruppo di controllo, che non era a digiuno, si sono evidenziati cambiamenti significativi.

Ad altri due gruppi è stata somministrata una singola dose pari a 5mg di THC e sono stati quindi sottoposti ad esercizio fisico o a digiuno. Sebbene entrambi i gruppi abbiano mostrato concentrazioni elevate di THC nel plasma sanguigno, nessuno dei due ha mostrato cambiamenti osservabili nel comportamento.

Il fatto che i topi a digiuno sottoposti ad un ciclo di cinque giorni di THC siano stati gli unici a mostrare cambiamenti comportamentali supporta l’evidenza aneddotica che i consumatori cronici di cannabis abbiano maggiori probabilità di sperimentare potenziali flashback. Questa non può tuttavia essere considerata una prova definitiva.

  • Rilascio di THC durante l’esercizio fisico

In un’altra ricerca di Wong et al.[2] si sono studiati 14 partecipanti umani, consumatori regolari di cannabis, che hanno completato 35 minuti di esercizio fisico dopo aver mangiato o dopo aver digiunato durante la notte. Ancora una volta, l’obiettivo era verificare cosa potesse succedere quando il nostro corpo è costretto ad utilizzare le sue riserve di grassi.

I risultati hanno mostrato che in ogni gruppo l’esercizio fisico aumentava i livelli di THC nel plasma sanguigno. Il digiuno sembrava non comportare alcuna differenza significativa per i livelli di THC, tuttavia si è riconosciuto che l’entità del digiuno potrebbe non essere stata sufficiente per indurre il corpo ad iniziare ad utilizzare i propri grassi. Si è quindi solo concluso che l’esercizio fisico possa causare il rilascio di THC da parte dei grassi corporei.

In questa ricerca non sono stati considerati gli eventuali cambiamenti comportamentali, quindi non è possibile accertare se l’aumento dei livelli di THC possa far sentire le persone sballate.

  • Livelli di THC negli utilizzatori cronici

In contraddizione ai risultati di cui sopra, Westin et al.[3] hanno scoperto che né il digiuno né l’esercizio fisico nei consumatori cronici di cannabis in astinenza causavano un aumento dei livelli di THC nel siero del sangue o dei livelli di THC-COOH nei campioni di urina.

Questo studio ha utilizzato cinque partecipanti provenienti da un reparto di disintossicazione dalla droga. Sono stati prelevati campioni di urina e sangue dal primo giorno dello studio fino al settimo. Il terzo ed il sesto giorno i soggetti digiunavano per 24 ore o camminavano per 45 minuti su un tapis roulant. Non sono state osservate differenze nei livelli di THC nei giorni di esercizio o di digiuno rispetto agli altri giorni.

Livelli di THC negli utilizzatori cronici

Ma… Perché mi sento ancora sballato?

La risposta a questa domanda, a quanto pare, rimane sconosciuta. Sappiamo che il THC possa essere immagazzinato nei grassi, specialmente nei consumatori cronici di cannabis. Ed alcuni degli studi che abbiamo citato potrebbero supportare l’idea che il THC venga rilasciato nel sangue quando i grassi vengono metabolizzati. Nonostante i risultati possano confermare l’ipotesi iniziale, la scala di queste ricerche non è abbastanza ampia per affermarlo con certezza.

È anche importante riconoscere che l’uso cronico di cannabis fa molto di più che depositare il THC nei grassi corporei. Gli studi indicano che l’uso regolare di cannabis da parte degli adolescenti possa causare l’assottigliamento permanente dei lobi frontali[4] del cervello. Quale sia l’esatto risultato di questo effetto non è del tutto chiaro. Ma il punto è che l’uso di cannabis provoca molti cambiamenti nel cervello, ognuno dei quali potrebbe avere un ruolo nel farti sentire sballato anche quando non lo sei.

C’è speranza, però. I racconti delle persone che si sentono sballate senza assumere alcuna sostanza sembrano avere un limite di tempo: pare che proseguendo la loro astinenza, le persone smettano di sperimentare questo fenomeno.

External Resources:
  1. Fasting and exercise increase plasma cannabinoid levels in THC pre-treated rats: an examination of behavioural consequences - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  2. Exercise increases plasma THC concentrations in regular cannabis users - PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
  3. Can Physical Exercise or Food Deprivation Cause Release of Fat-Stored Cannabinoids? https://onlinelibrary.wiley.com
  4. Effects of Cannabis on the Adolescent Brain https://www.ncbi.nlm.nih.gov
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