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By Luke Sumpter Reviewed by: Andreu Francés


C'è un momento nella vita di ogni coltivatore in cui sorgono alcuni quesiti. La maggior parte delle volte, questa parentesi di interrogativi arriva dopo aver seguito un paio di coltivazioni o quando si coltivano più piante della stessa varietà usando le medesime modalità colturali.

Perché tutte le piante di Cannabis nate da seme hanno caratteristiche leggermente diverse l'una dall'altra?

Quando una domanda di questo genere rimane senza risposta, la reazione più logica di un coltivatore principiante potrebbe essere quella di passare ad un nuovo breeder. I coltivatori più esperti, invece, sanno perfettamente che questo fenomeno (ovvero le variazioni morfologiche tra esemplari della stessa varietà) è intrinseco e, quindi, non risolveranno nulla cambiando fornitore di semi. In fin dei conti, i semi provengono da organismi viventi e, di conseguenza, seguono lo stesso processo di ibridazione del mondo animale, vegetale ed umano. Anche se tendiamo a caratterizzare tutto ciò che ci circonda, quando abbiamo a che fare con la natura ci accorgiamo subito dei nostri limiti.

Genotipo, ambiente, fenotipo

Ogni organismo vivente è frutto di un processo evolutivo basato su principi di base comuni. Il genotipo, o codice genetico, porta con sé tutte le informazioni genetiche come crescita, aspetto e le varie caratteristiche che si osservano durante lo sviluppo dell'organismo stesso. Il genotipo è determinato dai geni che una pianta eredita dai suoi genitori. È fondamentale capire che il genotipo definisce un certo insieme di possibilità. L'espressione del genotipo dipende anche dall'ambiente in cui vive l'organismo e da quali specifiche parti del genotipo verranno alla luce. L'interazione tra genotipo ed ambiente dà luogo al fenotipo, ovvero all'espressione fisica di geni specifici attivati dall'ambiente circostante.

fenotipo
(F) =
genotipo (G) +
ambiente (A) +
interazione genotipo e ambiente (GA)
  • Un semplice esempio: varietà viola

Esaminiamo insieme un caso correlato alla Cannabis, in modo da chiarire il concetto. Avete appena acquistato alcuni semi da un breeder di fiducia, appartenenti ad una varietà viola (le cosiddette Purple). Invece di coltivare indoor tutte le piante, decidete di trasferirne all'aperto la metà. Oltre a notare alcune differenze morfologiche tra gli esemplari della stessa varietà, le piante coltivate all'esterno tendono a mostrare colori viola molto più intensi rispetto a quelle coltivate nell'armadio o Grow Room. Quindi, sebbene il genotipo contenga le informazioni dei riflessi viola, sono l'ambiente e, in questo determinato caso, le temperature ad influire sulle due diverse espressioni fisiche (fenotipi), pur contenendo lo stesso codice genetico (genotipo).

Un semplice esempio: varietà viola
  • La supposizione comune

Abbiamo appena visto come l'ambiente è il fattore determinante che influenza un genotipo e la sua espressione attraverso i diversi fenotipi. Tuttavia, questa spiegazione non risponde alla domanda iniziale: perché ogni pianta di Cannabis coltivata da seme mostra caratteristiche leggermente diverse, anche quando coltivata indoor in un ambiente controllato di una Grow Room.

Come può una varietà esprimere diversi fenotipi se l'ambiente circostante non cambia?

Ebbene, per quanto possa sembrare una verità scomoda, ogni singolo seme di Cannabis possiede il suo proprio ed unico genotipo. Molti coltivatori sostengono che i semi di una stessa varietà di Cannabis condividono un codice genetico identico, da cui ci si dovrebbe aspettare una crescita omogenea. Purtroppo questa è semplicemente una supposizione comune. Molte persone usano il termine fenotipo per descrivere le variazioni morfologiche delle piante, provenienti da semi di una stessa varietà. In realtà, per quanto ne siano ignari, si tratta di diversi genotipi. Infatti, non è solo l'ambiente a determinare l'espressione fenotipica di una pianta, ma, logicamente, anche lo stesso genotipo.

Quando acquistiamo i semi di una determinata varietà, quello che otteniamo sono “membri della famiglia” di quella specifica varietà che condividono una grande percentuale di geni con migliaia di fratelli (consanguinei), senza però arrivare ad essere gemelli identici. Di solito, il genotipo tra le piante della stessa varietà è molto simile, ma ci sono ancora differenze paragonabili, per così dire, a quelle tra fratelli e sorelle della stessa famiglia. Questo è il motivo principale per cui ogni pianta di cannabis coltivata da seme esprime piccole variazioni per quanto riguarda caratteristiche come altezza, produttività, sapori, ecc. Generalmente, il genotipo dei semi non è mai identico.

Pheno Hunting: Caccia al fenotipo perfetto

Al momento di decidere quali varietà selezionare ed incrociare, coltivatori e breeder di cannabis focalizzano la loro attenzione sul fenotipo. La pratica del “Pheno Hunting”, ovvero la ricerca del fenotipo ideale, consente di vagliare rapidamente una gran quantità di genetiche per individuare quella più adatta ai propri gusti ed esigenze.

Il metodo consiste nel seminare molte varietà differenti (o molti semi appartenenti alla stessa genetica), clonare gli esemplari maturi e scovare le caratteristiche più desiderabili.

La caccia ai fenotipi permette di testare e valutare diverse genetiche contemporaneamente. Ad ogni modo, alcuni coltivatori preferiscono cercare il fenotipo ideale partendo da semi estratti dalla stessa pianta madre. Questo processo consente di individuare i fenotipi migliori all'interno di una ristretta gamma di varianti e concentrarsi sulle caratteristiche ottimali di una determinata genetica.

Dopo aver trovato un fenotipo soddisfacente, il coltivatore può “fissare” i suoi tratti più desiderabili, continuando a clonare l'esemplare. Sebbene l'aggiunta di ulteriori genetiche incrementi inevitabilmente la variabilità, i breeder possono estrapolare e stabilizzare le caratteristiche desiderate attraverso tecniche come l'inincrocio (inbreeding) e il reincrocio (backcrossing).

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Quali sono le caratteristiche più desiderate da un cacciatore di fenotipi?

Quando analizzano le diverse genetiche, i cacciatori di fenotipi si concentrano su alcune specifiche caratteristiche, tra cui:

  • Rendimento
  • Dimensioni della pianta
  • Dimensioni dei fiori
  • Produzione di resina
  • Resistenza a freddo/parassiti/stress/agenti patogeni
  • Colore
  • Sapori ed effetti

La caccia al fenotipo non include la creazione di nuovi tratti o lo sviluppo di caratteristiche estreme ed anormali. I tratti che state cercando dovrebbero essere già presenti nella genetica da voi scelta.

Come trovare il fenotipo perfetto: Passo dopo passo

La caccia al fenotipo ideale consente di personalizzare la coltivazione della cannabis. Prima di iniziare, occorre avere sufficiente spazio a disposizione, un buon numero di vasi per ospitare gli esemplari clonati, sostanze nutritive e luce per mantenere le piante in salute ed un'area in cui essiccare e conciare le cime. Quando vi sarete procurati tutto l'occorrente, potrete cominciare a cercare il fenotipo dei vostri sogni.

Per avere un'idea delle tempistiche, tenete presente che talvolta occorre coltivare diverse generazioni di piante, prima di ottenere il fenotipo desiderato.

In parole povere, la caccia al fenotipo può richiedere almeno 6 mesi. Questo processo comprende la germinazione, la coltivazione, la clonazione, la fenotipizzazione e la selezione dei migliori esemplari.

1º passaggio: Piantare i semi

Prima di tutto, bisogna selezionare e piantare i semi della varietà prescelta. In ogni caso, è preferibile etichettare le piante, in modo da sapere sempre con esattezza cosa sta crescendo in ogni area della grow room. Se state coltivando numerosi esemplari di varietà diverse, etichettateli con nomi appropriati o iniziali. Se invece coltivate molteplici piante della stessa varietà, ad esempio Royal Gorilla, nominate ciascuno con sigle come RG1a, RG2a, RG3a e così via. Successivamente, non dovrete far altro che sostituire “a” con “b”, per indicare da quale pianta proviene il clone. Se decidete di clonare i vostri cloni, potete usare la lettera “c” per distinguerli dagli altri. Per etichettare gli esemplari, inserite dei bastoncini di legno accanto o all'interno dei vasi corrispondenti o applicate delle apposite targhette quando le piante saranno sufficientemente grandi.

Come trovare il fenotipo perfetto: Passo dopo passo

2º passaggio: Clonare la piantagione originale

Dopo la germinazione, dovrete coltivare le piante come da vostra abitudine. Nel giro di 4–6 settimane saranno cresciute ed avranno sviluppato numerose foglie, sane e brillanti: questo segnale indica che è il momento di effettuare la clonazione. Potete realizzare delle copie biologiche di ogni esemplare usando diversi metodi/substrati, inclusi terriccio, lana di roccia ed acqua. Non dimenticate di etichettare la vostra talea non appena la prelevate dalla pianta madre, per evitare confusione nei passaggi successivi.

Ma perché perdere tempo a prelevare talee da una piantagione così giovane? Ebbene, questa procedura vi consentirà di ottenere copie biologicamente identiche di ogni esemplare. Finché restano esposte a condizioni ambientali relativamente simili, queste piante svilupperanno gli stessi tratti delle piante madri. Mentre queste ultime continuano a crescere, potrete sperimentare liberamente con i cloni e valutare il loro adattamento a circostanze specifiche come training, parassiti e sbalzi di temperatura.

3º passaggio: Coltivare i cloni separatamente

A questo punto, avrete raddoppiato il numero di piante a vostra disposizione. Se avete iniziato con 10 esemplari, ora ne avrete 20. Dovete quindi creare un'area di coltivazione separata, in cui collocare i cloni.

In ambienti indoor, ciò consentirà di esporre le piante madri ad un ciclo di illuminazione che stimoli la fioritura e di mantenere i cloni in fase vegetativa. Quando le piante originali inizieranno a produrre fiori, potrete analizzarli per trovare il fenotipo migliore a livello di sapore ed effetti. Quando anche i cloni inizieranno a fiorire, potrete valutare la loro reazione ad elementi stressanti, a cui potrebbero essere esposti in futuro.

4º passaggio: Indurre la fioritura nelle piante madri

Passate ad un ciclo di illuminazione composto da 12 ore di luce e 12 ore di oscurità, per indurre le piante madri a fiorire. In base alla varietà scelta, gli esemplari impiegheranno dalle 8 alle 12 settimane per giungere a maturazione. Inoltre, alcune varietà raggiungeranno la maturità più rapidamente di altre, quindi fate attenzione ai segni che vi indicheranno il momento migliore per raccogliere.

5º passaggio: Rimuovere gli esemplari maschi

Dopo aver modificato il ciclo di illuminazione per indurre la fioritura, dovrete osservare con attenzione la vostra piantagione ed individuare tempestivamente gli esemplari di sesso maschile. Mentre le femmine producono cime piene di resina, terpeni e cannabinoidi, i maschi sviluppano sacche polliniche. Quando si lacerano, tali sacche rilasciano granelli di polline capaci di fecondare i fiori delle piante femmina.

Tuttavia, osservando le infiorescenze, è possibile identificare in anticipo il sesso della pianta. Queste piccole strutture emergono dai nodi (i punti di intersezione tra i rami e lo stelo principale) poco prima della fioritura vera e propria.

Se individuate un maschio, rimuovetelo immediatamente dallo spazio di coltivazione. Purtroppo, sarà necessario eliminare anche il corrispettivo clone.

Come trovare il fenotipo perfetto: Passo dopo passo

6º passaggio: Cercare le caratteristiche ideali

Che la caccia abbia inizio! Dopo aver rimosso gli esemplari maschi (se presenti) ed aver creato un'area per le piante madri ed uno spazio apposito per i cloni, siete pronti per cominciare il vero lavoro.

Prima di raccogliere le cime, dovete tenere sotto osservazione le piante madri in fase di fioritura, individuando i tratti desiderabili, tra cui:

  • Crescita verticale: Alcune piante si allungano eccessivamente verso l'alto, altre iniziano a fiorire raddoppiando le proprie dimensioni. Questo aspetto va monitorato attentamente.
  • Altezza finale: Preferite piante compatte? O esemplari alti ed affusolati?
  • Dimensione delle cime: Cercate un fenotipo capace di produrre cime allungate o fiori densi e corposi?
  • Aroma: Alcuni coltivatori prediligono i fenotipi che emanano odori intensi, mentre altri preferiscono fragranze più discrete che non attirino l'attenzione.
  • Produzione di resina: Volete un fenotipo che possa produrre grandi quantità di resina o una pianta dalle cime meno vischiose?
  • Colore: Se cercate un fenotipo viola, osservate la reazione delle piante esposte a rigide temperature notturne (il freddo favorisce la comparsa di tale pigmentazione).
  • Resistenza alle malattie: Alcuni fenotipi sono suscettibili a sviluppare muffa, mentre altri risultano più robusti.
  • Velocità di fioritura: Alcuni fenotipi completeranno rapidamente la fase di fioritura, mentre altri impiegheranno più tempo.

Mentre attendete pazientemente di assaggiare le cime dei vostri fenotipi, potete lavorare sui cloni in fase vegetativa. Questo è il momento ideale per osservarli da vicino, cercando le caratteristiche ottimali da tramandare alla prossima piantagione.

Le caratteristiche da valutare nei cloni in fase vegetativa includono:

  • Morfologia: Osservate la distanza internodale, poiché questo parametro è potenzialmente associato ad un maggior numero di cime e ad una migliore crescita simmetrica.
  • Training: Come reagisce la pianta alle tecniche di training ad alto e basso stress?
  • Velocità di crescita: Avete tempo per lasciar crescere lentamente gli esemplari? O preferite un fenotipo a crescita rapida?
  • Resistenza a caldo e freddo: Avete abbassato la temperatura per individuare un fenotipo resistente al freddo? Alcuni esemplari reagiscono meglio di altri.
  • Resistenza ai parassiti: Se state cercando il fenotipo ideale in ambienti outdoor, come reagiscono i vostri cloni in caso di infestazione parassitaria?
  • Fabbisogno di acqua e sostanze nutritive: Alcune piante hanno bisogno di una maggiore quantità di acqua e nutrimento rispetto ad altre? Quali sono le differenze rispetto agli esemplari che consumano meno risorse?
  • Salute delle radici dopo un trapianto: Dopo il trapianto, l'esemplare è tornato a crescere rapidamente? O ha impiegato più tempo per riprendersi ed adattarsi?
Come trovare il fenotipo perfetto: Passo dopo passo

A questo punto, rimane un ultimo test da fare: assaggiare qualche campione raccolto dalle piante madri! Cercate nelle cime di cannabis le qualità che più apprezzate, come:

  • Rendimento: Quante cime siete riusciti a prelevare da un determinato fenotipo? È stato un raccolto scarso o abbondante?
  • Profilo terpenico: Preferite le fragranze di limone, frutta, zucchero, diesel, terra, pino...?
  • Effetti: Cercate dei fiori che favoriscano il rilassamento? Preferite effetti stimolanti e motivanti? Vibrazioni creative o filosofiche?
  • Fluidità: Il fumo vi irrita la gola o risulta gradevole e vellutato?
  • Odore: I fiori sprigionano un aroma pungente e piacevole quando li estraete dal barattolo? O emanano una fragranza insignificante ed appena percettibile?

Consigliamo di utilizzare il Grow Planner RQS per annotare pensieri e commenti mentre assaggiate e valutate le cime, e per registrare gli eventi importanti durante il processo di ricerca del fenotipo ideale.

7º passaggio: Accantonare i fenotipi non idonei

Ora inizia la fase di epurazione. Dopo aver scelto i fenotipi preferiti, dovrete eliminare le piante madri e i corrispondenti cloni che non sono all'altezza delle aspettative. Ovviamente, distruggere delle piante di cannabis non è mai piacevole, per cui vi consigliamo di regalarle ad un amico affinché possiate liberare un po' di spazio.

8º passaggio: Ripetere la procedura

Congratulazioni, ora siete dei cacciatori di fenotipi! Avete ristretto la vostra ricerca trovando i fenotipi ideali. A questo punto, avete diverse opzioni a disposizione. Prima di tutto, dovete creare nuovi cloni dal primo lotto di cloni. Le nuove talee esibiranno gli stessi identici tratti dei cloni precedenti. Etichettateli correttamente e collocateli nello spazio adibito alla fase vegetativa.

Dopodiché, potete indurre la fioritura negli esemplari clonati inizialmente, oppure rimuoverli per fare spazio a nuovi cloni su cui sperimentare. Inoltre, potete dedicare alcuni cicli di crescita all'analisi dei fenotipi selezionati, valutando la loro reazione a diverse condizioni ambientali e di illuminazione o ad infezioni parassitarie e tecniche di training.

Quando avrete trovato esattamente ciò che state cercando, potete clonare ripetutamente il prezioso fenotipo per avere sempre a disposizione la vostra ganja preferita. 

È anche possibile selezionare alcuni fenotipi da incrociare con altre varietà per creare nuove genetiche ed ulteriori fenotipi che si adatteranno perfettamente alle vostre preferenze.

Chiudiamo il dilemma sui fenotipi: semi vs cloni

Se vogliamo elevare il concetto di omogeneità ad un livello superiore, esistono due opzioni diverse. La prima è quella di germinare più semi da coltivare e selezionare semplicemente quelli che, fin dalle prime fasi di crescita, esprimono le caratteristiche desiderate. Tuttavia, se il vostro obiettivo è quello di ottenere la massima efficienza ed omogeneità, allora la soluzione migliore è quella di selezionare una pianta madre da cui prelevare talee (dette anche cloni). Queste saranno una copia esatta della pianta madre che, se coltivate nello stesso ambiente, svilupperanno sempre gli stessi fenotipi. In questo caso, se dovessimo coltivare parte di questi cloni identici in un sistema idroponico e parte in terriccio, potremmo osservare differenze fenotipiche generate esclusivamente dall'ambiente colturale (in quanto portatrici dello stesso genotipo).

Infine, una recente alternativa per raggiungere l’omogeneità è l’uso dei semi ibridi F1, dove tutte le piante presenteranno lo stesso genotipo ed esprimeranno lo stesso fenotipo se coltivate nello stesso ambiente.

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